41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

lunedì 16 novembre 2009

New York City Marathon 09 - Inside The Race

01 Novembre 2009 - Ore 09:20.
Colpo di Cannone!

Alla partenza, stavo pochi metri dietro la linea di partenza.
Francesco... era riuscito ad eludere la sorveglianza e piazzarsi poco dietro i grandi favoriti della corsa.
La seconda linea era composta da altri atleti invitati dall'organizzazione.
Davanti a me c'erano strani gruppi e fisici non di certo atletici: chiamiamole pure le "Celebrities" messe davanti per giusto riconoscimento di altre qualità, non per certo atletiche!
Insomma, pochi metri dopo il via senza rendermene conto avrò passato attori, cantanti e alte cariche del NYPD.

Le reminiscenze delle movenze in pista mi aiutano a fare un 30" di slalom tra gente più lenta di me; da quel momento inizia la gara vera e propria.
Il Verrazano Bridge, si propone subito come una sorte di sfinge che ti rivela cosa potrai fare di qui alla fine della corsa.
Mi ritrovo immediatamente da solo, lanciato all'inseguimento di atleti dai ritmi consoni a quelli preventivati e per farlo tiro fuori una "ripetuta in salita".
Il Ponte, con la sua forma ad "U rovesciata" mi costringe subito a tenere oltre 1K con il fiatone ma ciò serve a scorgere prima Francesco (che mai più rivedrò) e l'amico Hermann, anche qui a New York.
Il vento fresco ma per lo più contrario mi fa riflettere che bisogna essere saggi per tutta la corsa, senza cercare mosse avventate.
Le luci colorate Blu e Rosse da lontano scorgono la distanza tra me, il ponte, i miei sogni e gli uomini Top la davanti.
Il resto è solitudine, quiete e dietro un immenso plotone di gente che mai mi volterò a guardare.
Staten Island, arrivederci!

Di fianco correva il gruppo con pettorale color arancio: partenza leggermente avanzata rispetto a noi blu, diverso percorso e congiunzione all'8vo miglio.

Volevo fare sul serio.
Non appena sul ponte inizia la discesa controllo il primo Mile ma è ben oltre i 3'20"/Km: vento e salita rendono da sempre difficile l'inizio.
Di una cosa ne sono certo: questa è una maratona Internazionale e ci sono i "pazzi" di tutto il mondo gettati all'avventura. Sfruttiamoli!
Resto per i primi K con un ragazzo giovane, americano: questo tira tantissimo, si va (e controvento) a ridosso dei 3'20"/Km; si inizia a far sul serio e lo capisco giacchè, voltandomi, non scorgo più nessuno dei miei amici.
Si recuperano diverse posizioni ma valuto che è troppo presto per agire così e ad un certo punto lascio andare via il ragazzino accostandomi dietro una vittima, un Russo :-)
...il ragazzino prima del 30° K sarà mia preda, poverino :-P

Inizia lo Show.
Dietro il Russo mi guardo il panorama: siamo sul lungo rettilineo che attraversa tutta Brooklyn.
Fin'ora era stato difficile il percorso: questa è l'unica tregua che concede il tracciato newyorkese: non molte difficoltà altimetriche.
Qualche moto "di rappresentanza" dei Cops a scortarci e tantissima gente ad acclamarci.
Inizio ad aizzare il pubblico: in alto le braccia, il volume aumenta sensibilmente.
I primi incitamenti personalizzati mi infiammano l'animo: "Go Italy" urla la folla; successivamente arriva un "Go Sicily". Inizio a sospettare che le comunità italiane saranno presenti in massa nei quartieri americani.

Il russo che ho dietro continua a spingere ma sento che sta dando già più del dovuto.
Ogni tanto si gira come se non capisse cosa facessi alle sue spalle, ma è semplicemente tifo da stadio :-)
Rilassato, concedo tante strette di mano al volo, resto attendista.

Rifornimenti ovunque con l'acqua e l'integratore, se ne salti uno lo troverai poco più avanti, 2 miglia oltre.
Fantastico, ma fortunatamente il clima fresco mi ha aiutato parecchio.
Ogni movimento è monitorato con assoluta precisione: presidi cronometrici ogni miglio e ai passaggi dei classici 5K, 10K, 15K, ecc.
Imperioso!

I 10K recitano 33'29", è lento ma a me serve così.

Lascio passare la strada, prima o poi qualcosa si muoverà.
Da dietro sembrano rinvenire e li aspetto.

All'8°vo miglio il ricongiungimento con il gruppo arancione.
Questo gruppo, più folto e agguerrito è subito mio.
Del russo... a chi l'ha visto :-P

Dentro ci trovo Toni Liuzzo, sempre dietro; Tito Tiberti (Cover Mapei) a tirare ed Herminator silente in rimonta.
Davanti il vero protagonista è Tiberti che, insieme a due giovani americani, fa la parte da leone.

Le strade prendono fuoco.
Il tifo all'uscita da Brooklyn è impressionante e mi metto nelle prime posizioni per godermelo tutto.
Una lunga ed insidiosa salita (credo il Boerum Hill) non la percorro con le mie gambe ma con la bolgia di gente che ci incitava: l'adrenalina era alle stelle e non c'era possibilità di ragionare tanto era forte il frastuono.
Io, ovviamente, ci ho messo del mio per premiare tanto tifo.

Il passaggio alla mezza maratona avviene poco dopo.
Tiberti era partito verso un attacco solitario.
Si era preso una 30ina di metri ma tenevo a bada il mio gruppetto facendogli capire che non potevamo farcelo scappare.
Riusciamo, senza sforzo, a riprenderlo prima della mezza: azione facilmente annullata e grosso sforzo da parte sua.

Modesto ma prudente il tempo alla Half: 1h 11' 13" circa su un Pulaski Bridge poco frequentato dal pubblico.
Sfrutto il momento per fare il punto della situazione.
E' stata la mezza maratona più veloce mai passata nella mia mente.

Si entra verso il Queens e iniziano a vedersi le prime vittime illustri.
Verso il K 23 mi accorgo solo io di raggiungere un "American Hero" (anche per me!), gloria anche dell'Esercito (Army) e gli stringo la mano.
Fugacemente lo passo ma credo che avrà capito che il mio gesto era inteso come rispetto nei suoi confronti. Giornata storta la sua.
Non ci perdiamo in chiacchere e si inizia ad aumentare il passo.

Il 15mo miglio è il punto cruciale di gara.
Senza accorgermene ci troviamo dentro il Queensboro Bridge.
Lo riconosco dall'imponente struttura e dai colori fino a quel momento visti solo in televisione.
Il nero dell'asfalto, le ombre di luce e il rame intenso della struttura mi fanno entrare dentro una dimensione strana; sullo sfondo palazzi silenti che ci attendono.
I ragazzi si erano dati da fare, ma mi ritrovo davanti a tenere il ritmo con confortante scioltezza.
Recuperiamo qualche altro atleta sul tratto in salita e mi accosto per star dietro in discesa.

...non saprei cosa fosse, ma avverto qualcosa di strano in quel silenzio generale, qualcosa di grosso che mi avrebbe investito...
Al termine della discesa Liuzzo decide che è il momento di agire e si porta avanti in testa a tutti.
Non perdo l'attimo e mi affianco a lui.

Memorabile: si esce dal ponte e si scatena l'Inferno!
Tifo da stadio, campanacci e Screaming altissimi.
Io e Toni, affiancati, stesse divise con l'Italia sul cuore e la Sicilia sul petto tiriamo avanti per le 3 curve strette stracolme di tifosi.

Si entra nella First Av, siamo a Manhattan, New York City.
L'adrenalina è alle stelle.
Dietro il gruppetto inizia a sfilarsi.
Tiberti non è da meno e in pochi metri ci raggiunge portandosi nuovamente avanti.
Il parziale K20-25 è velocissimo: 16'29" ma è tutto cuore.
La First e il suo lungo rettilineo è un girone dell'Inferno (per gli altri); per noi 3 è il paradiso del sorpasso.
Da lontano, sull'ondeggiante First travolgiamo una decina di atleti e il Tiberti capisce cosa significava il mio: "Fai la tua gara!" dettatogli all'8vo miglio su una sua domanda.

Morti e feriti gli altri e di tutte le nazionalità; la gente a bordo strada è impazzita.
Non so dove voltarmi prima, se a destra o sinistra per l'ampia strada, cerco di dare il 5 a più persone acclamanti. L'azione non mi rallenta, mi fa sentire più forte.
Ogni qualvolta urlano "Go Italy - Go Sicily" dentro mi gaso e resto avanti a tirare.

Ad un certo punto, imboccato il Willis Avenue Bridge "tappetato" di arancione che decreta la fine della First, restiamo un attimo appagati dei sorpassi effettuati e, voltandomi dietro noto che siamo rimasti in quattro, con Liuzzo sempre ad osservare.

Il Bronx ci accoglie amichevolmente, non è un pubblico esaltante ma tutti i banner mostrati dalla gente sono benauguranti. Brava gente, nel Bronx.
Si corre poco lì e ci si distrae poco quando Tiberti lancia un altro attacco.
Carpi da lontano suona la campanella sulle mie gambe e i piedi stessi iniziano a stentare.

Da dietro rinviene velocissimo Liuzzo, rallentato da un banale appoggio scorretto su un tombino.
Il Madison Avenue Bridge, corto quanto basta, è il suo palcoscenico per sferrarci l'attacco definitivo.
Provo a tenere ma inizio a soffrire; quello che non mi aspetto è la resa di un Tiberti fin lì agguerrito.
Non riesce a tenere nemmeno me che in quel momento avanzavo con difficoltà.
Le poche curve di Harlem iniziano a definire i distacchi.
Toni se ne va imperiosamente, pennella le curve con agilità.
Davanti mi trovo un duo americano che mai riuscirò a raggiungere ma che sarà di stimolo per l'ultimo atto.

La Fifth Av.
Sei un duro oppure un debole?
Questo è il messaggio della temibile Fifth.
Lenta a salire, ti fa soffrire quanto basta per cuocerti a fuoco lento.
Ma non per me, non per oggi.
La gente è tantissima come gli italiani confusi fra la folla.
Sono loro il mio motore "di riserva".
Non mollo mai, inizio a costeggiare Central Park e in ogni caso qualche altra vittima la passo lo stesso, sarò giunto alla ventina di sorpassi ormai.

L'ingresso a Central Park è vicino.
Ho i quadricipiti a pezzi.
Prima di imboccare la curva di ingresso al Parco ed alle ultime 2,5 Miglia noto una bandiera italiana sulle transenne.
Devo farmi forza e mi stringo a loro, i miei connazionali. Do il 5, altre energie.

I saliscendi del parco non mi fanno più paura, il tifo è assordante e con la massima lucidità taglio le curve al millimetro.
A poco meno dell'ultimo miglio da lontano, una canotta giallo-rossa a quadri.
Riconosco il team, americano e di professionisti.
"La chioma, bionda, è la sua?
Sua Maestà Brian Sell?
"E' lui!" Mi urlo dentro.
Porto la testa avanti e rilancio l'azione. Devo andare a prenderlo senza indugiare! Non posso perderlo!
Qualche curva dopo lo raggiungo, lo guardo in viso, i suoi mitici baffoni e vado avanti, ormai poco aggraziato nella corsa.
Che importa?
Ormai sono vicino, ancora il tempo di prendere un altro americano ormai saltato ma l'ultima collinetta voglio godermela in santa pace...

L'americano mi rimonta, mi fa la volata, lo lascio andare.
Mi guardo gli spalti, rallento, il Maxischermo che mi fa protagonista per pochi attimi, braccia aperte un bacio a tutti...
A passo d'uomo termino la mia corsa
Mi inchino, "Amazing" le mie prime parole, entusiasta.
Medaglia al collo, il premio per tutti quelli che compiono l'eroica impresa.

E' finita, purtroppo, la New York City Marathon 2009:
2h 24' 04" - 26° assoluto - 3° italiano - 4° europeo.

L'immediato dopo gara è una lunghissima camminata nel prendere la mia borsa, tra gli ultimi Camion UPS messi in rigoroso ordine.
Ma i Volontari che immensa festa mi hanno fatto!
Io tra i primi a transitare ed a ringraziarli per il loro onorevole lavoro.

Il resto è grande soddisfazione.
Giusto al Mariella Pizza della 56th ci ritroviamo noi 3: Francesco, Toni e me per un grande abbraccio e tanti complimenti per entrambi.
Mitico Toni, autore di due identiche mezze, pennella un 2h22'36" splendido 22° - 2° italiano e 2° europeo.
Francesco migliora la prova di Carpi, da il meglio di se con 2h28'15", 47°.

Al pomeriggio grande festa con tanti amici al Mariella Pizza della 60th a celebrare i 3 siciliani ai primi 50 posti.
Clienti del ristorante a farsi le foto con noi! Meraviglioso!

Grazie Giuseppe, Vincenzo, Giampiero, Giovanni, e tutti gli altri ragazzi del "Cù è che va a Delivery?" ;-)

Missione compiuta.
Peccato sia finita così presto.
NYC Marathon nel cuore e nell'anima.

(Ringrazio per le splendide foto Podisti.net, Les, il New York Times e per le miniature il Sito Ufficiale della New York City Marathon di acquisto online delle Foto.)

22 commenti:

Paolo ha detto...

Mio Dio che spettacolo Filippo...rimango estasiato nel leggerti...ti ho seguito in real time sul sito scandendo i tuoi split velocissimi! Sei un grande ed hai un cuore enorme. Lo si legge da quello che scrivi, dalla passione che nutri verso la corsa. Ci butti l'anima e ci fai sentire orgogliosi!! Perché a quei livelli non si corre solo per se stessi ma per una nazione intera!
Grazie Filippo..di cuore!

KayakRunner ha detto...

Sei veramente un grande atleta! Complimenti per la prestazione e per il bel resoconto. Grazie per averci raccontato le tue belle emozioni!

GIAN CARLO ha detto...

Bellissimo racoonto Filippo, credi, al di la del tempo, di essere andato + o meno veloce di Carpi... e quanto Carpi ti ha tolto(ammesso ti abbia tolto) a questa già splendida prestazione ?

Pimpe ha detto...

Grazie per averci portato con te in questi 42 km memorabili.!
Grande Pippo!!

Rocha ha detto...

Che emozione, spero un giorno di poterla provare anch'io !

Lucky73 ha detto...

Che cronaca entusiasmante che hai fatto ...si vede che adori la pista :-))

Diego ha detto...

Sul finale del racconto mi è venuta la pelle d'oca !

Micio1970 ha detto...

Grande Filippo: racconto splendido ...gara ancora meglio ma attendo le risposte a Giancarlo ... me le ha rubate!

Anonimo ha detto...

hai fatto un garone!
quasi tutti nella 2a mezza hanno perso molti minuti.
ricordi che la dovevi fare "per scherzo"?
luciano er califfo.

Alfredo ha detto...

E' esaltazione pure leggerti... faresti venir voglia di correre anche ad un pradipo tapascione :))

franchino ha detto...

Mi sono sentito al tuo fianco leggendo il tuo bel racconto! Devono essere stati 42 km di pure emozioni!
Complimentissimi Filippo! (Mi sa che in aereo eri vicino ad un mio amico di Torino)

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Paolo, emozionante quello che scrivi su di me.
Forse riesco a trasparire ogni attimo del mio essere in maratona, ma nonostante la posizione finale ricorda che questi sono tempi molto lontani dalla vera maglia nazionale, come dalla Terra alla Luna.
Piedi in terra, speriamo di vivere un altro anno migliore di questo!

@KayakRunner, grazie a te che mi segui, ho fatto il possibile (e qualcosa di più :-)

@Gian Carlo: Carpi è rappresentata in me come la voglia di rischiare e mettermi in gioco a qualunque costo.
Il prezzo alla fine è stato elevato perchè il caldo ha tagliato le mie (e quelle di molti) gambe nel finale.

Ci fosse stato il fresco di NY (ah come godevo!) potevo cedere verso la fine ma mi sarei proiettato verso il PB probabilmente.

A NY la corsa è stata dettata dalla prudenza: la seconda parte è meno veloce della prima e l'aver visto l'altimetria finale dalla cartina dettagliata mi ha portato a rifletterci su al sabato.
Quindi l'1h11' è molto al di sotto di ogni sorta di rischio accollabile.

Alla fine è stata una scelta giusta, perchè ho visto con i miei occhi la durezza del percorso e come raccontato al 30°K la sirena di Carpi è suonata sui piedi, ormai esausti.
Nessun propellente finale, è stata una gara di costanza e resistenza e credo il pubblico abbia dato una spinta in più al mio tempo.

Se non avessi avuto Carpi nelle gambe credo avrei potuto contrastare Liuzzo o stare più avanti a lui dall'inizio (magari passaggio 1h10' alla mezza) ma non credo avrei fatto meglio di 2h21'-22'

Se Dio vuole, il prossimo anno vedrò di lanciarmi un'altra sfida personale.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Pimpe, tu sai meglio di me cosa si prova a NY. Ti resta indelebile dentro, e vorrai tornarci.
Questo perchè? E' il pubblico che fa la differenza...
In Italia sarebbe la stessa cosa ma siamo stolti.
Mi sa che negli USA la gente si sente coinvolta anche nel business che si viene a creare...

@Rocha, bella bella bella.
Dal primo all'ultimo metro.
E' la magia di New York.

@Lucky 73, scusami l'assenza dal tuo blog; ti rispondo così: la Maratona di NY non sarà al primo posto degli eventi 2009 nelle mie memorie.
Sai bene che c'è stato un evento che non mi ha fatto dormire per una notte tanto è stato l'eccitazione, e purtroppo ancora non ho trovato le foto :-(

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Diego, ma se a Hulk quando viene la pelle d'oca... devo preoccuparmi? ;-)
Scherzi a parte, molto contento delle tue parole, grazie!
Dopo Treviso ho preferito la linea di comportamento al traguardo "più elegante".
Ma chissà che farei se raggiungessi il PB!

@Micio1970, grazie anche a te!
Integro la tua richiesta e quella di Gian Carlo confessandovi che stiamo già pensando al 2010, io e il Coach.
Cosa fare? Io sono più sul classico, roba tranquilla; il Coach vorrebbe aggredire con due eventi ambiziosissimi.
Valuteremo il da farsi; chissà cosa sarò in grado di fare il prossimo anno!
Intendiamoci: graffierò come un gattino o uscirò davvero le unghia definitivamente?

@Er Master, io gareggiare per scherzo?
Ma che scherzi? ;-)
In tutta sincerità quelli partiti avanti fortissimo per me erano persi dall'inizio.
Sinceramente passarne così tanti non me lo sarei aspettato.
Poi anche gente che è andata alle recenti Olimpiadi... :-D
Il capolavoro lo ha fatto Liuzzo: negli ultimi 30m di gara ha passato in agilità il Sig. Helder Ornelas, vincitore di una recente Milano Marathon.
Ciliegina sulla torta!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Alfredo, grazie per l'apprezzamento.
Qui ci mettiamo i seguenti ingredienti: testa, cuore, anima, coinvolgimento, ragionamento, riflessione, e... la giusta pazzia!
Oltre alle scarpe, sempre del mio marchio :-)

@Franchino.
Le emozioni me le ha regalato il pubblico con me festante ad ogni incitamento.
Che belle emozioni!
Non mi importa se ho perso secondi preziosi (ma non credo) nel dare la mano ai tifosi, andava vissuta così la corsa!
Mi dispiace un pò per aver perso il blogpoint del sabato sera: stavo sicuramente nelle vicinanze ma ero in compagnia con il mio gruppo.
Potermi separare in due... impossibile!

theyogi ha detto...

in ritardo ma voglio congratularmi anch'io: eccezionale! le foto dico tutto....

Andreadicorsa ha detto...

Ciao Filippo hai fatto una grande prestazione come sempre, questa volta secondo me ancora di più dat oche ha icorso in rimonta. Stupendo il racconto e le foto, mi piace molto la prima dove dai il 5ad un tifoso e una un pò più in basso dove sei in piena velocità in una curva. Un solo peccato quello di non averti incontrato... sarà per la prossima spero.
Sempre in gamba.
Andrea

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@The Yogi, semmai io sono in ritardo con i racconti, fra un pò sto a correre la maratona primaverile...
Thank You e all'attacco, sempre!

@Andrea, dispiace molto anche a me.
Purtroppo quando eravate riuniti al blogpoint quasi certamente stavo insieme a Duca e Liuzzo da qualche parte della City.
Questo per dirti che non stavo per conto mio...
Lo spero anch'io: ci saranno altre occasioni, vedrai!
Beh, la foto scattata da Podisti.net proprio all'ingresso di Central Park zona arrivo è davvero la più bella, l'altra è una botta di fortuna presa dal NY Times: su appena 18 foto c'era questa.
Le altre non sono da meno ma... alla modica cifra di 19-34 dollari a download tu le compreresti? :-(

Anonimo ha detto...

running filippo,
io ti suggerisco di comprare le foto, tra 50 anni le fai vedere ai nipotini: - qui ho corso la prima maratona di NY arrivai 26° e comprai le foto come un runner qualunque, ma qualche anno dopo...-
bella gara e bel racconto, appena ci incontriamo ti interrogo a saltare;-)
Piuttosto fammi sapere quali sono i tuoi programmi maratoneschi, chissà se riesco a seguirti (sempre un bel po' staccato:-)
felipe

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Felipe, c'è l'opzione "Tutte le foto in Download" alla modica cifra di 99 dollari...
Questa è forse l'opzione maggiormente valida, fermo restando che il mondo della fotografia è caro, Assai caro!
Considera che con appena il mio Cellulare Sony Ericsson ex K750i ora W800i da 2M pixel, lo sfondo di un frigorifero bianco, 10' di Photoshop e una banale impostazione, mi sono fatto le miniature per fototessera con appena 50 cent e carta Kodak - Perfette!
Se andavo dal fotografo pagavo 10 euro e magari venivo pallido pallido...

I principali programmi del 2010 sono già in cantiere.
Il Coach è molto ambizioso, io preferirei stare con i piedi per terra e proseguire con un altro anno simile a questo come storyline delle gare...
Insomma, la maratona vorrei continuare a correrla sul territorio italiano anzichè gettarmi all'avventura estera.
Vedremo...

Considera che sabato scorso ho siglato un nuovo PB, osserva bene a lato il nuovo aggiornamento!
Sempre più lontano dalla maratona!
Sono confuso!
Che mi sta accadendo?

Ci vedremo sabato (come avversari) alla 24x1 ora :-)

Tito Tiberti ha detto...

In preparazione di New York ho googleato un po' e ho trovato il tuo racconto, molto bello e esserne uno dei personaggi mi onora. Quest'anno cerco di godermela un po' di più anch'io. Lo scorso è stato entusiasmante per un bel tratto , ma nel finale ho pagato l'intraprendenza eccessiva della prima mezza e le tensioni che la mia vita privata mi stava riservando.
Spero di ritrovarti lì anche quest'anno e... di battagliare più a lungo! Buona rimonta, phil!
Tito Tiberti

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Tito, benvenuto nel mio blog!
Leggendo ogni tanto su Podisti.net sicuramente mi incuriosiscono molto i tuoi servizi che passano dalle cronache alle (ahimè) denunce di irregolarità varie di certi atleti...

Anche io in Sicilia ho lottato duramente per far rispettare le regole e ho dovuto fare i conti con chi l'illecito l'ha usato anche fuori dalle strade di gara...

Ci ritroveremo a New York, sto puntando decisamente su questo evento ma per ora non posso garantire il 100% del risultato perchè l'estate è durata quanto un assurdo e irrisolvibile quanto banale infortunio alla caviglia.
Correndo le lunghe distanze va molto meglio, almeno!

Intanto vicino c'è la Maratona di Cagliari che affronterò con il massimo del rispetto verso la distanza, ma rivivere New York sarà un'altra grande emozione, di nuovo a darci una mano una volta entrati a Manhattan (spero!).

E... passa per il Mariella Pizza della 56th, farai una conoscenza a dir poco unica e speciale ;-)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...