Palermo - 28 marzo - 02 aprile
Da dove iniziare...
E' stata una settimana nella quale mi è accaduto di tutto, ma non rimpiango nessuna delle scelte perchè ogni azione è stata indirizzata verso la veloce riabilitazione (almeno speravo!)
Il post - Treviso Marathon Test è stato devastante: si è iniziato a discutere di un miglioramento fisico verso mercoledì e sembrava che avessi percorso non una ma due maratone quella domenica (ricordo che mi sono fermato alla mezza maratona per fare un test)!
Al lunedì i tendini interessati del polpaccio sinistro davano segni di miglioramento, rapidi.
Confortante, ma di correre non se ne parlava.
Subito ho cercato la via della Tecar terapia ma per motivi di lavoro e logistici non ho dato continuità ai cicli consigliati.
Ho pensato immediatamente ai benefici della corsa in acqua.
Palermo inizia ad avvicinarsi all'estate ma ancora spira un venticello freddo che renderà aprile un mese gradevole.
Da ora in avanti solo belle giornate.
Partendo dall'idea che non potevo assolutamente sforzare la gamba con l'impatto a terra mi sono portato a mezzo busto nelle acque tiepide di Mondello ed è stato un pomeriggio indimenticabile.
Acqua limpida, cristallina, poche persone in spiaggia, un sole tiepido e... purtroppo questo vento fastidioso!
Termino l'attività con una corsetta sul bagnasciuga e notavo che le cose erano comunque migliorate, di molto.
Il Barefoot Running è un'attività da prendere in considerazione, ogni tanto.
Negli USA è una moda (ho visto diverse persone lo scorso anno correre con le scarpette "Fivefingers" a Central Park): è innegabile dire quanto sia rischiosa ma il piede è strutturato per ammortizzare naturalmente i colpi che subisce muovendosi o, peggio ancora, correndo.
In realtà ciò che voglio sottolineare è che quando non si calzano scarpe (che comunque creano un dislivello non naturale con il resto del corpo) le sensazioni, gli appoggi e la reattività del piede cambia e di molto!
Tant'è che a piedi scalzi l'infiammazione al polpaccio era parecchio ridotta semplicemente per un diverso assetto al terreno di piede-caviglia-gamba mentre calzando le scarpe correre era davvero difficile.
Non è la prima volta che mi capita di notare una cosa del genere (da diciottenne soffrivo perennemente dolori all'arco plantare, poi dopo tre anni circa e tanto potenziamento... puff! Spariti!) e quando correvo a piedi nudi (su prati morbidi per qualche minuto) non avvertivo niente di così grave.
Tornato a casa da una splendida giornata, mi becco comunque un brutto raffreddore!
Era prevedibile, l'aria stracarica di umidità ed il vento insistente hanno immediatamente colpito le vie respiratorie.
Ma la disperazione fa fare questo ed altro.
In estate sarà un altro discorso e sarà allenamento obbligatorio per rilassare i muscoli in acqua.
Al mercoledì ho preferito correre sulla sabbia, molto leggermente e con molta cautela.
Per il mio problema si poteva fare, pochissimo fastidio e per un'ora ho corso avanti-indietro per la spiaggia di Mondello.
Inutile dire quanto la poca gente sdraiata sulla spiaggia vedesse "strano" tutto ciò...
Giorno dopo giorno le cose andavano meglio, meno bene per il raffreddore.
La partecipazione a Messina... incerta fino all'ultimo!
Ma non disperavo.
Massaggi continui nell'area infiammata, con cura, utilizzando olii rilassanti e tanta tanta pazienza.
Muscolatura protetta da calzettoni di lana alla sera per tenere riscaldata la zona e per i giorni restanti pochi chilometri fino all'evento decisivo per la Maratona di Boston: la Messina Marathon.
Tornare a correre sul "duro" senza avvertire grossi problemi già gridava al miracolo, ma il lavoro di recupero dietro c'è stato.
Al sabato mattino, su richiesta di Rachid Berradi, il noto Campione Palermitano degli anni recenti, ho partecipato alla partenza del Memorial Filippo Raciti dallo Stadio delle Palme "Vito Schifani".
Sono rimasto poco con il gruppo, appena ha lasciato Palermo mi son fermato, ma è stato bello esserci anche per questa edizione come per le precedenti tre.
Il colpo di intuito è stato l'avermi fatto prestare d'urgenza dal caro amico Gaspare dei calzari per polpaccio contenitivi a compressione.
Marchio americano, i migliori, e lui li possiede, grazie ad un vero amico!
Questa sarà la migliore trovata della settimana e farà salvo il risultato della Messina Marathon...
(Grazie Trinacria Palermo per le sempre belle foto)
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1 giorno fa
8 commenti:
prodigi di mondello, non è che dovunque si possa pensare di farsi una corsetta in mare... a messina mi sembra che le f50 siano utili almeno quanto i calzettoni, ma certo meno dei piedi;-)
@Felipe, la nostra bellissima Città ed i nostri meno rispettosi concittadini...
Un problema di sempre, ma almeno ci sono quei pochi come te che ne danno lustro promuovendo i tesori della natura.
I piedi non sono stati in vacanza questa settimana passata, ho cercato di tenerli in "allegro movimento" ma davvero pochi chilometri che mi facevano temere un crollo nel finale.
Una scarpa comoda come la F50... strano a vederla non sembra eppure ha preso un bel 10 come scarpa da maratona.
Ora la userò a Boston?
Già le Adizero Adios sono diventate "verdi" di invidia!
;-)
non mi piace sta storia del barefoot:
1) in natura non esiste l'asfalto
2) in natura l'uomo non corre maratone e manco 10000.
ogni tanto fa bene correre POCO a piedi nudi su superfici morbide... ma per il resto mi pare una trovata pubblicitaria per vendere un nuovo tipo di scarpe.
luciano er califfo.
Barometro al bello ora ci devi stupire
Ciao Filippo, anch'io alla fine dello scorso anno ho avuto avuto problemi ai polpacci ed ho iniziato ad usare i calzettoni provandone tre marche diverse. Ho notato che rispetto a qualche tempo fa sono scomparsi i dolorini post gara e mi sembra di avere un recupero più veloce degli allenamenti di qualità; fatte le debite proporzioni (i nostri ritmi non sono certo paragonabili) tu quali sensazioni hai avuto ?
Quando chiama la tecnica, Er Califfo risponde!
Questa moda del Barefoot Running è un'idiozia, infatti quell'articolo linkato è forse uno dei pochi che danno qualche cenno di significato a questa pratica, annoverando diversi atleti contemporanei e non.
Ma anche gli stessi americani brancolano nel buio con svariati articoli del tipo: "Correre a Piedi nudi Si, a Piedi nudi No".
Sono stato impreciso.
Quelle poche volte che ho corso a piedi nudi è stato sempre su morbide superfici (prato PULITO di un resort o il bagnasciuga di una spiaggia), per il resto non mi azzardo a cimentarmi su asfalto.
E' anche vero che ci sono state note di colore in pseudo corridori che ho visto correre e completare intere mezze maratone a piedi nudi (a Palermo una decina di anni fa c'era un tipo di origini brasileire che lo faceva).
E' comunque verissimo che il piede libero si comporta in maniera del tutto differente!
@Gian Carlo... magari... sembra tutto stia procedendo bene...
@Rocha, a me hanno prestato gli Zoot, che spero di trovare ed acquistare in America.
Sono sempre scettico in trovate come queste, ma... i polpacci ne sono usciti davvero rilassati e senza alcun minimo dolore da infiammazione!
Cosa notevole dato che partivo comunque con un certo fastidio.
Solo verso il 10° K qualche fastidio in alto (dove terminava il gambale) che non c'entrava nulla con il mio problema.
Niente da dire... hanno funzionato benissimo e credo li userò spesso da ora in avanti.
Oh... ma quanto costano però! :-(
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