41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

lunedì 14 marzo 2011

Anno 1999, ancora più su!

Anno 1999.

Venti anni suonati, e come me le suonava l'Università!
Si, quella è stata una delle mie più grandi sconfitte.
Stessa applicazione di sempre, estati intere a studiare per poi essere "mandato" miseramente dopo un insignificante errore al compito che lo invalidava del tutto o una serie di domande di Analisi I o Geometria che rimarranno fino alla fine dei miei giorni uno dei tanti "misteri mistici" che mi portavano a fare scena muta...
Eppure quel libro lo sapevo praticamente a memoria, eppure ero preciso come sempre; ma da quel diploma di perito elettronico che presi già iniziando a correre fu un concatenarsi di difficoltà sempre più crescenti.

Ricordo le corse da un'aula all'altra per seguire la lezione successiva distanti circa 500m che... purtroppo perdevo con qualche collega di corso incaricato di occupare 2-3 file di banchi per il suo team di geniacci...
Lui mi malediceva perchè arrivava con il fiatone, io mi divertivo un mondo!
Eppure... ripensandoci, faceva tutto questo per negarmi un posto sulla 20ina che ne occupava... che assurdità!
...ti vorrei vedere ora se mi arriveresti davanti!

Mah, acqua passata ormai, specie da quando ho scoperto che ci sono delusioni maggiori di queste...
Ma in quel periodo si studiava e ci si allenava ed in quell'estate del 1999 iniziai ad avvicinarmi anche al doppio allenamento.

Mi alzavo presto la mattina, come faccio tutt'ora, per respirare aria pura e vedere la Città svegliarsi al sorgere del sole... i mesi di aprile-maggio i più belli per mitezza, i mesi di luglio-agosto i più freschi per tamponare gli oltre 35°C del pomeriggio...

Ma gare su strada poco o niente...
Il mio primo allenatore mi instradò verso l'apprendimento di differenti tipi di allenamento, lui professore di matematica alle volte tracciava anche il grafico ideale delle reazioni organiche a quell'allenamento in pista, era tutto affascinante, bello, entusiasmante!
Non avendo acquisito sicurezza in me stesso non mi avventavo a prendere l'auto per andare a gareggiare fuori, dovrò ancora imparare il mestiere del "manager di me stesso" acquisito nel corso di tanti anni e imparato da atleti più grandi di me.

Mi limitavo, quindi, alle gare su pista istituzionali e tanti PB vennero conquistati insieme a molte barriere cronometriche abbattute più volte.

Mi allenavo quasi sempre da solo, ma iniziavo a sperimentare varie ambientazioni allenanti.
I lavori più frequenti... quelli di costruzione muscolare e un primo approccio leggero in palestra verso la fine dell'anno più che altro per curare gli addominali e i dorsali.

Quell'anno i lavori più gettonati erano le ripetute in salita, ma d'estate... erano davvero assurdi!
Riuscire a fare 20 x 400m di salite a "Dallas" (zona quartiere pallavicino) era forgiante per il carattere quanto allucinante e... lo ammetto, erano lavori eccessivi per durezza (senza contare che in effetti non porta a niente tutta questa mole di lavoro).
Lavori - fotocopia sempre in quello stesso scenario come le ripetute di 300m e quello strappetto duro di 100m a fine salita fatto... ma quante migliaia di volte ad oggi?

Monte Pellegrino - strada asfaltata divenne mia amica già da allora, specialmente d'estate, in tutte le salse: partendo dal bivio salita-discesa affrontavo metà strada, poi tutta fino al Santuario di S. Rosalia che ogni volta mi vedeva soddisfatto nell'aver fatto una visita alla mia Santa Protettrice.
La parte più bella, unita alla difficile gestione, è proprio il finale di questa salita, quando dopo l'ultima curva inizia quel rettilineo non troppo pendente che sul lato sinistro fa vedere uno scorcio di Palermo mozzafiato...
Gli ultimi 500m sono addirittura in leggera discesa e (se hai gambe) ti getti in picchiata come un falco.
Più avanti mi inerpicai sul duro tratto "scala vecchia" verticale in molti tratti.
La prima volta fu assurdo: non essendo a conoscenza dell'effettiva distanza tutta quella fatica mi sembrò infinita.
Oggi so a memoria ogni curva per quante volte l'ho corsa ed il PB resta sempre un buon 17'01", uno di quei Personali da abbattere prima o poi!

Uno degli allenamenti che rimpiango perchè non lo svolgo più per scelta tecnica è il lavoro su sabbia nella spiaggia di Mondello.
In quell'anno scoprii anche questo: il volto di Palermo Beach d'inverno è assai differente da quello estivo pieno di turisti, rumore ed anche sporcizia.
La spiaggia appare incantevole senza la deturpazione di barriere e cabine e l'acqua, non più contaminata, cristallina.
Correre di fianco a quegli scenari, seppur di solo lungo (circa 20') o di ripetute mi manca non poco.
E' pur vero che si tratta di un lavoro rischioso per caviglie e ginocchia ma mi divertivo tanto!
A fine allenamento andavano scrollate le scarpe dalla sabbia e via per un 3K di salita verso il Parco della Favorita che aiutava a trasformare il lavoro effettuato.
La... Discesa di Mondello che anche quando la affronti in salita sempre discesa resta nell'immaginario di noi palermitani :-)
E... posso tranquillamente affermare che ci sapevo fare sulla sabbia!
Poi, vai a capire perchè nei cross faccio così pena(!)

Ed è per questo che pian piano la corsa ha preso parte di me stesso.
Non si trattava di correre e basta... semplicemente, ma di vivere emozioni differenti con allenamenti differenti su percorsi differenti e magari in scenari particolarmente suggestivi a seconda delle condizioni climatiche.
Mondello investita da una tormenta d'acqua o "l'acchianata" in pieno acquazzone sono ricordi vivi nella mia memoria di giovane ventenne.

Come detto, mentre i miei coetanei o gente più esperta di me con molti "capelli bianchi" si cimentava nelle diverse corse su strada, io ero lì a provare l'impossibile in pista dopo i tanti sacrifici di quei mesi.
Trasformare quelle giornate in un crono decente era la mia unica volontà e le motivazioni erano parecchio spinte... quel carattere che esco sempre fuori ad ogni gara, ancora oggi.

Diverse volte capitò di presentarmi come unico partecipante ad una sessione di 5.000m che non voleva correre nessuno e... partire lo stesso!

Così in quel 1999 gli eventi chiave furono i seguenti:

- Un lavoro di 3.000 - 2.000m - 1.000m in 10'50" - 6'50" - 3'15"

- Vivicittà 11 aprile '99 - 12 Km - 42'03"

- 10.000m in pista - 24 aprile - 34'20"

- A maggio un PB sui 2.000m in pista in allenamento: 6'26"

- 5.000m in pista - 22 maggio (cds regionali) - 16'22" - PB

- 3.000m in pista - 23 maggio (cds regionali) - 9'26" - PB

- A luglio in un 10 x 400m realizzai 67".8 - PB significativo in quanto meccanicamente e tecnicamente non ero capace di riuscire a far meglio di questo...

- Monte Pellegrino Scala Vecchia - 24 luglio - 18'47" - PB

- 10.000m in pista (il secondo dell'anno) - 31 luglio - 34'33"

- 5.000m in pista - 22 settembre - 16'08" - PB

- 3.000m in pista - 26 settembre - 9'17" - PB

Grazie a questi ultimi risultati discreti gli assoluti di buon livello assieme ai "grandi" e inarrivabili atleti iniziarono a rivolgermi qualche parola che ricambiai volentieri anche perchè iniziavano a vedermi sempre più spesso in giro...
Era la lenta e progressiva apertura mentale che mi sbloccò e cambiò in me il mio carattere.
I primi Veri Amici di oggi li incontrai in quell'anno, per strada o su pista durante gli allenamenti e scambiare le prime parole in gruppo mi aiutarono a scrollarmi di dosso quell'identità che era affermata solamente come studente.
Pian piano le posizioni in gara iniziavano ad essere meno severe ma l'anno al solito si chiuse con la Mezza Maratona di Palermo.

Dopo tanta pista passai qualche altro mese per preparare questa distanza con tanti, duri lavori mirati.
Come sempre concludevo le gare con finale appesantito, stringendo i denti e con gambe pesanti come non mai.
E quel rettilineo finale di via Maqueda verso l'arrivo posto a Piazza Politeama ormai a me noto, mi vide nefasto protagonista di un sorpasso sempre ricordato quando mi incontro con lui.
Antonino Mannino, uno degli amatori più gentili e cortesi mai conosciuti ha avuto in se per tanti anni una tempra da grande combattente; nonostante i capelli ingrigiti e l'età attorno i 40 anni (circa a quell'epoca), riuscì a passarmi con grande enfasi beffandomi nel finale una posizione attorno ai primi 20 posti...
Come ci rimasi male e quanto se ne parlò in quella settimana ma, nonostante tutto, realizzai il mio ultimo PB dell'anno di 1h 12' 09".

Oggi è sempre un piacere incontrare al mattino Nino (Universitas Palermo) che corre ancora e molto forte, un vero gentleman della Corsa, un altro esempio di longevità atletica, lavoratore e padre di famiglia.

Chi mi vedeva come maratoneta in un futuro prossimo di certo non si sbagliava anche perchè quell'assetto "seduto" ed il passo radente che mi contraddistinguevano non portava che a questa conclusione.
Non ci pensavo minimamente di esordire così giovane ma sarà più avanti l'approdo in Marina a portarmi addosso quella piacevole "follia" che è la 42,195 Km.

(Altra foto di repertorio non in linea con l'anno narrato: i CdS regionali 2001 a Regalbuto (EN), la società sportiva la racconterò quando sarà il momento, dopo lo sparo avanti e di molto, per due giri interi prima di scoppiare...)

9 commenti:

andrea dugaro ha detto...

chi l'avrebbe mai pensato che avevi provato a fare ingegneria (giusto?), proprio la facoltà che ho fatto io!
Mi dispiace veramente, perchè il tuo modo d'essere è unico e lodevole, proprio ciò che chiede una facoltà dura come è ing.
a volte alcuni ponti si superano grazie ad eventi ed occasioni fortuiti, che capitano nei momenti giusti della vita.
ma come hai giustamente detto, sono ben altri i problemi
leggere i tuoi racconti mi fa piacere, molto piacere,
che bello leggere di nino e dei simpatici eventi accaduti tra te e lui!!!!!!1

Unknown ha detto...

Mamma mia che ricordi che mihai fatto venire in mente... peccato che non hai citato le nostre uscite mattutine in bicicletta (con le bianchine). Di quella volta che arrivammo a casteldaccia (e fecimo in totale 100km!!!).
Ne è passato di tempo, mamma mia.
E poi Analisi I l'abbiamo fatta insieme ahahah :D
Un abbraccio,
Fabio.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@grinta, ciao.
E perchè mai ti stupisce?
Se prendo 60/60 all'ITIS in Elettronica perchè non dovevo tentare la strada dell'ingegneria?
Sono di natura fortemente contrario a fare una sola cosa nella vita e mi troverei a forte disagio, per esempio a fare solo attività sportiva, fosse anche professionistica (che non lo è assolutamente nonostante per impegno ci somigli).

Bah, dovevi seguire la lezione di Geom. di un certo professore dell'Università per capire di che stessi parlando... ancora ricordo il disagio di non capire una parola di quanto esprimeva alle due lavagne!
Scriveva e riscriveva e poi cancellava con la mano tutto e andava avanti così... tutti i giorni.
Mah, non farmi pensare, è andata.
Se avessi scelto di abbandonare l'atletica avrei perso molto, guardando indietro di questi 10 anni.

Nino è davvero un gentleman come pochissimi, una persona sincera e ricordiamo sempre questo evento dopo tanti anni!
Ma pensando invece a tutte le persone false che mi sono passate accanto e di molto, ti rendi conto del grande valore che hanno, specie quando poi alcuni eventi si concatenano fra loro.

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Fax, i primi veri amici...
Mi ricordo ancora quando avevo l'abitudine di scendere a Mondello le prime volte per correre il lungo e ti incontravo spesso...
Poi dopo un pò di tempo conobbi anche Ale che ha un carattere diverso dal tuo e ci misi un pochino per intraprendere un altro felicissimo rapporto di amicizia.

Ora che siamo grandi e tutti uniti, è bello ricordare i primi eventi!

Le uscite in bici sono state tante ed aumentarono nel 2000 (e mi sembra che le prime gare di triathlon furono lì), ma tanti eventi lavorativi differenti hanno rallentato la strada della tripla disciplina.
Mi sa che solo nel duathlon avrei potuto qualcosa, ma non ho rimpianti... va bene così!

E l'estate intera a studiare Analisi per poi non passare il compito e l'orale...
Ripeto... misteri mistici, quel libro lo sapevo a memoria, le domande del Prof "facile-facile-facile" (suo cavallo di battaglia che spesso ripeto :-) nemmeno le capivo :-(

andrea dugaro ha detto...

bè se vuoi saperlo, l'unico esame che ho ripetuto per ben tre volte è stato geometria
anche il mio prof. era un pazzoide
avrei molti aneddoti anch'io sulla mia storia universitaria, ma da ridere per fortuna, uno tra questi....aver preparato l'orale di analisi I con il libro in mano, mentre lavoravo come parcheggiatore per una cooperativa!!!!!! incredibile ma l'ho fatto.....poi ho messo "la testa a posto"

Anonimo ha detto...

Ciao Filippo,in quel 1999 svolgesti anche allenamenti di fondo medio?
Se sì su quali ritmi e distanze(azzardo,sulla base dei riscontri cronometrici nelle gare di mezzofondo prolungato che realizzasti,se facevi questo tipo di lavoro,uscite comprese tra i 10 e i 15 Km su cadenze da 3.45/Km circa)...
grazie

felipe ha detto...

oh sì nel 1999... e ieri pomeriggio è sopraggiunto... praticamente ho fatto un medio mentre lui chiaccherava amabilmente... (lo segno tra gli allenamenti, ma non saprò mai a che ritmo, meglio così)

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@Daniele91, ciao.
Certo che svolgevo allenamenti di fondo medio e molto spesso!
Sono insostituibili e vanno sempre fatti, ad oggi si corrono le gare su strada come medio molto spesso... per spezzare la monotonia degli allenamenti!
Non mi ricordo esattamente a quanto potevo andare, ma sicuramente non ai ritmi di oggi... penso che mi aggiravo sui 3'40"/Km all'inizio e quante volte esplodevo!
E' normale... i medi si corrono bene in gruppo ma da soli è davvero difficile chiuderli bene!

Filippo Lo Piccolo ha detto...

@felipe, sei quello scarso?
;-)
Scherzo, tanto scarso che penso galoppavamo almeno a 3'50"/Km.
Per me... un trampolino di lancio; nell'altra 1h ho corso proprio bene e se non era per quel fastidio al piede il ritmo di 3'45"/Km lo tenevo facile facile facile!
Il giorno dopo... molto bad ma bisognava tirare il fiato!

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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