Il Momento più significativo - Il Numero Uno Assegnato alla memoria di Rosario Daidone |
Pochi attimi prima del via della gara, momenti toccanti nel rievocare anni di gesta del compianto Rosario Daidone.
Già dal giorno precedente, il 30 aprile, si correva la prima gara dell'anno in pista nei campi del suo CUS Palermo: un 3.000m speciale dove sò per certo che i suoi ragazzi, che tanto lo ammiravano, avevano corso ogni metro nel suo ricordo realizzando ottime prestazioni.
Qui, a Trecastagni, correre su questo quadrilatero di 680m tra i più asfissianti ed entusiasmanti del panorama delle classiche su strada nazionali ha assunto un valore aggiunto, creando un collegamento sottile con i due eventi che ha congiunto interamente la Sicilia.
Quando Pippo Leone, l'organizzatore ed anima della manifestazione, mi ha chiamato per una breve testimonianza, un brivido mi è corso nella pelle; in un attimo sono riapparse in mente le tante edizioni corse insieme, i suoi exploit, le sue gare perfette, le battaglie sul filo dei secondi, sempre in testa fino alla fine, un Campione tra tanti Campioni.
Ed il pettorale N.1 assegnato a lui, segno importante che il suo ricordo non verrà mai a mancare, almeno su queste strade...
Primo maggio in viaggio, come spesso è accaduto, su strade meno roventi e ancor più deserte del solito: colpa a mio avviso del "caro" carburante e della stretta alla cinghia che ormai per tutti sta diventando cappio al collo sempre più stretto, economicamente parlando.
Ma nonostante tutto, nonostante premi sempre più bassi e possibilità per gareggiare ridotte all'osso (se falliscono le attività commerciali, figuriamoci gli eventi sportivi di rilievo!) si continua a restare "a galla" e... se non punti su te stesso non puoi che mollare alla fine...
Pronti - Via - Subito una curva secca nella lunga discesa |
Lo scorso anno finì male, molto male, in quanto un forcing così insistente come l'accoppiata 10.000m in pista (del giorno prima) - Trecastagni Star proprio non l'avevo retto.
Ma diedi il meglio di me stesso pur non riuscendo a correre i maniera dignitosa.
L'affetto del pubblico e dei tanti tifosi era lo stesso; un anno dopo ancor più che mai.
Trecastagni non perdona: quei 15 micidiali giri che non danno mai soste e la salita in pietra lavica breve quanto impervia non è l'aspetto più difficile del percorso; il lato peggiore lo offre il lungo rettilineo in falsopiano che conduce alla conclusione del giro tanto lungo quanto infido che taglia le gambe, che toglie il fiato, che non finisce mai.
Ed ogni cambio di ritmo si fa sentire in tutto il suo peso specialmente se non sei preparato o sei colto in fallo da una difficoltà, un tentativo di rimonta, una storta accidentale che ti rallenta nell'affrontare la breve e dura salita a fine del lungo tratto in discesa.
Una corsa che diventa fartlek o vice-versa.
Il tempo di recupero in realtà è dettato da una discesa lunga, ma gettarsi in picchiata non comporta gran che recupero e quel muro ricompare sempre più avulso, giro dopo giro...
Vince chi è agile e forte muscolarmente nello stesso tempo; per questo il favorito della corsa sin dalla vigilia è stato il ruwandese Sylvain Rukundo contrapposto al leggero marocchino Zaid Issam.
Il tratto più duro e tecnico della corsa in pietra lavica |
Il recente PB sui 10.000m in pista ha sollevato fiducia in me stesso e ci siamo riapprocciati in pista con cautela dato il grosso stress subito ultimamente da queste gare tirate.
I lavori di tecnica di corsa hanno fatto il resto per un convincente uso dei piedi.
Un forte (ma tanto) lavoro di 10 x 100m in salita svolto giovedì 26 mi aveva lasciato finalmente contento per l'agilità e la prepotenza nell'attaccare ogni singolo metro, anche con la parte superiore del corpo.
Infatti... nel 1.000m in pista successivo sento tanta carica e realizzo un convincente quanto solitario 2'42".0 senza neppure mettere le chiodate.
Race Ready for 1.500m... another time (e questa volta voglio esserci!)!
Accade un inconveniente che si ingigantisce nei giorni susseguenti: a causa del malefico pallone, il lavoro che avrei dovuto svolgere sabato 28 con tutta calma e di pomeriggio, di 12 x 500m (R.1') sono stato costretto ad anticiparlo al mattino... fuori luogo e fuori fase!
C'è poco da fare... al mattino i bioritmi sono differenti ed il corpo non si sveglia mai a dovere.
Il poco recupero tra un lavoro e l'altro ha fatto il resto correndo le prime prove in 1'25" e chiudendo in 1'28"-1'29" le restanti... miseramente!
L'aspetto peggiore è l'aver pagato a caro prezzo tale sforzo che sembrava raddoppiato rispetto agli orari abituali, portandomi ad un sollievo solamente un giorno prima della gara di Trecastagni.
Grazie pallone adorato, che tu potessi implodere e sprofondare negli abissi della serie dilettanti... forse è questa la speranza per avere maggiore equità negli altri sport nella mia Città!
E' metà gara e inizio a staccarmi purtroppo... |
A dispetto delle chiacchere (inutili) come previsto si è partiti di buona lena a suon di 2'05"-06"/giro.
La bagarre nell'affrontare la dura salita in pietra lavica riesco a vincerla sempre finchè resisto in testa.
Dalla base della salita sentir da lassù le urla e gli incitamenti dei tifosi (piazzati da veri intenditori di questo sport di fatica) era di gran sprone ma, come detto, era più che altro il lungo e difficile rettilineo in falsopiano a fiaccare la resistenza.
Issam tiene alto il ritmo per tutta la durata della gara; il keniano resta sornione; Brancato (RCF Roma) osserva con diligenza lo svolgere degli eventi senza forzare più di tanto.
Quest'ultimo suo aspetto lo scopriremo domenica 6 maggio per la prova dei 10.000m di Terni...
Il mio cedimento avviene circa a metà gara e questo la dice tutta sulle mie attuali capacità che non possono far altro che crescere.
Ma si cresce soprattutto in compagnia e sarà bene farlo da adesso negli estenuanti quanto esaltanti allenamenti in pista!
Ne sa qualcosa il partner attuale di Brancato, Luigi Spinali (RCF Roma), anche lui allenato dal Coach/Atleta "PAF" che sfodera una sorprendente agilità in quelle continue arrampicate.
In pochi giri mi riprende e mi stacca di pochi metri.
Mai domo resisto alla tentazione di mollare e lui resta pochi metri avanti.
Intanto il terzetto se ne va... noi giriamo a 2'13"/giro in quel momento!
Con grande sforzo riesco a recuperare Spinali e mi piazzo dietro di lui negli ultimi tre giri.
Se avessi potuto, anche con le sole forze ridotte ormai al minimo, avrei tentato un attacco nel finale senza poter concludere nulla tanta ormai era la stanchezza nelle gambe avvertita anche nella lunga discesa.
Nonostante tutto, seppur mi sentissi "a rallentatore" nel finale, riesco a stare attaccato alla canottiera di Spinali finchè non perdo leggermente il passo scivolando nella curva poco prima del passaggio dell'ultimo giro.
Corro con il cuore, per quel pettorale che mi resta accanto... |
Non riesco a operare nessun cambio e chiudo la corsa con un giro-fotocopia del precedente.
Pazienza... quinto posto finale in una grande classica nazionale e la soddisfazione di aver corso siglando il mio nuovo PB che da anni non riuscivo a ritoccare: 32'38" sui 10,2 K di pura sofferenza (contro il precedente di 33'17").
E' un altro buon segnale ma torno a casa consapevole che pian piano sto tornando ai livello del miglior me stesso di sempre.
La sensazione è che, a dispetto di questa continuità di risultati, non riesco a sentire che tutto il mio potenziale sia davvero espresso; il tempo c'è e l'estate in Pista sta appena per iniziare... finalmente!
La speranza è non farsi più del male, la consapevolezza è che un giorno di riposo in più alle volte non può far che bene...
Terrasini Half is Coming!
(Ringrazio il servizio fotografico dell'amico Salvatore Torregrossa che ha ritratto i momenti più importanti della corsa e che mi ha accompagnato instancabilmente per molti anni nel racconto delle mie gare)
5 commenti:
Ciao Filippo,condivido il tuo sfogo sul calcio.Io per esempio mi alleno anche su un percorso su strada vicino lo stadio di calcio nella mia città e quindi per me è stato un bene che la squadra di calcio sia fallita passando dalla serie b ai dilettanti in quanto me lo rende più facilmente usufruibile
@Daniele, credimi che ogni volta è un delirio quando decidono di chiudere la strada o addirittura gli impianti.
Nel week-end devi sempre ricordarti se giocano l'anticipo o peggio ancora se durante la settimana ci sono le coppe.
Ed a pagare siamo sempre noi... i "poveracci" dell'atletica.
Io il calcio non lo vedo più come uno sport... infatti non lo vedo proprio più!!!
Racconto molto toccante all'inizio con quella bella foto.. mi sono commosso! Oltre ad essere un grande atleta sei una bella persona anche fuori dalla "strada" e dalle piste, si percepisce Filippo!
Sono daccordo sulla frase riferita al pallone, :-)) forse per te è stato un momento per me da qualche anno a questa parte è una convinzione, Un giorno fonderò un movimento anti-calcio!!! ;-)
Secondo me sta arrivando il grande giorno della forma migliore, anche il fatto che dentro di te ancora non ti senti "esploso" del tutto è un'ottima sensazione! Ciao Luca.
P.s. un altro allenamento "assorbito" da questo tuo racconto. Sto preparando una cronoscalata in giugno ;-))))pertanto sto con le orecchie e gli occhi vigili!
Le mie congratulazioni per i vincitori. Un grande evento!
Hotel Caorle, grazie per aver letto il racconto
Posta un commento