New York City.
Ormai la New York City Marathon è finita da un pezzo, ma quel che rimane di essa sono principalmente i ricordi vissuti.
A fine agosto quando ero già avanti con la preparazione ricevetti l'invito ufficiale come Elite e di lì un poco le cose cambiarono... in meglio!
Le motivazioni si moltiplicarono assieme alla voglia di far fatica o correre chilometri, semplicemente perchè quando si vivono grosse difficoltà si deve avere il coraggio di reagire, di far uscire il meglio di se stessi, sempre e comunque.
Il mio arrivo a New York City avvenne comunque largamente prima dell'evento - Maratona, potendomi ambientare con la massima serenità e disputando addirittura la bella Poland Spring Marathon Kickoff.
Se penso che tutto questo era stato progettato quasi un anno fa nei minimi dettagli ed in grandi linee sono riuscito a realizzarlo completamente, non riesco ancora a capacitarmi di tale fortuna sono riuscito a condividere con molte ed importanti persone che contano nella mia vita...
Il GRAZIE è dunque rivolto al "Manager" d'oltre Oceano Giuseppe Vicari ed a tutta la sua famiglia allargata a fratelli, figli e nipoti che con la loro ospitalità, gentilezza, simpatia e passione per questo sport mi hanno permesso di presentarmi al meglio negli ultimi giorni di scarico pre-gara.
Quello che non so spiegare è ciò che poi avvenne non appena misi piede all'Hilton, quartier generale del New York Road Runners per l'evento.
L'accoglienza eccellente di David e sua moglie e la sistemazione in camera accesero in me qualcosa di concreto, forse fino a quel momento celato dentro: ero appena diventato un Elite nell'Olimpo dei Maratoneti più forti al Mondo!
Se ero partito da Palermo con un profilo molto basso, anche in relazione degli incerti allenamenti ma forte del sostegno che Coach, Società e pochi Amici mantenevano costante nei miei confronti, una volta ambientatomi in questo Harem da sotto i 3'00"/Km mi si accese quel fuoco che non ero riuscito fin'ora ad innescare.
Mi iniziai a convincere che non era una follìa impostare il ritmo di gara attorno i 3'20"/Km (nonostante per mesi il mio fisico ignorasse di cosa stessi argomentando) e che sfruttando appieno compagnie, freddo e prima parte di gara scorrevole si sarebbe potuto fare...
E così fù, la scelta vincente...
Ma sono convinto che qualcosa che NON avevo in corpo di colpo uscì fuori, in quegli ultimi giorni!
I giorni seguenti erano un susseguirsi di continue conoscenze, prevalentemente di stampo americano (come preferisco) e appariva normale sia per me che questi grandi campioni da poster o copertina di riviste scambiare quattro parole con il sottoscritto.
Inarrivabile Meb (grazie di tutto Meb!) ed il suo Coach Larson, un connubio vincente.
Li scoprii quel martedì dell'ultima settimana, quando sia io che Meb ci incrociammo a Central Park ad eseguire l'ultimo lavoro pre-maratona, ovvero delle banalissime ripetute.
Meb era atteso dal suo Coach e da un'altra persona, così come si dovrebbe sempre fare quando si segue il proprio allievo.
Avrò successivamente il piacere di ascoltare il Sig. Larson, uomo sempre calmo e competente, ed incontrarlo ogni mattina a colazione!
Stesso modus operandi del team di Ritzenheim, seguito in tutto e per tutto dal Coach Salazar e da altri due membri del suo team, visto all'opera il giorno prima della maratona con diversi esercizi di stretching e allunghi vari.
E' di uso frequente filmare l'azione dei propri atleti per cercare di correggere ogni possibile difetto.
In pratica si viene a creare un tale feeling tra Coach ed allenatore quasi a creare un connubio inscindibile...
Family...
Sono Campioni inarrivabili, i migliori atleti di sempre ma sono pur sempre uomini, anzi Grandi uomini, capaci di essere anche padri affettuosi con le loro mogli o con i loro figli...
I miti che ho sempre visto ai primi posti delle classifiche prendevano corpo in persone normali come me, come chiunque altro con un connubio vincente: calma e serenità.
Un modello di vita di gente che è riuscita a fare dell'atletica la propria professione senza lasciarsi andare a proclami di onnipotenza, sempre persone con i piedi ben saldi per terra!
Uno dei ricordi più bello me lo lascerà "l'ultimo arrivato", Mattew Dowinin...
Classico atleta magro, aggressivo in foto, dai grandi tempi e dal capello sempre corto o rasato a zero; mi aspettavo un serissimo professionista, magari poco propenso al dialogo.
La persona che andrò a conoscere sarà un uomo semplice con il quale troverò subito sintonia in camera ed in ogni appuntamento riservato a noi atleti Elite.
Matt ha rappresentato per me una preziosissima guida, introducendomi a tutti i suoi colleghi di corsa da serio professionista, con quel sorriso da sereno padre di famiglia, sorseggiando lentamente un caffè americano corretto con del latte...
Grazie a lui ho superato lo scoglio del difficile ambientamento con un Mondo nuovo, inesplorato ma tanto tanto accogliente.
Da quel 44th piano dell'Hilton ho trovato solo gente dello Staff talmente cordiali e interessati alla mia storia personale, capaci di soprassedere alle mie non infrequenti pause ed incomprensioni linguistiche ;-)
Correre le ultime 3 mattine prima della gara con Abderrahime Bouramdane...
Il noto campione marocchino, esperto attaccante ad ogni maratona ha cadenzato i trequartini di lungo ad un discreto ritmo raccontandomi il suo stato d'animo, leggero come la sua corsa.
Poi in gara non farà proprio benissimo, ma girarmi Central Park rigorosamente su asfalto con lui mi ha permesso di conoscere una persona simpatica ed affabile.
Vivere le ultime ore del pre-gara, massima tensione?
Assolutamente no!
Ci tenni con tutto il mio volere di stare insieme al pezzo di famiglia che era venuto a trovarmi e con tutto il resto di amici che ormai sentivano imminente il Colpo di Cannone.
Un saluto a tutti i Vicari che avrebbero gareggiato o no, al "Principe" Toni, a Tito, Teo ed il suo gruppo di amici, a Corrado e... peccato che Francesco non era presente!
Cosa accadrà l'indomani con pettorali dei cari amici Loredana e Gaspare... me lo tengo per me ;-)
Via di ritorno in camera, ancora con Matt quietamente sdraiato a vedere la TV, e subito a letto.
La mattina, secondo i rigori del briefing del sabato, tutto già pronto e sistemato, colazione con pane e calma, tanta calma...
Di li in avanti, pochi ed intensi ricordi, interpolati dalle emozioni vissute in gara e come copertina il sole che da lontano sorgeva su un cielo limpidamente azzurro in linea con l'immenso Ponte di Verazzano...
A parte le tante keniane in giro, al solito riesco ad esprimermi con le atlete di lingua anglosassone come la simpatica Kathie Mc Gregor (autrice di una formidabile gara) e la danese Anne-Sofie Pade Hansen grazie alla quale ho riempito un vuoto di contenuti che altrimenti non avrebbe avuto fondo, in quella serata di Gala del dopo Maratona.
...Il colpo che non mi aspettavo (oppure si?), proprio la serata di Gala...
Quando i Vicari's and Friends avevano impiattato una festa in famiglia del dopo Maratona all'insegna del pieno divertimento con sottotitoli... in lingua sicula(!), io mi trovavo con onore invitato alla gran serata di riconoscimenti dei grandi vincitori della Maratona corsa poche ore prima.
Vedere atlete ed atleti di spicco con abiti eleganti in una lussuosa Villa in pieno centro di New York zona Lexington Av. (circa) faceva un certo effetto.
Purtroppo il mio mentore Matt era andato via con un volo diretto verso la sua famiglia (bravissimo ragazzo, continuo a confermarlo) immediatamente dopo la Maratona con il rammarico di non averlo potuto ringraziare di persona...
Almeno nel dopo - gara ero riuscito a complimentarmi con lui!
Lasciandomi da solo, ero in balìa del nulla con così tanti atleti con i quali non riuscire a scambiare alcun che, tranne che con qualche membro del NYRR.
Fortuna volle che mi trovai, una volta entrati nell'immenso salone elegante del lusso, a chiedere di sedermi vicino alla bella Anne-Sofie con la quale iniziò un bel dialogo, a tratti rallentato dal mio impacciato inglese, grazie al quale passai una lietissima serata cadenzata dai toni pacati di chi ha vinto tanto, dai Campioni, ai Manager, agli Organizzatori, al sottoscritto!
Con Anne-Sofie capirò che l'atletica d'Elite dei non professionisti non era solo Filippo Lo Piccolo, ma anche una solida quanto determinata atleta che si diverte alternando il suo lavoro con la corsa, proprio come me, e scambiandoci tante impressioni comuni a chi deve impiegare il suo tempo nel modo migliore, tutti i giorni.
Il lunedì dopo la maratona, l'ultima colazione con i più forti, l'ultimo saluto al grande Campione Meb ed il ritorno, dal 34th piano della mia stanza piena di ricordi ed anche di persone care che erano venute a trovarmi, nel luogo più congeniale a me per tanti altri giorni nonchè quartier generale di noi atleti italiani che finalmente si sarebbero potuti godere con maggior tranquillità il gusto intenso della Big Apple.
29^ Maratona 2024
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della foto ch...
10 ore fa
6 commenti:
complimenti di cuore Filippo, sei uno di loro per la bravura, sei uno di noi per la genuinità che ti contraddistingue:-)
complimenti ancora e concordo con il Rigo nazionale!
Sempre interessanti e coinvolgenti i tuoi racconti Filippo, magari non commento spesso ma ti seguo sempre, grande !
@Andrea, quelli sono un altro Pianeta ed anche lontano!
Si lotta con le problematiche della vita quotidiana e con altri mille difficoltà ma si cerca sempre di superarle, e quando ci troviamo davanti in Gara tutto questo è alle spalle :-)
@Paolo, grazie tante anche a te :-)
@Rocha, lo so che sei uno tra i pochi seguaci, vorrei sempre raccontare il meglio... speriamo vada avanti così!
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