41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

giovedì 21 giugno 2012

Nasce un Running Distance Project?

Oggi è diventata una realtà, pochi mesi fa... non ci avrei scommesso più di tanto!
Normalmente ci si lascia trascinare da facili entusiasmi e nel mondo del Running come (ahimè imparato in altre vicissitudini) nella vita, è facile che i tanti progetti avviati con enfasi collassino come un fragile castello di carte.
La questione era nata pochi mesi fa, in uno di quei bui pomeriggi invernali, dalle parti dell'expo Maratona di Palermo.
Parlando di prospettive future, allenamenti, metodologie, cambi di maglia... son passati tanti chilometri sotto i nostri piedi che non avrei mai pensato che tale carisma avrebbe potuto accentuarsi così tanto da materializzarsi nella forma più socializzante per un corridore, ovverosia un Gruppo.
Come allenatore, non mi ci vedo ancora, ma non mi tiro indietro se c'è da provare ad aiutare un amico ad appassionarsi allo sport che pratico da sempre con tanto entusiasmo ed impegno.
Ed in effetti tutto forse è nato in questa mia capacità (per chi riesce a coglierla) di riuscire a vedere il Running con i miei occhi; una parte per spirito di competizione, una parte per divertirsi e curare il proprio benessere psicofisico.
Ricordo di Mariano, prima di iniziare questo percorso che ci sta portando a questa bella amicizia, di averlo "pizzicato" un pomeriggio in pista mentre mi accingevo ad uno dei mille dopo le salite, carichi di adrenalina e concentrazione.
Lo chiusi tra l'altro bene, in 2'43" credo e lì avvenne un primo scambio di opinioni; ma di lì a pensare che avrebbe dato tanta fiducia in me non l'avrei realizzato mai.
In effetti, non lo faccio di proposito, ma ancora oggi non riesco ad intravvedere un immediato approccio con il prossimo, specie se ci si incontra raramente e... rapidamente per strada, tant'è che la questione si era chiusa lì, finchè venne riaperta proprio in quel mese di novembre.
Grazie al cambio di maglia, passando alla Trinacria Palermo, Mariano ha tratto giovamento anche con un rinnovamento motivazionale dettato dalle ambizioni di una Società che punta molto in alto.

Durante le prime settimane e per tutto il finire dell'anno, il suo lavoro per la poi sfortunata sessione primaverile che lo hanno portato ad abbandonare ogni obiettivo per diverse piccole o grandi sventure personali, è cresciuto in maniera parallela al mio coinvolgimento.
Il suo entusiasmo non era pari al mio, che mi limitavo a seguire e interagire su un soggetto che atleticamente non conoscevo per caratteristiche, ritmi e preferenze.
Ma io, che con la corsa ho sempre sperimentato e scoperto modi differenti per vivere intensamente ed in equilibrio con me stesso, ero convinto che non avrei potuto far altro che stravolgere in positivo le sue esperienze precedenti che molto spesso sono legate a piatti schemi o "tabelle" continuamente ripetitivi...

Nel frattempo, non sapevo che trama di Mariano si stesse imbastendo così bene, finchè un giorno mi soggiunse una sua telefonata: "posso rivelare l'identità del mio Coach?".
Si... perchè nel frattempo l'individualità si stava trasformando in gruppo che, con mia enorme sorpresa, trovava questi miei modi "differenti" di preparare una maratona accattivanti e stimolanti.

I "ragazzi" che conoscevo in parte o quasi del tutto bene scelsero di aggregarsi con Mariano, probabilmente per il modo entusiastico di raccontare i miei lavori che, comunque, sono frutto della scuola del mio attualissimo Coach e niente altro.
Il fattore aggiuntivo è stato dato dal continuo scambio di opinioni nel tempo fra me ed il Coach che, nel corso di tutti questi anni, abbiamo sempre dato interpretazioni volte al miglioramento per la Maratona, cercando di mettere qualche "pezza" laddove poteva capitare un intoppo non voluto o dato da un azzardo durante la preparazione.
Farsi male insegna tanto, di esperienza in questo ne ho tanta!

Ma passare dall'agonismo sfrenato all'insegnare un minimo di metodologia allenante ad un podista evoluto ne passa in termini di ulteriore esperienza, che in questo caso è pari a zero!
Ed infatti le preoccupazioni maggiori avvennero quando pian piano venni a scoprire che il gruppo - maratona iniziava a divenire sempre più folto ma fortunatamente equilibrato e dotato di elementi di primissima scelta.

Non ho mai capito perchè il nobile cultore del podismo panormita, esperto ed equilibrato runner "all track" con ottimi risultati ovunque e autore di esperienze sportive degne di un serio podista che mai scorgeresti ad un primo istante, superficialmente, nel suo sorriso, si possa essere aggregato all'amico Mariano.
In quel momento iniziavo a scorgere lati carismatici evidentemente unici nel suo genere, giacchè molti altri importanti podisti della Trinacria Palermo si aggiungevano con sempre maggiore preoccupazione.

Oggi la preoccupazione sta pian piano andando via, sostituita da una solida e chiara visione di un gruppo sempre più affiatato plasmato dal suo capostipite.
Con la presenza di Felipe il gruppo ha preso il suo equilibrio, con i risultati di Rob (davvero notevoli, frutto di un lavoro costante ed in linea con le proprie capacità personali) forse ha preso grande fiducia nei miei mezzi che ancora non so in che strada potranno sboccare.

L'aver visto un mattino, poche settimane fa, il mio gruppo unirsi per fare un lavoro "alternativo" mi ha regalato un'emozione nuova, differente... sotto gli occhi dei podisti delle 08:00 che conosco marginalmente i quali si chiedevano quali diavolerie potessero essere un lavoro di corto veloce combinato con dei 200m in pista...
Oppure uno di questi caldi pomeriggi, assistere in pista i miei "ragazzi" stringere i denti in Pista fino all'ultimo, dal più veloce al meno veloce (per ora) ognuno per il proprio obiettivo personale, che per me è principalmente il NON farsi male.

E lì ho capito quanto importante fosse stato il progetto di Mariano, nato così, dal nulla ed ora materializzatosi in un gruppo di persone, lavoratori normalissimi e/o padri di famiglia, che ripiegano il loro tempo o accantonano altre passioni per riunirsi tutti insieme nel massimo della serietà per raggiungere il loro scopo più importante che in fondo è il sogno di ogni podista: abbattere il proprio PB nella maratona.
Questo gruppo mi rispecchia: serio, applicato e unito.

Adesso anche io stesso non ne posso fare a meno di questo bel gruppo... sarà la mia futura attività smesso con l'agonismo?
Chissà... perchè anche come Personal Trainer, a detta di un amico, non sono niente male ;-)

16 commenti:

Albe che corre ha detto...

..nuovi stimoli! buttati Fili tanto ormai ci sei già dentro ;)

luca Vittorio Veneto ha detto...

Posso unirmi al gruppo??? ;-))
Ciao filippo bel racconto e mi auguro che il gruppo continui a rimanere serio, applicato e unito.
Ed anch'io sono sicuro che come personal trainer saresti ok! Pensaci.
Un abbraccio. Luca.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Albe, è una assoluta sorpresa positiva di questo 2012!
Fosse stato per me non sarebbe svettato questo "esperimento", invece i primi risultati incoraggianti mi hanno pian piano entusiasmato.
Alle maratone invernali sapremo ancora di più, il mio gruppo di corridori vuole migliorare ancora e lì tireremo le somme!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Luca, già in tanti hanno chiesto, c'è chi semplicemente fa delle "comparsate" per vedere come si lavora, ci pensa su e per molti l'ingresso è stato definitivo.
Non essendo spesso sul campo il trascinatore resta il fondatore stesso di questo gruppo, ma le idee vengono settimana dopo settimana.
Così la vedo, cerchiamo di affrontare ogni singola difficoltà di adattamento a nuovi allenamenti che per ora... sta convincendo!

La questione Personal Trainer è un discorso a parte: lì entri nel vivo della psiche e mentalità dell'aspirante atleta e nel caso di un amico come il mio, la cosa è stata quantomai coinvolgente.

Tutte attività che mi stanno coinvolgendo ma non "travolgendo": iniziando così potrò farmi una prima esperienza; successivamente sarà utile prendere un attestato di allenatore federale per poi esprimere competenza ed esperienza "sul campo".

Certo che... allenatori che corrono con i propri allievi sono un esempio vincente ed ultimamente se ne sono visti alcuni, sempre interessanti, come Maurizio Leone con Andrea Pranno o Yuri Floriani con i suoi giovanissimi di Altofonte!

andrea dugaro ha detto...

bellissimo post, spero che tu entri dentro perchè il trsaporto emotivo lo riesci a trasmettere
e spero che molti giovani vengano trascinati da te
ottimo iniziarlo come esperimento ma sono sicuro che germoglierà
.....il sogno di ogni podista per me non è abbattere il pb sulla maratona ma il pb punto e basta, qulasiasi esso sia, 3000, 5000, k verticale,
in ogni caso come tu sai è il metodo, la costanza, la perseveranza, la capacità e il coraggio di rivedersi dentro fuori continuamente che porta ad abbattere il pb

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Grinta, bellissimo anche il tuo pensiero.
Al mio amico che seguo come "personal trainer" (ma in realtà è un modo per vedere con una persona cui voglio tanto bene se ho il carattere per farlo) sono riuscito a fargli capire che nell'atletica i risultati possibili da cogliere sono tanti, tantissimi.

E' vero, nel giorno della gara culminano magari mesi di lavoro, ma la soddisfazione che può darti anche un ottimo allenamento svolto può essere al suo pari.

Beh, la maratona è il sogno di tutti i podisti, abbattere quel muro delle 3h poi... il massimo!
Il mio occhio può capire quali possono essere i passaggi per fare arrivare la persona a quell'obiettivo, normalmente e senza uscire pazzi.
Voglio dire che con un lavoro mirato su distanze differenti e correggendo i tanti grandi-piccoli difetti nell'interpretare la corsa, si può arrivare per gradi all'obiettivo agognato.

Ciò che mi entusiasma è che riesco a trasmettere la mia passione e le mie motivazioni al prossimo, cosa che mi da tante soddisfazioni :-)

E sarebbe un altro mio sogno prendere in mano un giovane e riuscire a dargli aiuto e supporto con pazienza e dedizione... cosa che mi è mancata in gioventù assieme ad un "fratello maggiore" che mi avesse dato consigli e aiuto morale.
Prima che me ne accorgessi che là fuori si correva (diciamo) ero diventato maggiorenne...

Anonimo ha detto...

ciao Filippo,vorrei porti una domanda non strettamente correlata a questo post.La domanda riguarda la possibilità di fare o meno,ad esempio nel mese di Agosto,un periodo di vacanza/allenamento in un posto al fresco(esempi:Livigno,Sestriere o anche la zona dell'Etna dalle tue parti)anche non solo per un atleta di un certo livello ma anche di livello inferiore/amatoriale.Secondo te è una cosa consigliabile o la ritieni eccessiva per un runner amatore?Tu hai in mente questo tipo di esperienza per quest'estate?grazie mille

Paolo

Anonimo ha detto...

Ciao Filippo!
Intanto ti comunico che le mie nuove glide4 sono già alla loro terza uscita (comprate come gia sai mercoledi scorso - io mi alleno 5 volte a settim riposando il lunedi e il venerdi)e si comportano benone, ho praticamente già trovato un ottimo feeling con le scarpe!
ho letto il presente post e la cosa mi stuzzica molto; sono seriamente tentato nel chiedere se è possibile far parte di questo bel gruppo e se si come farne parte, le modalità per entrarne a far parte etc etc!
due dubbi intanto: A) abitando a bagheria, non mi sarà affatto facile "scendere" ogni giorno a Palermo per gli allenamenti di gruppo (se ho ben capito...)! B)ma di questo gruppo che già tu segui...c'è qualcuno magari del mio livello? non vorrei diventar una zavorra se son tutti podisti che...corrono bene e veloci e con ottimi tempi in gara!
ciaoooo e grazie ancora per le info che vorrai darmi!
Gerlando

andrea dugaro ha detto...

condivido 100 100
io non c'è l'ho con la maratona, ma solo con il fatto che per arrivare a correrla bene bisogna dedicare parecchio tempo
io con famiglia e figli, l'ho tolta dalla lista mentre vedo molti che sottraggono tempo a tutto pur di....
il risultato sta non solo nel cronometro, ma nel trovare il giusto equilibrio
lo sport deve far crescere le potenzialità dell'individuo non renderlo schiavo
altrimenti alla fine si resta soli con il cronometro al polso, e questo non è un risultato
quello che dici invece in relazione ad un giovane lo condivido pienamente,
mi convinco sempre di più che la corsa è un'arte se ben interpretata, ed è questo che devi trasmettere

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@grinta, l'argomento è piuttosto toccante ed interpretabile diversamente dalle singole individualità.

Sono pienamente d'accordo con te, la maratona con una famiglia è difficile prepararla con estrema cura, ma per chi come me ha la predisposizione a correre tanti chilometri, in un modo o nell'altro la correrebbe lo stesso, anche senza inseguire chissà quali mete.

E' molto più comodo preparare e correre distanze brevi, ma al di la di questo la parte più difficile sta nel trovare la compagna che comprenda che la tua unica passione faccia parte di te stesso.
Perchè un conto è "provare a capire" (e spesso fa una brutta fine quella relazione), un conto è apprezzare ed essere consapevole che lo sport fa parte della vita del proprio partner (ma è dura trovare una mentalità così aperta in giro).
Quello che non capisco è che gli uomini con mille vizi e fissati con le partite in tv siano tutti impegnati e considerati "normali".
Viviamo di stereotipi, fine!

Avendo una famiglia subentrano altre priorità, io vedrei al futuro che potrebbero essere i figli ai quali provare a farli appassionare allo stesso modo pulito alla corsa.

Seguire un giovane infatti comporta tante responsabilità che per primo alla loro età è far bene negli studi.
Lo sport aiuta tanto ma non deve distrarre dagli impegni principali ma è sempre meglio della Playstation, ovvio!
Inoltre parlare di agonismo o professionismo prima dei 17 anni non ha molto senso.
Inseguire i risultati può essere ottenuto nella massima semplicità e lì si vede se hai talento.

C'è di scrivere un trattato sull'argomento, ma resta sempre il fatto che al giorno d'oggi la società forse solo di recente si sta rendendo conto che correre non è poi così "folle".
Siamo indietro anni luce rispetto agli USA!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Ciao Paolo.
Domanda molto interessante.

Lo scorso anno ho provato l'esperienza dell'altura (finalmente) sulla mia pelle e l'ho fatto per due motivi: per vedere l'effetto che fa sul mio organismo e per vivere l'estate in un posto fresco di montagna, silenzioso e arieggiato.

Se parti con l'idea che ti piace vivere un'esperienza montana scegli Livigno che ha tanto da offrire anche in termini di svago e uscite serali; in più (non ci sono stato) puoi spostarti in zone limitrofe facilmente con l'auto ed vari atleti la preferiscono perchè si divertono di più.
Si corre sulla ciclabile e la pista non è molto lontana.

Il Sestriere dove sono stato io è affascinante perchè è l'altura "più alta" di tutte con i suoi oltre 2.000m ma non hai che una pista, il Villaggio Olimpico e un centro città piccolissimo.
Tutto costa caro (specie i viveri) e svago zero, ideale per gli atleti super seri che devono preparare appuntamenti di rilievo.

L'Etna sarà bello, si scende un pò più in basso per fare pista a Nicolosi e troverai diverse riserve oltre che scrutare l'attività vulcanica specie la sera.
Non sarà male come altura.

Benefici:
Dipende dall'organismo.
Secondo me ha dato più scompensi che altro, nel complesso ho fatto belle gare di lì alla fine dell'anno ma nessun stravolgimento positivo in termini prestativi.
Ricordo che le ripetute in pista nelle successive settimane risentivano ancora del carico negativo di ossigeno e mi disperavo perchè non uscivano tempi nemmeno discreti!

Ad altri atleti ha fatto fare il salto di qualità, ma non ci metterei la mano sul fuoco.
Il più delle volte sono stati insuccessi (rispetto alle aspettative) che altro.
Potrei farti infiniti esempi; la spedizione del Sestriere di quest'anno ha raccolto davvero poco e se pensi che se ti alleni senza tanto criterio puoi bruciarti e sentirti male per diversi mesi prima di riprenderti... beh, il gioco non vale la candela!

Infatti in altura non conviene allenarsi troppo forte perchè altrimenti rischi di fare il botto a forza di accumulare lattato.
Con l'aria rarefatta devi solo stimolare l'organismo a secernere naturalmente l'eritropoietina che fa accrescere l'afflusso di ossigeno nel sangue.

Ai fini allenanti per un amatore... non conviene tanto!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Ciao Gerri.

Sono contento che le Supernova Glide vadano benone e sono convinto che le puoi utilizzare tranquillamente anche in gara perchè non pesano più di tanto rispetto ad una A2.

Il mio gruppo ha qualche deficit come detto ed il principale è che non lo seguo direttamente ma c'è una persona che da direttive sui lavori da fare.
Non ho proprio il tempo di seguirli, ma questo era già assodato sin dal primo giorno in cui mi venne chiesto questo aiuto.

Il mix funziona bene, visto che il gruppo si adegua ed è indipendente.
Diciamo che i più forti corrono poco sotto i 4'00"/Km una 5K ma si sono aggregati altri amatori che vanno un pò più piano e seguono lo stesso programma.
Tutti si allenano a Palermo e grosso modo si riuniscono quasi tutti i giorni.

I lavori che faccio svolgere in genere sono due a settimana e le gare si decidono di volta in volta.
Per ora si sta lavorando sulle distanze più brevi; a fine agosto inizieremo la preparazione per le varie maratone che vogliono correre.

Non è facile seguire a distanza, ma per ora è il meglio che possa fare.
Non sono un tipo che fa programmi o manda tabelle da scopiazzare, preferisco aver cura ed avere un contatto diretto con gli atleti...
Per ora sperimento, sono stati "i ragazzi" ad insistere e sono contento nel complesso, ma oltre non riuscirei ad andare.

Finchè posso... faccio l'atleta :-)

andrea dugaro ha detto...

televisione, playstation, wii, di tutto di più, siamo vizi dipendenti
ad ognuno il suo, non sta a me dire quello più giusto
dico solo che come uomini abbiamo bisogno di consumare energia,
guardare negli occhi la persona con cui stai comunicando, soffrire la
fatica, il caldo, il freddo, guadagnare il calore della casa e della
famiglia dopo un'allenamento fuori ora e magari con un tempo da lupi
questo non solo per un cronometro ma solo perchè
.....per me questo è vivere ed ciò che mi fa sentire vivo
tutto il resto sì ma con moderazione
se riesco a trasmettere questo ai mei figli, allora gli avrò dato
quello che volevo

feliperun ha detto...

Leggo con interesse, certo me lo chiedo anche io come mai sono entrato a fare parte di questo "gruppo"... forse dipende dal fatto che nuovi stimoli dipendano proprio anche dai nuovi gruppi. Tenendo sempre presente che la corsa, per un amatore specialmente, è un mezzo per stare bene e non un fine (a cui assoggettare tutta la propria vita), allenarsi con metodo è veramente fondamentale. E così si mettono insieme più aspetti: metodo (e competenza), stimoli e compagnia ... (mizzica ecco la risposta)

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@felipe e grinta.

Il mix giusto non lo trovi scritto da nessuna parte e cambierà sempre durante le varie fasi della vita.
Cambiare gruppo, stimoli, allenamenti fa sempre bene e rende appassionante quello che fai.

Inversamente, la "crisi di rigetto" dalla corsa che ti porta inevitabilmente al ritiro dalle corse avviene per le stesse cause:

1 - Allenamenti ripetitivi e stessi obiettivi ripetuti tutto l'anno.
La frustrazione nel non poterli raggiungere (alle volte sono impossibili per le proprie capacità) portano alla voglia di fermarsi per un pò... che significa "per sempre"
2 - Sei giovane ed hai un padre fissato che ti vuole campione.
Ti coccola in tutto e controlla quanti grammi di pasta mangi al giorno e conta le calorie, ecc.
Preso dalle enormi pressioni il giovane, anche per un senso iniziale di ribellione, molla decisamente e... definitivamente...

Che tu sia amatore o giovane, l'importante è che apprezzi quel che fai e che lo fai per il tuo benessere.
Non a caso scelgo tanti posti e ne cerco tanti altri per variare e differenziare gli allenamenti.
Ed il mio gruppo lo sa bene...

Da buon "Coach" cerco di immedesimarli nel mio modo di vedere l'atletica e di non fossilizzarsi su un solo obiettivo.

Ed anche io apprezzo i videogames, la musica, le uscite con gli amici ma tutto con il giusto criterio e mantenendo un equilibrio.
Per stare bene con me stesso e se sto bene con me stesso sono pronto a stare bene anche con un'altra persona... se verrà...

feliperun ha detto...

già il mix giusto dipende dagli ingredienti e dalle quantità di questi ultimi... divertimento al primo posto!

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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