Tagliare il traguardo nella tua Città capita di rado, è una bellissima sensazione! |
Può la soddisfazione di aver tagliato il traguardo all'interno di uno scenario unico quale lo Stadio delle Palme - oggi "Vito Schifani" - lavare via l'amara realtà lasciata alle spalle, metro dopo metro?
Eppure... come puoi rinunciare da sportivo palermitano all'evento più caratteristico dell'anno, specialmente dopo due anni tribolati di assenza?
Nonostante tutto, c'è tanta brava gente educata lungo il percorso che sa dove mettersi, sicuramente non dentro un abitacolo di un'automobile; corri per tanti chilometri ed alla fine ti restano impressi nella mente tanti visi che ti incitano, persino gli stessi atleti in gara mi hanno incoraggiato durante il percorso...
Eppure ogni anno si de-cade negli stessi errori che non si capisce se non si vogliono del tutto risolvere o non si investono a sufficienza risorse umane ed economiche tali da garantire almeno il corretto svolgimento della corsa, considerato che ormai manifestazioni "ricche" non ne esistono più in Italia...
Da discreto protagonista della gara di Mezza Maratona, ho seguito e dato pareri spero costruttivi al miglioramento dell'immagine dell'evento principale della mia Città e resta fermo che criticare unicamente l'organizzazione è fin troppo facile se non si guarda nel complesso l'operato di chi è coinvolto a dare una mano a tutto l'evento.
Faccio un solo esempio, sul gruppo di operatori fotografici presenti sul percorso, soci dell'UIF e formata da gente formidabile, straordinaria, assiepati lungo i punti cardine fotografici del percorso, che restituiscono un reportage patrimonio unico di questa Città.
Persone movimentate dalla passione per la fotografia, capaci, in gamba, bravissima gente che sa fare bene la sua attività e che mettono in mostra grande competenza.
Queste persone, da anni, non perdono mai un "click" importante... un patrimonio per l'organizzazione.
Ci vuole dedizione, concentrazione, capacità... negli altri ambiti di competenza ciò accade?
E' quello che mi domando ogni anno che passa, senza avere segnali di cambiamento...
Via Libertà, gli avversarsi erano troppo forti per il mio ritmo! (Ph. A. Battaglia) |
Da settimane la mia condizione fisica era ad uno stallo.
Tornato dal meraviglioso viaggio in Canada, recuperare la Maratona non è stato affatto facile e gli allenamenti non restituivano grandi sensazioni, piuttosto era ben chiaro che gli stessi fossero "tirati" dato che non li reggevo alquanto bene.
Considerato questo periodo di forma come un "cantiere aperto", decido di pensare di iscrivermi all'evento di Mezza Maratona, stimolato dalla presenza di avversarsi importanti come Alessio Terrasi e Lorenzo Perrone.
Da quando la data di svolgimento della Maratona Città di Palermo è stata anticipata entro la prima metà di novembre, il "problema" meteo non ha più intimorito nessuno riguardo ad eventuali piogge.
Ricordo che le mie prime edizioni anticamente si svolgevano rigorosamente "pà Maruonna" (per la Madonna - S.S. Immacolata Concezione - 8 dicembre) e quasi tutti gli anni quelle edizioni erano spesso caratterizzate da pioggia e freddo.
Altri tempi ormai, ma nonostante il percorso fosse quasi lo stesso (si partiva da Piazza Politeama, altro punto cardine di interesse storico per la Città) ricordo che c'era più libertà per i podisti nelle strade...
Giornata calda, soleggiata e meritevole di una festa sportiva: siamo consapevoli che il percorso tecnicamente è duro tanto da non permettere di correre da Personal Best ma proviamo a darci dentro ugualmente.
Il via si è fatto attendere qualche minuto di troppo ma dopo lo sparo è scomparsa tutta l'euforia ed il folklore della gente che si dimenava e sbracciava per salutare i droni ronzanti sopra le nostre teste ed è riapparsa un'aria fresca agitata dal vento dei protagonisti annunciati, subito avanti.
Usciti dallo Stadio, dopo pochi metri, siamo in quattro a condurre la corsa e dal momento in cui entriamo in Favorita, per tutta la strada in quel momento in discesa lungo i viali che conducono in pieno centro Città, a dettare il ritmo è la falcata e rotonda del "piccolo" Terrasi, con la complicità di Buccilli, partecipante alla Maratona, che forza il passo mantenendolo fisso sotto i 3'10"/Km.
A. Ponari immortala il momento del distacco, resterà anche nella mia mente... |
L'altro avversario, un concorrente del Marocco, resta in disparte ma sa il fatto suo dimostrando di essere a suo agio in questi primi chilometri di gara.
Il primo rifornimento d'acqua, al 5° Km, rompe gli equilibri e mi costringe a rallentare, complice il termine della discesa: rifiatare significa accusare un distacco di un centinaio di metri che (ovviamente) non saprò più ricucire: inizia la rincorsa solitaria.
Il terzetto avanti aumenta progressivamente il suo distacco e nonostante ciò forzo la mia andatura nei punti più difficili, ma quel senso di vuoto compare nelle gambe e più di tanto non riesco ad andare.
Il passo è costante ma il respiro inizia a divenire affannoso.
Tutto il Corso Vittorio Emanuele è in salita, a fianco supero lo spettacolo della Cattedrale cittadina e davanti il Museo Diocesano di Palermo; la salita prosegue fino al raggiungimento del Palazzo dei Normanni e mi godo il passaggio, arduo da raggiungere dopo i 100m più duri di tutto il percorso.
Dei miei avversari la davanti ormai la traccia è lontana e diradata...
Dopo aver affrontato brevi e veloci curve lungo il tortuoso percorso, giunge il momento del "giro di boa" e di tornare in direzione - arrivo - Stadio delle Palme.
Da quel momento inziano i problemi seri.
"Scollinamento" a Palazzo dei Normanni, e gli occhi rosso fuoco :-) (Ph. A. Ponari) |
Più avanzavo e più la folla di Runners era fitta tant'è che invadeva la mia corsia, pericolosamente.
Ciclisti improvvisati o gente comune in bicicletta scendeva in contro-senso (quindi sul percorso ed è un mistero chi li avesse autorizzati ad entrarvi) pericolosamente e alcuni a forte velocità, contro il mio incedere... il nervosismo era alle stelle, nel gridare, avvisare o sbracciarmi...
In quel momento, che fossero amici o parenti, credo abbia "mandato a quel paese" diverse persone... non ci vedevo più dalla rabbia agonistica!
Il caos di podisti, superato il Teatro Massimo si diradava ma il pericolo non accennava alla diminuizione.
Per quattro incroci ho rischiato di essere investito in quanto pagavo il dazio di essere il quarto concorrente sul percorso in quel momento, in fuga solitaria.
Passati i primi tre atleti che erano scortati dalle moto vedetta, sono stato letteralmente ignorato, al sopraggiungere ai diversi incroci di Via Maqueda prima e di Via Libertà successivamente, dalle persone addette alla vigilanza sul percorso, generalmente dei professionisti.
Dopo aver rischiato seriamente di essere travolto dalle auto in transito all'incrocio, fermate goffamente all'ultimo secondo, mi sarei voluto ritirare dalla corsa per frustrazione e amarezza...
Nonostante ciò, rifiato e provo a ripartire... in quel momento per diversi chilometri la strada era in leggera e costante ascesa e tenere un ritmo per il fiato era fondamentale...
Compreso il rischio, per farmi notare ho dovuto urlare ad ogni incrocio per riuscire ad ottenere l'attenzione degli adetti alla vigilanza del traffico e, proseguire!
Il lunghissimo tratto in salita termina e mi re-immetto verso il Parco della Favorita e noto che, fortunatamente, le gambe rispondono e rilancio l'azione.
In quel punto tanta gente aspetta l'arrivo dei concorrenti e riconosco diverse persone, con le quali chiaccheravo proprio l'anno prima, in quel punto, del mio essere infortunato.
Ora, non più ed è il momento di dare il meglio!
Cartolina dopo l'arrivo per una giornata Splendente! |
Trovo motivazioni, fresco e relax e mi sento sollevato.
In un punto che incrocia con la testa della corsa, calcolo in circa 300m il distacco con Terrasi, al momento in Terza posizione assoluta e distaccato dal duo di maratoneti di testa e provo a rilanciare ma ormai le forze nelle gambe sono poche.
Il tratto più difficile è anche quello a più ampio respiro.
Nella quiete generale affronto le insidie altimetriche della strada che attraversa il Parco della Favorita verso il lido di Mondello e tengo alta la concentrazione.
I volontari mi forniscono il necessario per un rapido refrigerio e come tutti, non posso che ringraziare apertarmente il loro gentilissimo operato.
Teminati gli "interminabili" due chilometri di difficile saliscendi, inzia la parte più facile che porta in Palazzina Cinese, completamente integrata al Parco, così come Villa Niscemi.
E' bellissimo muoversi lì dentro e vivo le migliaia di volte che l'ho fatto in allenamento, conosco ogni curva, osservo gli avversari da dietro che provano a raggiungermi... lancio l'azione in discesa il più possibile.
Ormai l'arrivo è vicino, le gambe sono sempre le stesse, vuote e svogliate ma non posso arrendermi e visualizzo l'arrivo.
Di Terrasi nessuna traccia, al termine della corsa accuserò circa 3 minuti di distacco, il ragazzo è in gamba e più veloce di me al momento, sta crescendo bene ma penso alle mie carenze e non mollo.
Devo meritarmi l'arrivo allo Stadio, che giungerà pochi minuti più avanti, quando troverò il rettilineo "sicuro" della Pista ad accogliermi per festeggiare... 1h 13' 38" e secondo posto assoluto finale!
Sono contento, correre per la mia Città è il gesto più bello che possa fare uno sportivo, al di la delle esperienze esterne acquisite.
Il post maratona è stato caratterizzato da tante lamentele da parte dei partecipanti alla Manifestazione che se la sono vista brutta, forse peggio di me, con il traffico ed il menefreghismo della gente.
Premiazione "Master 35"... davvero?!?!?!? |
I problemi restano sempre gli stessi ma i feedback critici vanno costruttivamente portati avanti.
La manifestazione ha bisogno di più volontari posizionati sul percorso a vigilare ed osservare il corretto comportamento dei podisti in gara e dei tanti cittadini tentati ad invadere la carreggiata stradale, per tutta la durata dell'evento e fino all'ultimo atleta arrivato!
Potremmo trovarne tanti, magari tra quelli stipati all'incrocio di Corso Vittorio Emanuele quella domenica.
Testare bene il percorso e notare i punti di criticità, non è uno scherzo, ma una seria espressione organizzativa per ottenere competizione sportiva senza errori.
Laddove alle volte gli errori possono tradursi in tragici eventi...
La collettività può far tanto per migliorare qualitativamente l'evento, si richiede un cambiamento di mentalità, simile a quello delle Maratone Top Class per intenderci, dove la gente fa la fila per diventare volontario (gratuitamente) all'evento della propria Città...
(Ringrazio altresì Ultramaratone, maratone e dintorni per le bellissime foto e Sicilia Running per la vicinanza mostrata in questi mesi)
4 commenti:
Peccato che una manifestazione di questo rango venga sporcata da questa inciviltà e ignoranza! Spero che col passare degli anni le cose migliorino!
So che la strada è tutta in salita amico mio, ma dopo la salita la tanto sudata discesa arriva e poi saranno dolori per molto. Mi sembra di capire che hai ascoltato molto le sensazioni che il tuo corpo mandava e ti sei gestito nei momenti difficile e hai "tirato" quando te la sentivi, ragionare in gara a volte non è facile..tu ci riesci benissimo mi pare! Complimenti...
Ciao Luca!
Chi lavora duramente e pulito sa quanto sia difficile mantenere la propria condizione atletica.
Ancor di più oggi, laddove devo avere a che fare con un'estate nella quale mi sono catapultato nell'impresa-maratona ben riuscita e ricca di sacrifici e di sudore.
Oggi mi trovo a girare a vuoto molte volte ed altre a girare bene, ma spesso con quella marcia in meno che dentro sento tutt'ora di non avere.
E' normale per chi ha a cuore la lealtà di questo sport accettare momenti così.
La mezza di Palermo è stata tutto sommato un riassunto di queste ultime settimane nelle quali l'impegno non manca ma scarsamente arrivano i risultati.
Bazzecole, pensando a ciò che ho vissuto negli ultimi 12 mesi e pensando che ancora, nonostante tutto, la mia mente riesca a lanciarmi contro ogni difficoltà ed a vedere sempre più avanti e... positivo!
Sarà un 2015 sorprendente amico mio :-)
Prima o poi a Palermo sarà luogo di una maratona bellissima, con tanti partecipanti che attraversano il centro storico più grande d'Europa senza che risuoni nemmeno un clacson
Felipe, i colori che la gente vede dalle foto espresse degli artisti dello scatto, farebbero accorrere migliaia di persone ed in tanti si innamorerebbero della nostra Città.
Dobbiamo credere anche per le generazioni future sui nostri ideali...
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