41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

domenica 4 novembre 2018

Acchianata di Santa Rosalia - E sono Quattro Vittorie!

Sarà poco indicativa la foto, ma posso assicurare che il panorama da
lassù è spettacolare e vincere ancor di più!
Palermo, 28 ottobre.

Vincere sulle strade di casa da sempre grandi soddisfazioni, specialmente se quelle strade distano pochi chilometri dal tuo quartiere di nascita, come altre volte raccontato.
Il tempo passa in fretta e, nonostante nella mia vita molte cose siano cambiate, correre resta sempre qualcosa di irrinunciabile, così come gli allenamenti fatti su Monte Pellegrino, per via del panorama, del silenzio e del significato religioso che significa giungere in vetta.

Sono tanti, troppi anni che mi alleno su quelle pendenze ed ancora non mi sono stancato, così come di mettermi alla prova sul tratto vertical più duro della Città.

A dire il vero, durante la settimana mi ero imposto di trovare la convinzione e la concentrazione necessaria a dare il meglio di me quella domenica.
Ultimamente, per via dei molteplici impegni quotidiani, alle volte non riesco a dare tutto me stesso in allenamento, anche perchè esaurendo tutte le mie forze quotidiane, mentali e fisiche, rischierei di non arrivare in condizioni "decenti" a fine giornata.
Tutto questo loop mentale, purtroppo non mi consente di eccedere con le tempistiche ed i chilometri in allenamento, pur facendo sempre il mio consueto e applicato "duro lavoro".
Tra l'altro la Maratona di Palermo si avvicina ed ho dovuto incrementare i chilometri facendo spesso alcuni Fartlek dove capita, coadiuvato dal GPS da polso, sicuramente meno preciso dei miei antichi percorsi misurati...
Devo scegliere, se tagliare nei tempi di raggiungimento del luogo di allenamento o nella qualità generale dell'allenamento stesso, ed ovviamente mi accontento del compromesso che la comodità del GPS oggigiorno regala.

Come sopra detto, non era più consuetudine focalizzare molto bene l'evento giorni prima, ma all'Acchianata ci tenevo, soprattutto per battere me stesso e dimostrare che ancora ci so fare, con o senza avversari di rilievo.
Quella domenica, il clima era poco rilassato, al solito scaricavo sullo stomaco la tensione ma anche questo fattore ormai lo so ben gestire, anzi ti fa capire che sei davvero pronto a correre.
I partecipanti non sono mai tantissimi, circa 150 al via, ma credo culturalmente parlando meriti molto di più questa manifestazione, unica nel suo genere.
La giornata era nuvolosa ma calda e minacciava velatamente di piovere, l'ultimo dei miei pensieri.

Alla partenza non scruto avversari che potessero impensierirmi, ma ormai ero sintonizzato sul miglior modo di affrontare le prime rampe, più dure e complesse, in modo tale da potermi avvicinare alla vetta senza grossi cali.
L'Acchianata non è altro che una gara su fondo regolare e poco sconnesso, correndo su ampie basole su di un percorso nato per attraversare Monte Pellegrino più velocemente ed arrivare al Santuario di Santa Rosalia.
In tanti durante l'annuale processione camminano a piedi nudi su questo percorso, provando a meritarsi un miracolo dalla nostra Santa, rituale sacro che attrae migliaia di turisti ogni anno.

Io, praticamente, percorro quelle strade con regolarità in allenamento ed alle volte mi piace correre un lungo più impegnativo sul versante della strada percorribile alle auto per avere maggiore effetto allenante.

Percorsi unici, come precedentemente raccontati,
ricchi di storia e misticismo
Quindi non si può parlare di un Vertical così come è inteso a livello assoluto, dove davvero fai fatica anche solo a camminare.
Qui è possibile correre e pure forte per tutto il tratto, ma è comunque una pendenza che sale costantemente per meno di quattro chilometri, che spezza il fiato, le gambe con le sue ardue rampe.

Devi fare attenzione ad affrontare con troppo entusiasmo il primo tratto, se no difficilmente arrivi in cima sorridendo.

Potevo aspettarmi un crono intorno i 18 minuti e sarei stato soddisfatto e così mi sono messo d'impegno sin dal via.

Dopo il primo lungo tratto di 500 metri non ho avversari vicino a me e mi concentro sulla strada che conosco come le mie tasche.
Ogni tornante è tortuoso, alle volte si tratta di curve a gomito e la prima parte, che transita a "mezzarancio" su di un piazzale panoramico dove ammiri un grande scorcio cittadino, si conclude con la rampa in assoluto più dura di tutta la scalata.

Corro contro me stesso ed il passaggio a metà strada mi sembra ottimo, così provo a mantenere quel passo spedito.
Avendo maggiore allenamento avrei retto più facilmente, ma dopo un pò inizio a soffrire ed accuso nel passo tanta fatica.
Ormai mi trovo nell'ultimo lungo rettilineo e so bene che mancano circa cinque minuti alla vetta, provo a stringere i denti ed accorcio il passo.
Finalmente, agli obelischi, il tratto più duro è alle spalle, con un buon 18'20" di crono totale.

Non è finita qui, il percorso di gara prosegue, e scendo rapidamente in piazza attraversando una breve ma ripida discesa e da lì si affronta una lunga scalinata che comunque di corsa è brevilinea.
Il peggio ormai è alle spalle, e giunto di fronte al Santuario, con un rapido segno della croce, seguo il percorso e mi avvio verso l'ultimo tratto, veloce e percorribile tutto stradale, il chilometro secco che porta al belvedere.

La strada in quel momento è chiusa alle auto, grazie alla collaborazione della Polizia Municipale.
il silenzio imperversa quei luoghi, corro all'incirca sui 3'30"-40"/Km in leggera e costante pendenza e inizio a gustare la vittoria, sempre bella che non stanca mai.

Foto che rappresenta gli sforzi organizzativi con tanto
di catering portato fin su in vetta!
Giungo da solo al traguardo, in 25'34," felice come se fosse la prima volta!

Lassù faceva freddo e così corro a cambiarmi, ma già il ristoro era pronto e le borse di tutti i partecipanti erano state portate su celermente.
Il secondo giunto al traguardo, un grimpeur di razza, dedito da una vita al Trail, Giuseppe Cuttaia, categoria M50 di ferro!

Questa gara, organizzata con pochi fondi a livello economico e l'aiuto di qualche sponsor senza troppe pretese, è l'esempio di come si possa offrire un bel ricordo su di un percorso atipico, anzi unico nel suo genere, senza lasciare deluso nessuno dei partecipanti.
Sguardi entusiasti, grandi sorrisi e soddisfazioni dal primo all'ultimo arrivato.

Non abbiamo dovuto attendere un'eternità per le premiazioni che sono state apprezzate da tutti per la loro semplicità.
Un bravo a Ferruccio per la dedizione a questo evento negli ultimi anni, nel ricordo del compianto Mario Ferrara, ideatore della gara e scomparso troppo giovane poco più che cinquantenne.

A lui dedichiamo tutti gli anni il ricordo con il premio al miglior M50 in gara.

Scendendo a piedi sulle stesse rampe che mi hanno portato in vetta, è venuto il momento di pensare alla prossima gara, la Maratona di Palermo!

(Ringrazio l'organizzazione per gli ottimi servizi e le foto spettacolari di Massimo Parisi)

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NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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