41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

venerdì 11 dicembre 2009

Centro Sportivo Marina Militare: Ultimo Atto, la Maratona (4a parte)

Agosto 2002

Durante la preparazione per il Challenge Stellina in realtà da poco erano iniziati i lavori per la Maratona di Venezia, tanto attesa dai vertici del Centro Sportivo.

La prima volta in assoluto, non si scorda mai.
Nonostante fossimo in pieno agosto, dalle parti di La Spezia il clima non era poi così impossibile per prepararsi: la mattina c'era una brezza leggera e afa non ne ho percepita mai.
Le zanzare, al solito, a dare tanta compagnia :-P

Il primo lunghissimo da 1h 55' non lo dimenticherò mai: sembrava non finire più, considerando che oltre l'1h45' non ero MAI andato.
Avevo solamente 22 anni allora, lo corsi la domenica mattina e gli ultimi 10' furono indimenticabili quanto mi sentii a disagio...
Li corsi in compagnia ma davo veramente i numeri...
A pensarci oggi mi viene di riderci su :-)

I primi medi e fartlek chilometrici mi insegnarono molte cose: passando per un anno (il precedente) sotto le mani di un incompetente non avevo idea di cosa potesse significare correre tali distanze, ma dentro tenevo sempre l'attitudine.
Ricordo benissimo i fartlek N x 500m (R.500m) sull'anello da circa 2 Km corsi sempre allo sfinimento, i fartlek da 3000m-2000m-1000m posti in serie diverse e verso la fine della preparazione il doppio medio da 10 Km la mattina e il pomeriggio con il secondo più forte del primo.

Come prima preparazione non fu affatto male, tutto filò liscio senza sconforto o infortuni seri (faceva sempre male l'esterno ginocchio sinistro...) e il mio tecnico, A.L. che mi seguì a fondo, non profetizzava alcunchè ma sentivo che era ottimista.

Come già detto, l'evento Venice Marathon 2002 fu l'ultimo evento in cui la Marina Militare presentò una squadra al completo: quell'anno la Maratona valeva anche come Campionato Mondiale Militare e l'ambientazione era il massimo per la Forza Armata che andavo a rappresentare.
Guest Star Vito Sardella, da sempre il mio idolo di Maratona.

Ottobre 2002

Partimmo con una ridotta spedizione dal Centro Sportivo in Ducato Verde Militare, diretti verso l'Arsenale Militare di Venezia. Lì dormii per una notte indimenticabile.
Non sapevo come comportarmi, riconoscevo che quell'anno volato via da atleta era stato davvero negativo (basti pensare solamente ai m.5000 attorno i 15'50") e negli spogliatoi gli altri atleti non è che erano rimasti molto entusiasti di quello che ero riuscito a fare, a parte coprire le gare...
Sapevo tutto questo e con la tensione in corpo non riuscii a dormire più di tanto...

La mattina seguente mi trovai a riscaldarmi con i grandi campioni.
Non sapevo assolutamente come comportarmi per schierarmi tra le prime fila, quindi scelsi di riscaldarmi con i grossi nomi, solo che loro correvano fortissimo!
Dovetti adattarmi, ma alla fine mi ritrovai ben messo alla partenza.
Il cuore batteva fortissimo, pur avendo corso tante gare, pur sapendo che la partenza non significa tanto.
Ma era l'esordio, cosa potevo pretendere, la freddezza che oggi mi contraddistingue?
Forse era meglio quando ero più inesperto da questo punto di vista...
A.L. era presente, a seguirmi in bici, da lontano per darmi una parola di conforto.
Cosa volevo di più?

Venezia è una grandissima manifestazione. La tensione derivava dall'immensa folla di gente, dagli elicotteri che mi volavano sopra la testa, dall'attesa prima del via che non terminava più.

Ma sono uno che impara in fretta ;-)

Finalmente lo sparo da Stra, dritti per i velocissimi primi chilometri.
Qualche K di euforia lo ebbi, credo che corsi sotto i 3'20"/Km i primi due, già temevo il peggio.
Riuscii facilmente ad individuare il mio gruppo, quello delle donne (Beh, l'obiettivo erano le 2h30', quindi facile a trovare il gruppo!).
Vito lo vedevo da lontano andare via agilmente...

Strade leggermente bagnate, umide, autunnali, ma niente affatto fastidiose.
I primi K scorrevano lunghi e il panorama era eccezionale, come la scorrevolezza della strada.
Prime inquadrature televisive e tranquillamente a mio agio.

Il gruppetto tra l'altro era parecchio assortito e non temevo di rimanere solo.
Le donne me le ero scelte bene: Anne Kosgei (KEN) e un'etiope.
Di donne italiane nemmeno l'ombra.

Rilassato correvo tranquillamente verso la Mezza Maratona, passaggio attorno all'1h14'
La parte difficile di Venice Marathon inizia nella seconda parte.
Pochi K più avanti e i piedi non rispondevano più adeguatamente...
Era il K 25 e dopo aver fatto elastico un paio di volte, sforzandomi di rientrare, non ce la feci più... I piedi mi tradirono.
Le donne e il suo gruppetto se ne andarono via.

Di lì in avanti rimasi da solo o quasi, all'incirca superato Mestre.
Non ricordo bene come ci arrivai al K 32, ma come ben molti sanno venne il momento di attraversare il Ponte della Libertà.
5K Lunghissimi, temutissimi e... poco visibili!
La nebbia faceva si che si vedesse poco oltre.
Era sconfortante non riuscire a vedere avversari o l'avvicinarsi della fine.
Il mio carissimo amico Matteo lo aveva descritto come un epico momento in cui avere le energie in corpo era fondamentale, e invece...

Iniziai a correre poco sotto i 4'00"/Km incitato dalla corsia opposta da A.L. in bici.
Non avevo molto, ma non mi persi mai d'animo, anche quando mi passarono alcuni podisti più in palla di me.
La fine del lungo ponte culminava con un accesso al cavalcavia da valicare, senza piedi, e una successiva lunga discesa, senza gambe e piedi...

Pochi K dopo, attraversando alcuni binari di ferrovia portavano al mitico ingresso ai Ponti: come un'apparizione mistica vidi una lunga folla che mi incitava e richiamai le ultime forze rimaste.
I Ponti non li affrontavo con così poi tanta lena: a salire non andavo, a scendere non andavo...

Era ormai l'ultimo K, non sò quanti ponti avevo corso nè quanti ne mancavano ma improvvisamente la gente ai bordi delle transenne aumentò il tono degli incitamenti: "Brava, forza, Brava!!!!"
Alchè girandomi, "tappetta" com'era mi trovai alle spalle una Anne Kosgei, seconda in quel momento tra le donne, che mi aveva ripreso proprio all'ultimo...
Il sorpasso fu inevitabile. Le gambe non si alzavano più...

Erano gli ultimi ponti, Piazza San Marco si avvicinava, la voce dello Speaker anche e rimanevano gli ultimi due ponti da attraversare quando...
Sopraggiunge da dietro Sebastiano Mazzara: C.S. Esercito, grandissimo talento, mio corregionale e soprattutto avversario di Forza Armata quel giorno!
Non ci fu verso.
Provai a reagire alla sua rimonta ma alla discesa dell'ultimo ponte mi passò lasciandomi sul posto con le mie gambe che nel tentativo inutile di volata subivano solo coltellate...

Il rettilineo finale più lungo e più sofferto, ma finalmente all'arrivo!
Esordio in 2h30'17"

Contento e Stremato :-)

Vito aveva fatto un garone, 10° ass. con un gran tempo attorno le 2h16'
Il mio idolo non aveva sbagliato colpo, stravedevo per lui (e tutt'ora :-)

Il C.S. Marina Militare si piazzò bene, se non ricordo male 3° posto alla fine.
Gran bella soddisfazione :-)

In fondo in fondo ero felice, una così bella manifestazione mi aveva coinvolto fino alla fine e l'emozione provata nel tagliare quel traguardo era diversa da una corsa su strada classica.
Non avevo ancora ben capito, ma la maratona mi aveva lasciato delle sensazioni piacevoli.

Tornato a pezzi all'Arsenale e ancora più a pezzi tornato in zona arrivo, notai con assoluta sorpresa come fosse variopinto il mondo della Maratona con tantissima gente che ancora doveva arrivare ed io, che mi ero messo a posto, pur claudicante ragionavo sui primi effetti di tale impresa.

Al ritorno a La Spezia, con mia sorpresa, fui accolto dai ragazzi del Team con felicitazioni, anche se non la ritenni un'impresa così epica.
Ero comunque contento di aver lasciato finalmente una traccia valida, proprio all'ultimo tentativo.

Un mese più avanti si concluse per me l'esperienza-militare e conseguentemente quella al Gruppo Sportivo.
Non c'erano molte possibilità di rimanere dentro e chi già lo era apparteneva al Team che conquistò la Serie A Argento con il lavoro di anni prima.

Il 2002 fu forse l'ultimo anno di agonismo serio voluto dalla forza armata Marina Militare verso l'atletica.
Purtroppo....

Tornando a Palermo ritrovavo la vita di un tempo e una nuova guida tecnica, il Coach, che mi prese in fiducia, anche se ero l'ultimo (in tutti i sensi) di un folto gruppetto di atleti che allenava.
Credeva nella maratona più di me, ma questo è un altro racconto, questo fu l'anno 2003.

18 commenti:

Albe che corre ha detto...

bel racconto di gara fissuta..grazie!

KayakRunner ha detto...

L'esordio in 2:30 è tutto un programma! Bravo Pippo: Born to run!!

Lucky73 ha detto...

Cazzarola, ma scusa ad Agosto 2002 non avevi mai corso più di 1.45 e ad ottobre ci stampi 2.30 in maratona....

Ma a quanto l'avevi fatto quel lunghissimo? A 3.30? :-))

In effetti impari in fretta!! Ieri sera ho visto di sfuggita Corrado e poi Diego Abbiatescianni (2.19 a Firenza, 2° maratona) ....lo conosci?

GIAN CARLO ha detto...

Beh, è indubbio che la dote della tenuta alla distanza l'avevi proprio innata.

Diego ha detto...

Passaggio alla mezza in 1.14....poi senza gambe ne piedi...ah ah ah...nella seconda parte perdi solo due minuti...fenomeno !

P.s. racconto: divertente e allo stesso momento commuovente !

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Albe, Benvenuto!
Grazie per le tue righe, ogni tanto un tuffo nel passato è piacevole farlo; ti consiglio di dare un'occhiata alla sezione "years ago"
:-)

@Kayak Runner, dentro di me volevo mettercela tutta, l'estate di quell'anno fu dedicata unicamente a quella preparazione, e fu entrare in un campo inesplorato.
Oggi, è tutto scontato, ma le motivazioni sono le stesse di sempre :-)

@Lucky, una volta ero una lumaca che lasciavo la bava, ma veramente!
Bastava che mi guardassero correre e si capiva immediatamente che forse forse ero buono nelle lunghe distanze!
Ricordo che per fare quelle 2 ore meno 5, io che raramente facevo l' 1h45', quei 10' in più mi portarono nel pallone più totale.
E' sempre vero il fatto che ieri come oggi il lungo è sempre corso ad alti ritmi, ed in quel caso sotto i 3'50" quasi per tutta la durata!
Ed è vero che il bigiornaliero lo correvo molto più spesso di oggi.

Corrado salutamelo, ha fatto il salto di qualità trovando competizione in Lombardia.
E' alla lontana... un collega di lavoro (non parlo della corsa!)
Grande!
Diego l'ho conosciuto telefonicamente, bravissimo ragazzo, serio e motivato, e soprattutto un atleta che corre con la testa!
Se dopo meno di 3 anni che corre ha già realizzato 2h 19' (tanto di cappello) spero per lui che possa raggiungere la Nazionale a presto, se lo meriterebbe!
Io purtroppo, una volta raggiunte le 2h 20' non ho saputo fare di meglio correndo sempre su questi tempi...
Insisterò ma da grande voglio fare anche il pistard!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Gian Carlo, a 16 anni un giorno d'estate presi scarpe e pantaloncini e... corsi circa 18 K (giro dell'Addaura - Micidiale per pendenze) senza alcun allenamento.
Tornai a casa sfinito ma... vivo!
E fu così che mi innamorai della corsa...
Poi quando il mio primo Maestro mi chiese di correre un 1.000m in pista corsi in 3'16" ed avevo quasi 18 anni...
Senza ne leggere ne scrivere non capii il mio valore ma da quel momento andai avanti, solo avanti!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Diego, prima le gare le sentivo emotivamente di più, mi gasavo dentro e fuori, facevo più scene; adesso mi tengo tutto dentro ed è più bello.
Ogni tanto, quando ci vuole, una bella esplosione di emozioni ci vuole, ma solo in casi particolari ;-)
Purtroppo non riuscii a tenere le donne, ma qualunque risultato fosse venuto fuori sarebbe andato bene lo stesso, credimi!
E credimi altrettanto quando ti dico (mentre ti scrivo) che ricordo come ieri gli ultimi metri della mia prima maratona, emozionato nel vedere il traguardo quanto devastato muscolarmente in modo estremo.
Queste emozioni le provi solo correndo questa distanza...

uscuru ha detto...

bel racconto.....
DUEORE E TRENTA!!!
sei una TRANSIBERIANA!
ti e' mai venuta in mente una cento kilometri?

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Uscuru, ma mi hai visto in volto in quel lontano 2002?
Strisciare i piedi era un eufemismo, purtroppo l'esordio si paga sempre.
In quel periodo, nonostante la flessione dovuta al non essermi mai adattato a quella vita, valevo 1h 09' nella mezza maratona e in fondo il 2h30' finale ci stava tutto.

Quando racconterò il 2003, che è stato il mio anno migliore della mia prima gioventù, allora cosa dirai?

Una 100 Km? Non credo proprio.
Per ora io e la pista siamo molto amici, un'amicizia che per averla ho lottato almeno 10 anni e non penso per ora di tradirla così ;-)

Anonimo ha detto...

Quindi avevi già grande talento!

Corrado ieri è arrivato 2° alla gara conclusiva della Corrimilano dove io sono arrivato 212° -)) sempre di 2 si parla eh eh ....
Quando lo vedo te lo saluto, domenica era troppa avanti :))

Diego lo conosco poco, ma sembra un ragazzo molto umile. L'altro giorno mi ha detto che Firenze è la sua seconda maratona...

Sulla pista ti aspetto! Chissà magari potrei darti filo da torcere su 800 e 400 ....1.500 non se ne parla nemmeno ....


Ciao
LUCKY

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Luciano, grazie per i saluti rivolti a Corrado.
E' molto in gamba il prossimo anno potremmo vederne delle belle, auguro a tutti i ragazzi che faticano tantissimo in silenzio di trovare la gara giusta per fare grandi risultati.
I 400m e gli 800m non li farò, se non in allenamento :-P
Per ora si lavora tantissimo e tutto va abbastanza bene.
Il prossimo racconto sarà dedicato proprio al duro lavoro.

enzo32 ha detto...

pippo ma quel ragazzo ke ti segue con il completino blu.......ki e'??credo di conoscerlo e se nn sbaglio era anke lui alla sua prima esperienza....grande pippo

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Vince, te l'avevo anticipato mesi fa che ti avrei inserito a sorpresa in un racconto!
Ed eccoti qua, in una splendida foto di repertorio scattata dal Capo A.L. della Marina Militare che mi seguiva in bicicletta :-)
Rivivere vecchie emozioni è molto bello, purchè si guardi sempre al presente!
E ricordo bene che arrivasti davanti a me, bella prova la tua Vince, grande esordio anche per te :-)

Anonimo ha detto...

bella storia, una maratona corsa quasi fosse un 10.000, con strappi, rincorse, il tuo racconto somiglia molto all'esperienza di un mio amico anche lui all'esordio sulla distanza in occasione del servizio militare in un gruppo sportivo... alle prossime

ps una domanda già allora avevi capito che erano i piedi ad averti abbandonato oppure l'attenzione alle estremità è stata successiva?

felipe

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@felipe, l'esordio non si dimentica mai, specie quando ti insegna a rispettare la distanza.
Capitolo piedi: forse non ti ricorderai ma in molti sapranno come correvo molti anni fa.
Usavo esclusivamente le cosce, risultando molto più seduto nella corsa di quanto non lo fossi attualmente.
Almeno oggi corro decentemente...
Me lo avevano sempre detto di lavorare sui piedi e fare gli esercizi adatti ogni tanto non bastava.
Da quando ho ritrovato stabilmente la mia Città ho curato questo aspetto maggiormente, come un handicap sul quale rimediare.
Da due anni a questa parte qualche miglioramento c'è stato.

Le prime maratone terminavano sempre così: al K25 i primi cedimenti dei piedi con irrigidimento, tendenza a crampi, mancanza di spinta.
Di conseguenza attivavo la spinta di cosce, il passo sempre più ampio fino a che non sopraggiungeva anche la stanchezza muscolare e non andavo più...
E al K 32°-35° non era molto divertente...
Quei ponti, visti sempre dalla TV scavalcati in agilità dai primissimi si rivelarono un gran bel calvario...
Ecco perchè arrivai con i quadricipiti sfiniti...

Antonio ha detto...

Perdona la mia distrazione, non voglio giustificarmi, ma leggo solo ora questi tuoi racconti (dirai meglio tardi che mai ed è vero).
Quanti bei ricordi e quanta preoccupazione che avevo. Avevi veramente dato tutto te stesso nel preparare quella gara meritavi essere premiato con un buon risultato.
Quando ti lasciai da solo sui ponti (e sapevo cosa significava fare qui ponti con 40 km nelle gambe) l'attesa di sapere tue notizie sembro più lunga dell'intera maratona.
un abbraccio forte
A.L.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Cosa importa A.L., il mio primo vero Coach che mi ha indirizzato alla Maratona!
Eternamente grato... se non fosse stato per te, la mia immagine a Central Park non sarebbe divenuta realtà!

Grazie per la strada che mi hai fatto correre, nella giusta direzione :-)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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