41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

lunedì 16 febbraio 2009

Campionati Italiani di Società di Cross: Il GranDUCA di Firenze realizza un capolavoro sul fango.


29 anni di vita, 11 di tesseramento Fidal Assoluti, gli ultimi 5 un poco competitivo nelle gare.

Mai così annichilito come domenica scorsa, 08 febbraio 2009.

O forse si, quando corsi il mio primo cross regionale a 18 anni con zero esperienza, senza chiodate e nella fanghiglia del Campo per il Concorso ad Ostacoli Ippico in Favorita...
Un sacco di atleti forti e promettenti mi partirono a fionda senza capirne nulla, ma in fondo in fondo fu anche divertente...
Domenica 8 scorsa NO!
Le mie velleità di classifica sono affondate e mai più riemerse, nel fango...

Questi Campionati Italiani di Cross Lungo di Campi di Bisenzio rappresentavano per me un motivo di rivalsa da tanti anni di anonimato tra i prati. Mi sono allenato tanto a Palermo, ho trovato valori che mi dessero pacata fiducia, ma dopo lo sparo di domenica e appena 5 passi di corsa capii che sarei entrato in un mondo mai esplorato prima...

Ahi(!) voglia di correre su prati e terreni scivolosi o sulla sabbia.
Niente è stato utile quanto l'esperienza accumulata in questi 40' di domenica.

Si, purtroppo ben 40'20" e 131° posto assoluto, una vera vergona per me e per chi mi supporta.

Me ne ritorno a casa con 2 cadute e qualche livido a un braccio e alla schiena, ma niente di grave.
Potevo allenarmi come e quanto volevo, ma se non provi e vivi le avversità di una superficie scivolosa e melmosa ai limiti dell'appiccicaticcio, non hai molte speranze.
La trasferta di per se è andata per intero bene.

Sono stato in compagnia della squadra, il Violettaclub senza straniero (problemi di tesseramento per Solomon), ho potuto vedere sue bellissime città, a misura d'uomo, immerse nell'arte, Firenze e Pisa e i loro monumenti più rappresentativi.

Questa possibilità la devo al presidente del Violettaclub che anche per quest'anno mi ha fatto vivere un'emozione a cui tengo in particolar modo, al di la del risultato.
La mattina della gara ero molto carico, ci avevano detto che il percorso avrebbe trattenuto parecchia acqua e senza allarmarmi piazzai i chiodi più lunghi che avevo sulle RLH: quelli da 12 mm.
L'atmosfera fresca ma non rigidamente ghiacciata mi aveva fatto venir voglia di garaggiare, mi aspettavo una partenza dignitosa e una corsa ragionata. Vedere correre gli altri mi portava emozioni, il fango sulle gambe, un vero cross.
Mi sentivo dentro carico, nel gabbiotto di pre-partenza tutto vedevo tutto con calma e lucidità.

Ci schieriamo sul nostro box di partenza, per il secondo anno di seguito con accanto i rivali della Corradini Rubiera e dopo pochi attimi lo sparo del via.
Tutti partiti a razzo. Eppure le condizioni del terreno erano assurde, e per tutti.

Mi ritrovo alla prima strettoia arretrato, ma si può ancora correre... per poco!

Dopo qualche altro metro inizia la vera disavventura.
I piedi affossano nel fango appiccicoso e non si rialzano più.
Gli avversari mi passano, io arranco, i piedi non riesco ad estrarli da quella melma...

Si scivola tutto intorno e per completare il disagio eccomi ad affrontare la prima salitella di due a giro: UN DIRUPO!!!

Appena mi accingo ad affrontare la prima discesa capisco che non sarà "solo correre"ma portare a casa la pellaccia. In quei 40m di discesa per ogni collinetta dovevo gettarmi a capofitto per non fare l'errore di affrontare il tratto con la prudenza di chi poi inevitabilmente scivola per l'incertezza di un appoggio. E ad ogni discesa, a mente, un segno della croce.

Totalmente scivoloso e pericoloso. Oltretutto un dossetto posto subito dopo la discesina portava a commettere l'errore di cozzarci con il piede e di farsi male alla caviglia.

La prima discesa è stata traumatica, qualche curva dopo nella concitazione generale perdo aderenza e, fortunatamente in una curva interna scivolo e casco di fianco.
Niente di grave e nessuno che mi salta addosso, ma 15" e tante convinzioni cadono giù...
I 5 giri del percorso sono tutto qui.
La mia posizione si congela ad un certo punto: nei pochissimi tratti subito dopo il via percorribili cerco di ripartire a tutta e non darmi per vinto, di frequenza recuperavo metri e posizioni, ma qualche curva dopo, immerso nel fango senza poterne più uscire, venivo nuovamente sorpassato.

Nel finale di corsa, dò il massimo, corro per non farmi portare via altre posizioni ma ormai è tutto scritto nei bassifondi di una classifica che vanifica le mie intenzioni stagionali sui cross...

E tagliare il traguardo di Campi Bisenzio pone fine alla stagione 2008-2009 sui prati.

Non finirò mai di ringraziare chi non ha mai smesso di fare il tifo per me in gara, come Luca, pur sapendo esattamente quale fosse stato il mio stato d'animo interno durante quei 40' difficili.

L'esperienza è stata molto significativa, bellissima sotto molti aspetti, ma ancora una volta non ho trovato ciò che ho provato ad inseguire questo inverno.

Non mi do per vinto, fortunatamente gli obiettivi sono molteplici in un anno e si cresce anche con esperienze di questo tipo.

Ricordo solamente che sono serviti 10 anni di quasi inutili insistenze in pista per poi fare lo scorso anno un deciso miglioramente sulla velocità.

Quindi, partendo dal presupposto che la corsa campestre mi piace e anche molto, mi dedicherò ancora di più il prossimo inverno, magari con altre capacità migliorate.

Oltretutto la mia poco onorevole posizione ha vanificato gli ottimi risultati degli altri due miei compagni di squadra:
Francesco - 33° posto - davvero notevole se pensiamo che questo è stato il suo esordio ufficiale in un cross. Non era contentissimo, ma secondo me ha fatto un garone, conquistando Firenze.

Vito - 67° posto - anche lui visibilmente sconvolto, ma si è difeso egregiamente (notare quanti avversari a me noti stanno tra la 65° e la 80° posizione...).

Il Violettaclub conclude con un deludente 21° posto e la non ammissione di diritto per l'anno 2010 (che spetta alle prime 20 società classificate).

E la colpa è solo mia...
Fortunatamente non faceva freddo e il ritorno in albergo è stato agevole.
Nel tentare di farmi la doccia, e notando che la vasca da bagno era stranamente "sopraelevata" da terra e stretta ai bordi, trovo difficoltà nel muovermi finchè non scivolo e di schiena atterro sul pavimento: 2° caduta e una botta difficile da dimenticare...
E li chiamano alberghi a 4 stelle perchè sono belli da vedere e hanno la piattaforma Sky...
Il pomeriggio è stato dedicato alla riflessione (o perplessità) e a una passeggiata nel centro storico di Firenze.

Città bellissima, affatto caotica, a misura d'uomo. Mi ha fatto bene passeggiare in mezzo a tutte quelle bellezze.

La mattina dopo, prima di tornare a Palermo, una breve tappa a Pisa e alla sua Piazza dei Miracoli: la bella giornata e la disposizione dei monumenti, visti dal vivo mi hanno dato l'impressione di essere in un film.
Così tanto in poche ore, una trasferta tra le più belle in assoluto, tenendo un pò di fango nelle tasche, oltre che nelle Scarpe da Cross.
Ora solo asfalto, tanti chilometri e impegno riversato per la Maratona di Treviso: non cerco riscatto, cerco soltanto di fare bene, nella mia cara e amata lingua di strada color antracite.
(Ringrazio Podisti.net, Atleticats.com oltrechè Francesco per le foto:-).

16 commenti:

Sarah Burgarella ha detto...

Non essere giù, si vede che quello non è il tuo terreno, vedrai che i prossimi percorsi sulla lingua di strada color antracite ti restituiranno le meritate soddisfazioni! Bella Firenze, eh! Se abitassi là, penso che sarei quasi tutti i giorni avanti e indietro per le Cascine.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Sarah, le tue parole mi confortano, a distanza di una settimana il pantano è dietro le spalle, per ora devo difendermi dal freddo che imperversa anche giù da me.
Dici bene, l'unica certezza rimane la strada, ma a me non piace che mi definiscano stradaiolo, curerò questo deficit, passando per la pista d'estate.
Firenze, mi ha veramente impressionato positivamente; calma, a misura d'uomo. E scommetto che ci saranno percorsi fuori città vicini molto confortevoli per i runners.
Non rinnego il passato, ma... che peccato quei 3 anni a Catanzaro dopo che vedi queste meraviglie!

Pimpe ha detto...

ciao Filippo, non prendertela .. sai benissimo quanto vali .. il cross e' una gara a se'.. entrano in gioco altri fattori , imprevisti ecc..
quindi non dare troppo peso alla cosa.. e buon allenamento!

Alvin ha detto...

A Treviso sarà un altro mondo... corri sul tuo terreno...altro che 133°...su con la vita, la stagione podistica è appena iniziata, in bocca al lupo!

Unknown ha detto...

dai,
la giornata no capita.
anche io non ho reso al massimo ieri e mi sentivo un pochino giù...-
però questo non vuol dire nulla.
sono convinto che chi ti supporta non cambierà opinione su di te.
forza, rialzati e cammina, anzi corri...
indietro non si torna, guardiamo avanti


alessio

Andreadicorsa ha detto...

La tua rivincita ci sarà presto nelle mie terre: a Treviso raccoglierai ciò che ti meriti. Non essere troppo abbattuto.....
un salutone

Mic ha detto...

Ci sono di quei fenomeni che vanno forte su qualsiasi terreno, e tipo di gara...dalla corsa in montagna alla maratona, passando per 3.000 e campestre, ma sono veramente pochi! Evidentemente la campestre non è il tuo forte, ma sono sicuro che se solo ti dedichi con impegno, raccogli risultati anche lì, perche il talento non ti manca. Basta che guardi Gebre e Bekele, 2 fenomeni, su pista e strada, ma solo il secondo si è confermato anche nei cross. Forse si tratta solo di scelte, e scegliere credo sia difficile, per uno che è al tuo livello nelle corse su strada! Io mi accorgo di prediligere le gare in cui vado meglio, che sono quelle su strada e filanti, mentre nei cross mi trovo difficoltà, tanto di + se sono scivolosi e con molti cambi di velocità e direzione, così li prendo solo come ottimi allenamenti, sapendo che le mie gare sono altre. Coraggio, guarda avanti e non perdere di vista quelli che sono i tuoi obbiettivi.

Anonimo ha detto...

a pippo....
ti serviva una barca...cmq.....quando ti ho visto..in tv.....ho capito ke nn era giornata..vabbe ti rifarai nella maratona

Unknown ha detto...

Questa campestre, anzi fanghestre, è stata dura per tutti, anche per i fotografi :-)
Arrivederci ad altre gare su terreni meno insidiosi.
Saluti e in bocca al lupo da Alessandro (atleticats.com)

GIAN CARLO ha detto...

Dai Filippo tu a Firenze l'acqua l'hai trovata sotto i piedi...io in testa durante la maratona.
Certo 21esimi per colpa tua fa male e lo immagino, ma son certo che a Treviso racconterai un'altra storia !

franchino ha detto...

Ciao Filippo, ti capisco molto bene. La delusione per sapere di essersi preparati bene e poi un terreno al limite della praticabilità che ha cambiato i valori in campo. Io c'ero, purtroppo non ci siamo incrociati. Anche io ho corso una pessima gara come puoi leggere sul mio blog, pazienza, andiamo avanti!

Diego ha detto...

Ti ho visto due volte, (ho visto la gara in tivù).
Una domanda: Solomon, prima abitava in Svizzera ?

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Giornate difficili, rispondo in ritardo per un malanno, ma noto che riscuoto più accessi quando non faccio risultati. Almeno c'è il lato positivo :-)

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Pimpe: è tutto "in cassaforte", ma non la apro più questa cassetta fino al prossimo anno.

@Alvin, grazie, ma a Treviso dovrò fare il risultato, senza attenuanti

@Kaiale, avere sempre un basso profilo, sempre basso, lavorare su quello che non funziona, ma non starci a piangere, quello no!

@Andrea, ci incontreremo a Treviso, Campione?

@Mic, l'ho sempre detto, non esiste una disciplina della corsa che ODIO, e correre sui prati è tra le più belle per me.
Purtroppo mi sono imbattuto su un sentiero della mente inesplorato...
Ecco perchè "meglio a 15 che non a 29", perchè l'atteggiamento a questo tipo di campestre vale più di molti allenamenti.
Mi ero allenato bene ipotizzando tanti bei cambi di ritmo in pendenza e percorsi scivolosi. Anche qualche "sabbiatura" mi ero fatto (e pure abusiva, in giornate di solo lungo, per rendere tutto difficile).
Ma quelle condizioni o le vivi o non c'è molto da fare.
Aggiungo che sono una schifezza in salita, di corse in montagna ne ho corsa una in tutta la mia vita, Il Challenge Stellina a Susa, verticale per 14 Km. Ho preso quasi 30' da gente con cui battagliavo su strada o mi dava max. 2'...
Ma per questo desistere? MAI!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Eh, Gianluchino, sei tra i miei preferiti adesso!
Boh, le pinne le avevo (46 piede), era tutto appiccicoso, mi sa che ci voleva di più il chiovazzo da 24 mm! Sai, ho tolto i cross dalla testa talmente tanto che non ho pensato ai Regionali Individuali del 22 a Pizzo...

@Alessandro, CIAO! Questo è stato un modo per conoscere il Vostro sito, e grazie per le foto (non esprimevano il mio stato d'animo, e le ho ritoccate :-)

@Gian Carlo, quanti mesi ho rotto le scatole con 'sti cross? Mi pare subito dopo Carpi... Ero frizzante, vero?...
E ti ricordi anche l'ipotesi di non prendere i soliti 2'30" da Giorgino tuo?
Quella era l'ipotesi più rosea a questo punto... ;-(

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Franchino, almeno tu che stai al Nord avevi un'idea di quello che poteva aspettarti (un cross regionale, un allenamento fangoso), ma io più della sabbia con cosa lo potevo simulare?
E siamo lo stesso anni luce!
Ho scaramanticamente comprato i chiodi più lunghi che esistono, li porterò con me sempre, anche ove non servissero, per non dimenticare l'infausto evento.
Ti ho letto, anzi tu non avevi problemi in discesa...
Anche te in una gloriosa società, peccato per Giannone...

@Diego, non ho ancora visto la mia gara, solo quella delle donne che mi hanno fatto impressione per la facilità di corsa in quei tratti.
La vedrò, già mi avevano segnalato di avermi scorto... Uno spettacolo.
Certo, avermi visto con così tale attenzione, Diego, levo il cappello al tuo cospetto!
Solomon Rotich è il nostro uomo keniano, un ragazzo giovane e molto sorridente, padre di famiglia e con la testa a posto.
Oltrechè moooolto forte, tra i migliori del lotto stranieri in Italia.
So che si allena con gli altri a Siena, ne dubito sia stato mai in Svizzera...

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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