41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

sabato 14 marzo 2009

Centro Sportivo Marina Militare: Il mio approdo (parte 1)

Correva l'anno 2002

Un anno memorabile sotto molti aspetti.

Avevo da poco compiuto 22 anni quando ad inizio anno, decisi (per mia fortuna, poi, data la successione di eventi) di andare ad espletare il Servizio Militare di Leva.

Erano altri tempi...
La gente andava più forte, anche a livello amatoriale, a Palermo e ormai da parecchio tempo gareggiavo. La mentalità da "faticatore" era dentro di me radicata ormai.

Correre con tanti campioni mi aveva aiutato nella normale crescita atletica. Correre tutti i giorni anche e solamente il lungo con loro e a quei ritmi a volte "folli" mi è servito ad acquisire la mentalità che ho adesso.

Come tutti i ragazzi di questa fascia d'età, dai 18 ai 25 anni, l'ambizione era quella di entrare a far parte di un gruppo sportivo militare per poter provare a fare il professionista dell'atletica per un pò di tempo.
Non erano i tempi giusti, ahimè! E nemmeno per immaginare lontanamente una cosa del genere.

I limiti di ammissione erano più selettivi (e già erano più accessibili rispetto agli anni '80) e da poco stavo iniziando a dimostrare con qualche risultato i frutti di un costante e silenzioso lavoro svolto.

Uscito dall'Istituto Tecnico Industriale con un buon 60/60 a 18 anni, con tanta voglia di studiare ma con lo sport come stile di vita (correvo da assoluto da circa un anno), dopo diversi intoppi adattativi all'Università (che purtroppo rappresenta il seguito formativo dei Licei...) un brutto giorno venne la mazzata che mi portò ad una ferma riflessione:
Lezione di Fisica 1 - Il Prof.: "Ma io l'ho vista correre in Favorita!!"
...
Davanti a tutti i colleghi di corso e in piena lezione mentre passeggiava lungo la pedana.

Lo ricordo benissimo ancora oggi...
Poi all'esame, dopo avermi "mandato" più volte per vari motivi, in estate nel tentativo di superare l'esame a fine colloquio mi disse:
"Lei non può pensare di diventare ingegnere se non vuole stare sulla sedia a studiare seriamente - Le dò 18..."

Presi quel voto, uscii ferito mortalmente da quel colpo basso, punito solamente perchè mi aveva visto correre...

Da quel momento in poi pensai che la vita non era così equa e andai dritto allo scopo.

Cosa serve nella vita?
Il lavoro!
E cosa c'è di impedimento?
Il Servizio di leva (ero destinato a farlo per forza)!

Un anno dopo decisi di andare a svolgere il mio dovere da cittadino italiano.

L'anno 2001 era stato un perido di discreta crescita. I problemi di lentezza in pista persistevano e perenni, ma il motore 15'20" - 15'30" di ritmo lo faceva.

Poi a fine anno la fortuna di aver corso due mezze maratone ravvicinate in 1h08'58" (tempi identici!), di cui una era la Vittoria alla Mezza Maratona di Palermo (ne parlerò, chissà, più avanti).

La leva, senza appoggi, senza alcun aiuto, la svolsi per la Marina Militare cui ero stato assegnato.
Il periodo 2001-2002 fu per il C.S. Marina Militare il periodo di picco più alto mai raggiunto nella sua storia atletica. La squadra giunse in serie "A Argento" con un punteggio di tutto rispetto, grazie al lavoro realizzato da uno staff di Capi competenti e appassionati di atletica: si riuscì a creare dal nulla un gruppo di ragazzi volenterosi in un'arma non proprio interessata a questo sport.
Si erano create le basi per attrarre ragazzi a caccia di un sogno.

Durante il primo mese, nel Centro di Reclutamento a Taranto, tentai più volte di contattare il Capo A. L. (oggi mio ammiratore, allenatore di quel tempo e amico per sempre) riuscendo finalmente, ad avere il privilegio di poter approdare così lontano da casa: a La Spezia, in Liguria.

Per me fu il primo grande trauma.
La vita era durissima nel mese svolto a Taranto, ma ero talmente motivato e conscio di dovermi giocare poche chances che riuscì a fare le seguenti cose:

1 - Allenarmi dopo il servizio svolto tutte le sere dentro la caserma (e mica c'erano indumenti tecnici allora!). Ricordo come i commilitoni, gente "acculturata" mi lanciavano qualsiasi cosa dalle finestre. Ricordo il lavaggio degli indumenti a mano, nel lavandino ed ad asciugare nelle stufette...
2 - Superare il trauma, difficile, durissimo, di lasciare Casa. Ma le gambe non giravano più come prima... Ricordo un 10x400m in una pista di asfalto nerissimo da solo, senza anima viva intorno a me in un centro militare ricreativo lì vicino.
3 - Riuscire ad avere due permessi per poter correre i Societari Regionali di Cross per la mia ex "SBM Palermo" (con relativo stupore da parte degli altri commilitoni).
4 - Riuscire, a non perdermi il privilegio di partecipare al Trofeo S.Agata di quell'anno, partendo da solo la notte prima da Taranto e diretto a Catania tra Pullmans e Treni vari. La corsa era nel fine settimana, in congedo, un'avventura in piena regola, ma riuscii a correre :-)

E ricordo che a quei tempi il telefono cellulare era un'emergenza, non quotidianità...

Dopo invii di Fax, richieste e tentativi, finalmente riuscii a parlare con il Capo A. L. su un mio ingresso in Squadra e lui mi disse al telefono:
"Ti prendo, purchè mi corri il Challenge Stellina in Agosto e la Maratona di Venezia, importantissima per l'immagine della Marina Militare su cui evento stiamo allestendo una squadra".

Con queste poche parole, acchiappai l'occasione al volo, anche se mi avesse detto "Devi corrermi un mese nel Sahara" avrei accettato, pur di non finire per in un sottomarino :-(

E così, pochi giorni dopo, in Treno, giunsi a La Spezia, la mia dimora per i restanti 9 mesi di quel 2002 che ricordo ancora con tanta nostalgia.

Mi intimoriva iniziare l'avventura-Maratona così giovane, ma ormai ero dentro,

Enter The Matrix,

e da quel momento sarà per sempre mia la Maratona!

10 commenti:

GIAN CARLO ha detto...

Filippuccio, è abche attraverso i piccoli guai del quotidiano che ci forgiamo come uomini... e nel tuo caso..pure come atleta

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Gian Carlo, questa storia è finita bene, lo sai già, per questo è bella raccontarla in più puntate (come mi hai già suggerito).
E' giusto inserire le foto da "militare" prima ancora che da "atleta".
Ho avuto il coraggio di prendere una decisione importante; fossi stato ancora a temporeggiare non mi ritroverei nulla in mano, devo ringraziare il cielo di aver preso il primo treno, in corsa e quello giusto per il mio futuro :-)

Rocha ha detto...

adesso però sono curioso di sapere com'era andata quella tua prima maratona !

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Rocha, dovrai pazientare, ma ti assicuro che cercherò di raccontarla nel miglior modo possibile la gara d'esordio.
Ho progettato 3 post per rivivere l'anno in C.S. Marina Militare, questo è solo l'inizio.

Francorre ha detto...

Mi prenoto per la seconda puntata di questo appassionante life-serial.

Si percepisce il tumulto dell'anima nel cogliere le situazioni della vita.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Ciao, Francorre, benvenuto (se non sbaglio) nel mio ambiente.
In genere non mi guardo indietro, il presente e il futuro sono più importanti del passato, ma raccontarlo alle volte può riaprire emozioni che mai potranno essere dimenticate, ed è il caso dei mesi vissuti a La Spezia :-)

felipe ha detto...

ciò che non ammazza ingrassa...

http://felipelcid.splinder.com

Filippo Lo Piccolo ha detto...

felipe, il grazie per la visita te l'ho già detto, il tuo sito lo conosco da molto più tempo di quanto credi (sei un pionere di questa complicata tendenza :-), e si... ciò che non MI uccide MI fortifica, anche se rivedendomi nella foto di qualche anno fa mi vedo più magro...
P.S.- Indossai apposta la divisa di ordinanza per farmi qualche foto-ricordo dato che giravo sempre in "tuta" di ordinanza (eravamo autorizzati). Stivali, Cappellino e Divisa non li ho messi quasi o mai ;-)

Rocha ha detto...

Impressionante la mole di allenamenti che sostieni e quello che mi piace è vedere che, nonostante la fatica, tu lo faccia volentieri; sembra scontato ma in altri casi non sempre è così . Inoltre mi fa piacere percepire un cauto ottimismo in vista della maratona da parte tua, come sai in tanti a Treviso faremo il tifo per te !

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Rocha, eh eh! E pensare che in quel 2002 davvero facevo il professionista dell'atletica, ma quando non vivi al meglio non esce un granchè... Mi allenavo tanto anche allora, ma oggi è tutta un'altra visione della vita e dell'atletica. Non importa quanto e come fai le cose, se non le fai con l'entusiasmo giusto non durano mai a lungo.
Mi sa che a Treviso quest'anno avrò più tifosi dell'anno scorso :-)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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