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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

lunedì 14 maggio 2018

Mizuno Wave Ultima 9 - Il Morbido-Reattivo esordio con il Runbird!

Recensire le scarpe così come il materiale da Running mi mancava un pò...
Durante la preparazione per la Maratona di Milano, mi si è aperta una porta per accedere nel mondo del Brand giapponese che della sua filosofia conoscevo ben poco.

Oggigiorno, ogni Brand sportivo nel settore del Running investe in modo differente per la promozione dei propri prodotti e, poichè i mezzi di comunicazione sono parecchio aumentati rispetto a quelli di una volta ed a mio avviso ancora attuali, non è facile come atleta di fascia media nè confermarsi, nè inserirsi in un nuovo ambiente.

Mizuno, ad esempio, investe su pochi atleti che sono principalmente persone ben fidate ed esperte nei vari settori dell'Atletica in generale, senza disdegnare i salti, i lanci, la marcia e non esige da loro che spingano all'inverosimile su Social, come ormai va di tendenza.
Oltretutto la presenza di Mizuno in molti eventi podistici agonistici di livello nazionale e/o regionale, è spesso influenzata dalle scelte che il negozio sportivo di riferimento per la Città impone.
La mia collaborazione con Mizuno, infatti, è nata da un incontro casualmente accaduto nel noto negozio Tecnica Sport di Palermo che ormai da moltissima gente è riconosciuto come un punto di riferimento per il Running e per molti altri sport, con una vasta scelta di materiale sportivo ed un supporto sempre costante alle principali manifestazioni sportive della Città.

La prima scarpa che ho voluto provare è stata la Wave Ultima 9, qui in recensione.
Mizuno principalmente è produttore di ottime scarpe e con la tecnologia Wave negli ultimi 20 anni si è evoluta e si è mantenuta al passo con le esigenze del mercato concentrandosi su nuove mescole per le intesuole e su tomaie sempre più resistenti, performanti e... colorate!
Da appassionato del settore non potevo che soffermarmi sullo stile molto orientale offerto per il design di queste calzature che, almeno per i colori e le fantasie stilistiche, differenziavano tantissimo un modello da un altro.
Dettaglio della parte retrostante, consistente del Wave e da un alloggiamento
Tallonare molto comodo, icona del brand nipponico
La piastra in Pebax denominata "Wave" utilizzata per assorbire le vibrazioni da impatto al suolo e per agevolare la spinta elastica nella fase di corsa nata più di vent'anni or sono, che ha rivoluzionato la concezione delle calzature con sede ad Osaka, concettualmente è rimasta invariata.

Mi piace anche affrontare un altro cambio di mentalità avvenuto nel corso degli ultimi anni che ha cambiato la lineup dei maggiori marchi di scarpe da Running.
Se intorno all'anno 2010 la corsa al minimalismo (ricordate le scarpe con zero drop che avevano raso al suolo le intersuole costringendoti a correre quasi scalzo?) era diventato esasperato, rovinando di fatto con questa moda molti modelli storici per i vari Brand, con il passare del tempo si è capito che sarebbe stato meglio introdurre delle calzature che fossero una via di mezzo che si collocassero tra le A3 - Massima Ammortizzazione e le A2 - Intermedie ad esempio, accessibili ai runners ambiziosi, oppure proporre due tipi di modelli Massima Ammortizzazione, purchè fossero validi e non "quasi alla moda", ovvero poco credibili per correre molti chilometri.

La Mizuno Wave Ultima 9 è la scarpa più apprezzata dai Runners italiani per il brand di Osaka, a detta dei dati di vendita ed in fondo capisco anche il perchè.
Per sommi capi si tratta di una scarpa dalla Massima ammortizzazione efficace, molto leggera che non "addormenta" mai la tua corsa, restituendo un'ottima fase elastica al tuo gesto.
Come sempre, meglio affrontare la struttura della scarpa in ogni suo aspetto.

TOMAIA:

Avevo bisogno di una scarpa che mi accompagnasse per le lunghe uscite allenanti per la Maratona di Milano (42,195 Km) come detto e nel contempo mi auguravo che fossero comode sin da subito.
Ho scelto la misura che conoscevo ed ho messo davvero poco ad affezionarmi: fin'ora tutte le calzature Mizuno che ho utilizzato si sono rivelate morbidissime e molto ma molto comode!
I materiali utilizzati sono un mix di vari mesh ben assemblati che danno una sensazione di solidità.
Spesso la solidità viene associata alla rigidità, ma evidentemente i bravi biomeccanici giapponesi sanno comunicare con i loro designers.

La tomaia molto morbida, resistente all'usura e dai colori molto brillanti
Casualmente, dopo aver camminato appena un paio di giorni prima di utilizzarle (non vedevo l'ora di metterle alla prova), ho incontrato per strada varie avversità meteorologiche tra cui acquazzoni e grandine in quel periodo.
Nuova fiammante, non solo si è rivelata comoda, ma ha anche dimostrato di saper gestire al meglio le imbarcate d'acqua in eccesso senza appesantirsi.
Fin'ora ho chiuso diverse centinaia di chilometri con le Wave Ultima 9 e la tomaia non si quasi per niente usurata, il che è magnifico!

Con i responsabili del Marchio, ho comunque sollevato un quesito secondo me importante: la scarpa, come per molti altri modelli di Mizuno, presentano ancora un misto di Mesh sintetici con la costruzione "classica" della tomaia cucita sulla punta ed ai lati, pratica ormai abbandonata da tempo da diversi altri leaders del settore che hanno sposato il concetto "knitted", ovverosia la tomaia cucita su corpo unico.
Insieme ai running experts di Tecnica Sport abbiamo discusso dell'argomento e su come Mizuno così poteva dimostrare di essere indietro rispetto alle "leggi di mercato", ma ho avuto una risposta alquanto intelligente:

"Mizuno non segue le regole che impongono gli altri Brand e cerca di mantenere uno spirito tradizionalista senza stravolgere le sue scarpe da corsa, spesso un punto di riferimento da anni per diversi podisti",
e:
"Ben vengano le tomaie "tradizionali" con riforzo cucito alla punta ed ai lati, piuttosto che quello integrato senza cuciture a corpo unico perchè i podisti le rovinano facilmente e chiedono maggiore protezione (spesso all'alluce) per allungare la già breve vita delle scarpe (dipende dal chilometraggio mensile)"
.

Convinto in parte dopo questa breve intervista, durante l'uso (vedi il nubifragio dei Campionati Italiani di Cross/Fango a Gubbio, passati per molto tempo su un acquitrinio prima di gareggiare) ho potuto constatare che in effetti una buona protezione in punta protegge facilmente il piede ed il calzino da facili assorbimenti d'acqua, anche fossero solo pozzanghere.
Lo stesso vantaggio assolutamente non si poteva ottenere con tomaie knitted che negli ultimi tempi ho utilizzato a lungo.

Posso anticipare che le prossime Mizuno Wave Ultima 10 verranno molto incontro a questa esigenza, regalando una soluzione costruttiva molto accattivante ed al passo con i tempi ;-)

INTERSUOLA:

Dettaglio dei due strati U4ic e U4icX che in parte
si incrociano in mezzo al Wave
Le Mizuno sono ben note per alloggiare il celeberrimo sistema Wave proposto in differenti versioni al fine di esaltare le caratteristiche di ammortizzazione, stabilità o reattività.

Osservando da vicino i diversi modelli, capisco che il sistema Wave va avanti da così tanto tempo perchè in funzione dell'ampiezza della piastra a forma di onda (sinusoidale mi piace definirla) e della sua collocazione a wafer all'interno dell'intersuola, si possono avere svariate reazioni del ritorno energetico della spinta e/o prediligere la reattività all'ammortizzazione o viceversa.
Le onde armoniche sono presenti in natura e nella scienza sotto forma di moltissime varianti e proprio per questa infinita serie di combinazioni si possono ottenere risultati contrapposti.

E' intuitivo capire il concetto generale del sistema Wave: l'area convessa dell'onda serve ad assorbire gli urti ed a garantire il controllo del movimento e l'area concava sviluppa e amplifica l'efficacia dell'azione di corsa con soprendente reattività.

Nel caso della Wave Ultima 9, si è pensato ad una collocazione "classica" del Wave neutrale nella zona mediale, con ampio margine e zone vuote ben visibili che accentuano l'ammortizzazione tra i due strati di intersuola uniti al Wave e che regalano un'elasticita inaspettata.
Il sistema, denominato "Cloudwave" è applicato per alcuni modelli neutri molto leggeri.
La Wave Ultima 9, infatti, per la misura media maschile, pesa soltanto 305 gr, il che la rende perfetta per molti utilizzi e per uscite molto dinamiche.

Essendo un modello pensato per le corse su strada, è possibile che alle volte possa imbarcare sporcizia, pietre e terra, ma è più facile che accada se ti imbatti in un percorso fangoso dove potresti trovarti in emergenza.
CloudWave, davvero restituisce una decisa spinta
ed una buona ammortizzazione
Una rapida lavata e viene via tutto, ma si tratta comunque di pochi casi e comunque poca roba per una scarpa concettualmente pensata per correre su asfalto.

Della Wave Ultima 9 tutto mi sarei aspettato, men che fosse così ben reattiva!
Essendo un peso leggero (mi mantengo sotto i 65 Kg per 1m78cm di altezza), pensavo di avere a che fare con una scarpa molto ammortizzata e protettiva, ed invece si tratta di una calzatura molto dinamica che sa mixare la giusta ammortizzazione con una reattività che oso definire "esuberante".
Il mio pensiero successivo, visto che man mano passavano i giorni a conocere questa scarpa sempre più efficace e piacevole, era rivolto ovviamente a chi corre a ritmi più lenti e magari esige maggiore ammortizzazione.

Ovviamente, da vero Runner, non cito le Wave Creation o le Wave Paradox, bensì le nuove Wave Sky che spero tra qualche mese saranno in recensione: prima versione full U4icX a (tutta lunghezza) per il primo impatto al terreno.

A proposito di mescole dell'interusuola: ovviamente in mezzo al Wave negli anni Mizuno si è evoluta al punto di presentarne due tipi diversi: U4ic (per un miglior compromesso tra reattività ed assorbimento degli impatti) e U4icX (per un maggiore comfort e protezione, più "morbida" della U4ic).
Per le Wave Ultima 9, anche al fine di contenerne il peso, si è realizzata l'intersuola ponendo principalmente lo U4ic a contatto con il piede per ottimizzare la reattività e la spinta del piede stesso e, con la consueta costruzione a sandwich immersa tra le due diverse intersuole dove è collocato il fondamentale sistema Wave, lo U4icX in zona tallonare al fine di ammorbidire al meglio l'impatto diretto al suolo.

SUOLA:

Ogni dettaglio della suola, dall'X10 allo SmoothRide, con gli intagli decisi
in avampiede e una ottima resistenza all'usura
Unita alla generale leggerezza della scarpa per la mia misura di piede, mi sono trovato spesso a correre con apparente agilità e facilità di facalta, concetto che Mizuno definisce come "SmoothRide".
In pratica il disegno della suola è pensato per collaborare attivamente con il sistema dell'intersuola già meglio descritto.
Grosso modo Mizuno non presenta particolari complessità nel disegno delle suole che garantiscono il meglio ovviamente su strada asfaltata visto l'approccio quasi totalmente slick.
Tre grossi intagli in avampiede e due intagli laterali nella zona del tallone (dove il sistema Wave di fatto si ferma, fino alla zona mediale) bastano ed avanzano per garantire fluidità alla corsa, con una costruzione molto tradizionalista, minimale e comunque funzionale della scarpa.

A dire il vero, lanciando la scarpa nuova o con pochi chilometri per terra per una prova dell'effettiva morbidezza dell'intersuola, mi sono subito accorto quanto sia costruttivamente rigida nei punti di maggiore sollecitudine come la parte mediale e nel tallone.
Una volta indossata, il giudizio cambia inesorabilmente: è fatta apposta per correre, perchè una volta che parti sei accompagnato con la giusta ammortizzazione, con la morbidissima tomaia e con la ferma rigidità strutturale che evita inutili e spiacevoli torsioni o movimenti eccessivi di piede o caviglia che a lungo andare comportano tensioni o infiammazioni.

Ciò che cerco costantemente in una scarpa è la giusta rigidità e reattività prima ancora che la grande ammortizzazione perchè quest'ultima non garantisce un ottimale ritorno della spinta, allunga i tempi di reazione al suolo che arrecano maggiore escursione meccanica della struttura fisica.
Non a caso è sempre meglio imparare a correre bene con esercizi propriocettivi, al fine di migliorare la velocità di esecuzione del gesto e renderlo fluido.

Tutte teorie che Mizuno comunque applica nella scelta progettuale delle proprie calzature e che mi hanno favorevolmente impressionato prima di scegliere il brand nipponico!
Quindi tutto ciò spiega il concetto "Smoothride" che congiunge l'azione dell'intersuola con il disegno della suola ed è così a tutti gli effetti: l'azione di corsa molto spesso diventa ben armoniosa, dinamica e stabile!

Nota di merito per la Suola, infine, riguardo il grip: di per se ottimo perchè mi sono trovato in situazioni spiacevoli con fondo molto scivoloso ed ho avvertito (a scarpa nuova) una discreta sicurezza nella corsa, senza aver paura di cadere per terra.
Fin'ora la suola denominata "X10" ad alta resistenza all'abrasione, si è consumata in modo regolare e non troppo in fretta.
L'unica pecca è la parte scoperta del sistema Wave che di per se è scivoloso e non adatto ad uscite di trail leggero: per correre su pietraie, rocce e tronchi d'albero scivolosi è meglio optare su un modello pensato alla corsa nei boschi totalmente gommato (lì Mizuno realizza le suole in collaborazione con Michelin).

CONCLUSIONI:

Il RunBird in tutta la sua decisa bellezza :-)
Sono ben felice di aver scelto Mizuno e che Mizuno abbia deciso di inziare un rapporto di collaborazione con me, attraverso le (spero) tante gare che correrò.
Ciò che mi ha colpito è il messaggio dell'azienda dedicato a chi li ha scelti, trascritto su ogni etichetta del marchio che recita il seguente:

"Benvenuto nella famiglia Mizuno. Istituita nel 1906 ad Osaka in Giappone, è un piacere fornirLe l'attrezzatura che non solo La rende un atleta migliore, ma anche una persona migliore, attraverso l'esperienza dello sport. Impegniamoci a rendere il mondo un posto migliore in cui vivere, un atleta dopo l'altro"

La Mizuno Wave Ultima 9 è una scarpa che si colloca nel segmento delle scarpe A3 - Massima Ammortizzazione nel seguente ordine:

1 - Wave Rider 21 (molto reattiva e leggera, una via di mezzo tra la A3 e la A2 - Intermedia)
2 - Wave Ultima 9 (ben ammortizzata ma alquanto reattiva e costruzione generale alleggerita - A3 multiuso e ben protettiva)
3 - Wave Sky (massima protezione, comodità e stabilità)

Risulta essere, quindi, adatta a runners di ogni tipo di chilometraggio ed età per molteplici usi, la tuttofare ideale per preparare un evento endurance anche complesso.
La Wave Ultima 9 si può portare tranquillamente al traguardo di una Maratona intorno dalle 3 ore in su e spingerla al massimo nelle ripetute medio-brevi in salita o su pista vista l'eccellente reattività e leggerezza per la sua categoria.
Infine, visto l'occhio di riguardo in più rivolto alla protezione, la consiglio a chi vuole correre comunque buoni volumi di chilometraggio che mediamente vanno dai 10 ai 25 Km al giorno senza problemi.

Per chi è un buon atleta, leggero ed in forma, sarà una piacevole sorpresa utilizzarla giornalmente anche per un fartlek con frequenti cambi di ritmo (non si farà mai trovare impreparata), mentre chi ha maggiori ambizioni cronometriche (magari sulla mezza maratona o nei 10K) può scegliere la Wave Rider 21 che si differenzia soprattutto nel peso e nella costruzione più filante e leggera.
Per chi è, invece, soggetto a frequenti infiammazioni tendinee o preferisce correre con una calzatura più morbida, meglio puntare su una Wave Sky, come in fase di preparazione di una Maratona quando i chilometri aumentano sensibilmente.

Nel mio caso, preparare la 42K con la Wave Ultima 9 è stato molto entusiasmante ma resto dell'idea che per il mio peso e per i miei ritmi resta una scarpa fantastica e che quindi rende al meglio se la metti a dura prova!

Mizuno Wave Ultima 9: l'esaltante compagna dall'allenamento, dalle uscite solitarie fino al giorno di raccogliere il tuo Personal Best!

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NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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