Grazie per le foto in gara - Bianca F. |
Per l'ennesima volta, l'atletica mi ha portato a scoprire un posto incantevole, situato in Sardegna, provincia di Carbonia-Iglesias.
In realtà si tratta di una di una cittadina prevalentemente turistica situata sull'isola di San Pietro, vicino all'Isola maggiore e raggiungibile con un traghetto.
Organizzatissima e ben tenuta, offre uno dei passeggi nel Centro Storico dei Caruggi, "uno tra i più belli d'Italia".
Tipica espressione genovese, il Caruggio, denota l'astrazione sia Sarda che Ligure di questa terra che fonda le sue tradizioni marinare e splendidi scenari naturali.
Ed è così, davvero, tant'è che la scoperta dell'Isola è avvenuta gradualmente, passo dopo passo, al mattino del primo allenamento ;-)
Un primo ringraziamento lo devo al mio amico Emilio che mi ha fatto vivere un week-end emozionante che nemmeno la carta moneta può ripagare, restituendo rilassatezza muscolare e mentale e dando linfa ulteriore alle mie rinnovate motivazioni.
Tratto da Google Maps |
Riuscivo persino a sentire l'odore fresco dei pini, gradevole e profumato.
Sotto i miei piedi, un asfalto perfetto e ben segnalato, senza irregolarità, e tantissima campagna.
Avvicinatomi nuovamente al Porto, si poteva scorgere la dismessa salina con un lungo percorso tanto affascinante quanto irrorato dai limpidi raggi di sole dove tante barchette attendevano il suo padrone per farsi un giro...
Una sgambata "intelligente" del pre-gara, a scorgere la caletta migliore per fare un bagno al mare e ingentilire le fibre muscolari sempre più elastiche...
Non posso far altro che consigliare un luogo così, per passarci una settimana, in delle tiepide e chete giornate di settembre...
La gara all'inverso si attendeva infuocata: presenti al via i migliori specialisti del mezzofondo dell'atletica sarda, inclusa la Star Said Boudalia, direttamente dal Veneto, un pò meno mite in questo periodo.
Dieeeeeeetro l'auto!!! |
Inutile dire che partivo svantaggiato ma sapevo che dovevo difendermi e vedere quali sarebbero stati i progressi delle ultime settimane, ma ogni gara ed in special modo le Americane, hanno sempre delle insidie speciali da raccontare quali il percorso, il ritmo da tenere nel recupero e le sgomitate per restare avanti quanto possibile.
Il tutto rende ancor di più avvincente, frizzante e frenetica la corsa per il pubblico, tremendamente nervosa e reattiva per gli atleti partecipanti!
La formula proposta dal Direttore Tecnico Francesco F. era la classica: un paio di giri di riscaldamento degli atleti dietro una auto di piccole dimensioni e successivamente un eliminato a giro, ovviamente l'ultimo!
Il Traguardo delle volate era più avanti, l'arco verde era per il fnale! |
Considerato l'interesse paesaggistico e le capacità tecniche dimostrate dall'organizzazione, mi auguro sarà possibile esibirmi un domani per la gara lunga che merita quanto l'americana, con avversari di alto livello!
Ma il clou, come detto, era riservato alla gara ad eliminazione, con un parterre di circa 14 atleti.
Una volta partiti dopo le brevi presentazioni di rito, capii che l'esperienza acquisita in passato mi sarebbe immediatamente servita: un errore di valutazione dell'autista della macchina apri-pista ci stava facendo correre a ritmi frenetici come se fosse una 10K internazionale!!!
Purtroppo nulla era valsa la mia voce che esortava a rallentare drasticamente il ritmo (come si suole fare durante la fase di recupero) ed a quel punto prendo la difficoltà a mio vantaggio e mi avvio di fronte all'auto.
I concorrenti meno abituati allo sforzo prolungato si trovano immediatamente in difficoltà e le prime volate sfilano via senza troppi timori.
Strade incontaminate...dalle auto e dall'uomo! |
Il giro per come era concepito era fin troppo frenetico, ma ha permesso in poco tempo di meccanizzare gli intensi recuperi e sprint che effettivamente davano scampo a poche centinaia di metri, come se ci si trovasse in una pista da 400m.
Nel frattempo, fortunatamente, il recupero si era stabilizzato su ritmi più adatti a permettere il ricompattamento del gruppo e rifiatare...
Passati i giri e le eliminazioni, mi trovavo di fronte i migliori e nessuno sembrava intenzionato a mollare tant'è che la tensione e l'attenzione a stare dietro l'auto apri-pista era ormai alle stelle.
Per restare a galla avrei dovuto sgomitare o tentare qualche furbesca invasione del limite imposto dalla vedetta.
Purtroppo partire svantaggiati anche di 20 metri poteva precludere ogni speranza di restare a galla e purtroppo quando eravamo rimasti in sei, devo abbandonare la corsa dopo un'ultima, disperata volata.
Lo scenario di Gara! |
Un ragazzo che ha saputo distribuire intelligentemente la corsa risparmiando molte energie e dimostrando di essere molto sicuro di se in ogni frangente, è capace di correre in 3'58" il 1.500m e 14'25" il 5.000m.
Riuscivo a scorgere quel fisico minuto delle capacità tali da considerarlo un atleta dall'avvenire garantito.
Impossibile competere con lui attualmente, ma piacevole è stata la sensazione di aver venduta cara la pelle :-)
Settembre è ormai un periodo di bassa stagione per l'isola tant'è che dopo le premiazioni finali e le celebrazioni del podio, la cittadina di Carloforte si chiudeva nel silenzio della sera e ci si preparava per l'indomani mattino.
L'ultimo ricordo, la Caletta, seppur alle spalle di questa foto si erga un eco-mostro :-( |
Non è stato possibile girarla per intero, evidentemente dovremo tornarci in futuro... intanto il progetto Maratona inizia a prendere forma...
Un altro tuffo in mare in una splendida "Caletta" dove tutto attorno regnava una natura "quasi" incontaminata, un mare di ricordi, portati con me, dai colori limpidi del cielo e di quell'acqua...
Ed era già tempo di tornare alla caotica Città...
(Ringrazio l'organizzazione ed in particolare Emilio e Francesco per avermi dato in un indimenticabile week-end nuovi stimoli ed entusiasmo)
5 commenti:
l'azienda di promozione turistica dovrebbe considerare l'ipotesi di includere il tuo post nel suo sito web! Fa venire voglia di andare a correre in quei luoghi!
Felipe, dovrebbero inventare le fotocamere agli orologi da Running (e forse presto lo faranno), per raccontare ancora meglio quanto gli occhi vedono ed i restanti sensi ascoltano...
Ti posso dire inoltre che da qualche mese a questa parte, qualche centinaio di utenti è tornato a farmi visita, dopo la lunga parentesi di post senza gare poco visitati ;-)
Il tuo blog recupererà il terreno perduto senza dubbio. iI runner adorano i racconti di corsa, quando si combatte per le prime posizioni e l'esito è incerto! iInsieme a te corriamo un pochino anche noi che stiamo un po' più indietro!
Filippo.. gara che noi maratoneti soffriamo molto.. ti sei difeso moltoooo bene! ed hai dato una bella sgasata al motore. domanda: che sensazioni hai sentito durante il lungo del giorno dopo :-P.
altra domanda: che allenamenti consigli nella penultima settimana prima della maratona e nella settimana della maratona?
Ora aspetto una risposta degna delle tue :-)). ciao amico mio..
Ciao Luca :-)
In effetti non mi aspettavo una simile resa ma la partenza frenetica ha aiutato noi fondisti!
Il giorno dopo le gambe correvano agili e fresche fino ad 1h15'.
Dopo di che, ho iniziato a sentire il peso della calda atmosfera (tutto attorno a me non esistevano alberi che ombreggiavano, solo una lunga striscia di asfalto) ed il percorso da temererari che ho involontariamente scelto!
Siamo imbarcati nella stessa situazione che svelerò a breve.
Nel prossimo post racconterò cosa sono riuscito a fare, ma è nella penultima settimana che cerhi di portare a casa gli allenamenti più duri, ovvero il medio da 28-30 K e se ci riesci un fartlek di quelli molto lunghi e con poco recupero.
In più, al fine di non perdere forza e velocizzare un pò, un lavoro combinato di salite e recupero in corsa l'ho messo anch'io, sperando che tutti questi chilometri possano darmi la giusta tenuta in gara!
Il 26 ottobre ormai ci aspetta!
E così... chi legge i commenti sa la data in anteprima!
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