La dura Salita Non risparmia nessuno... |
Con enorme ritardo narriamo i fatti accaduti negli ultimi tempi ed in questa Gara che mai perde il suo fascino.
Pur essendo stata anticipata di parecchie settimane, ha trovato un'ottima collocazione per il giorno festivo nazionale e, nella prima vera settimana di caldo estivo, ha saputo raccontare un'altra storia di sport nel duro giro del percorso da 2K da ripetere 5 volte a tempi record.
Infatti, con lo stuolo di atleti africani presentatisi quest'anno (ben 10), si è raggiunto l'obiettivo - Record della Corsa grazie ad una condotta di gara dai ritmi elevatissimi sin dal primo giro della gara, il keniano Erastus Chirchir ha avuto la meglio dei suoi connazionali in un fantastico 29'05", battendo grandi nomi come Sebahire e Rukundo.
Addirittura solo sesto Paul Sugut della Libertas Catania e parecchio staccato, autore qualche settimana prima di un bellissimo 5.000m a Palermo dalla corsa elastica e fluida e attorno i 13'40" (circa), qui evidentemente poco a suo agio su un percorso non propriamente rettilineo.
Per "il resto dell'Italia" poco altro da fare...
Solo 11° Denis Curzi (C.S. Carabinieri) ma almeno attaccato fino all'ultimo ai due marocchini, Lamachi e l'ottimo (quanto sorprendente) Bibi che vive, corre e lavora (duramente) a Palermo.
In successione, Ruggiero (C.S. Forestale), Marcianò (Lib. Benevento) ed il sottoscritto.
Guardando il crono finale (32'13") non si può che storcere il naso.
Aver preso tanto distacco dal proprio compagno di allenamento e dalle aspettative quantomeno migliori del risultato ottenuto possono far storcere il naso.
Eppure, considerando il carico di lavoro e tutti gli allenamenti svolti fin qui, con successo, non posso ritenermi insoddisfatto.
Una gara non eccellente può uscir fuori, soprattutto se si sta dando fondo alle proprie risorse fisiche e mentali tutti i giorni, proprio come sta capitando in queste ultime settimane, ad ogni lavoro in pista.
E' ciò che non dovrebbe più accadere, almeno questo, di non giungere a fine allenamento senza più gambe nemmeno per fare il defaticamento.
Iniziare a gestir meglio l'allenamento secondo le proprie reali capacità diventa quantomeno prioritario.
Ad aggravare la situazione, si sono messi proprio gli africani, partiti "a cannone" sin dalla prima immediata salita dopo il via.
Non sono riuscito ad insediarmi in gruppo nemmeno per pochi minuti ed il crono a fine giro, mi dava ragione, con un roboante 6'07" troppo forte per una giornata fin troppo umida.
Primo Giro - L'africa là avanti... |
Così, a parte un secondo giro in 6'17", non ho saputo mantenere questo ritmo e dopo metà gara, mi sono assestato sui 6'30" che hanno reso davvero dura la gestione delle ultime battute della corsa, ormai solitaria da molto tempo.
La sensazione avvertita in corsa è anche difficile da spiegare.
Era palese la difficoltà a mantenere un ritmo alto da circa 3'10"/Km ma questo a causa della fatica accumulata evidentemente; di contro la sofferenza a livello aerobico non era eccessiva, come se l'organismo fosse abituato a ben altro stress.
Da questo momento in avanti, quindi, riuscire a concludere ogni singolo lavoro in pista senza patire eccessivamente è diventata la regola principale.
Due giorni di lungo non sono bastati a recuperare da una trasferta così impegnativa ed il lavoro di martedì 5 è uscito discretamente senza andare ad intaccare altre risorse: (2.000m - 1.600m - 1.200m - 800m) (R.3') + 4 x 400m (R.1'30").
Questo, un lavoro "più mio", mi ha visto sofferente - ma non tanto - solo nei 400m che a conti fatti sono entrati nella routine di queste settimane grazie al mio (veloce) partner in allenamento.
5'55" - 4'49" - 3'28" - 2'16" - 64".6 - 64".7 - 65".6 - 64".1
Due lavori a settimana iniziano ad essere maggiormente gestibili e venerdì 8 sono maggiormente propenso ad essere messo alla frusta: 4 x (600m - 500m - 400m) (R.2' e R.5' tra le serie).
Riesco ad essere più ragionevole con chi è più veloce di me e coglierne solo il meglio: nei 600m non ci tiriamo troppo il collo ed il ritmo è gestibile, ma nei 500m o 400m per chi tocca tirare il comportamento è differente: se toccava a me si parte prima e si fa da lepre; se partiva l'altro restare a scia il più possibile senza arrecare conseguenze negative nella restante parte del lavoro.
Ad un punto di unione si arriva sempre!
Splendido scorcio della Calabria - a pochi passi dal mare |
Ma, attualmente, non è ciò che mi interessa: serve chiudere bene tutto il lavoro e non solo una (prima) parte!
(1'42" - 1'22" - 63".1) - (1'39" - 1'21" - 64".3) - (1'39" - 1'21".8 - 65".0) - (1'40" - 1'21".6 - 62".8).
Si chiude un'altra settimana, in parte di recupero fisico, senza sostare più di tanto.
In realtà... siamo in sosta obbligata in attesa che esca fuori un'opportunità in pista; nell'attesa continueremo a girare nell'anello rosso fuoco!
(Ringrazio Miletomarathon per le foto sulla costa Ionica)
4 commenti:
Ciao fil, rientrato al nord dopo una parentesi nella meravigliosa sicilia leggo tutto d'un fiato il tuo post... velocità velocità e tanta velocità come motto!!!
alla prossima "sfida" a presto.
Luca
Ciao Luca!
La Sicilia resta sempre qua, non scappa, tornaci presto!
Per ora tanto lavoro, tanto impegno in pista.
Ti anticipo che la prossima settimana sarà interlocutoria... ho bisogno di far prendere fiato alle gambe che già da un mese picchiano troppo forte in Pista senza soste!
Sai un'altra cosa?
Quella voglia di Maratona sta tornando, prepotentemente; ci voleva una mini-sosta quest'anno :-)
Ci tornerò in agosto infatti e spero di godermela come si deve.. è importante far prendere fiato alle gambe ;-) sicuramente ne gioverai..
Se ritorna la voglia di maratona mi auguro che prenderai in considerazione queste zone ;-))
Qualcuno di nostra conoscenza comincia a stare meglio e se ritorna ahi ahi se saranno dolori per qualcuno ;-)
a Presto.
:-)
Luca, mi dai un'ottima notizia, era ora :-)
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