41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

martedì 25 ottobre 2016

Palermo Half Marathon - Mille motivi per tagliare il traguardo

Passaggio in solitaria (come tutta la gara) - Grazie M. Crispi!
Palermo - 16 ottobre.

La settimana che precedeva l'evento da "circoletto rosso" sul calendario, date le attese in crescendo di forma, era tutto sommata iniziata per il verso giusto.
Ma spesso basta un niente per mandare in fumo tutto il bel lavoro svolto...
Da martedì 11, inizia a girare un vento nefasto che porta con se tutta una escalation di pensieri, eventi inaspettati, scocciature e tanto stress...
Costretto a correre poco quel giorno, il problema si ripresenta ugualmente il giorno seguente e davvero non si può più rimandare lo specifico previsto.

Peccato che si trattasse di un altro allenamento di ripetute con recupero in corsa per giunta ridotto rispetto a quello magnifico del sabato precedente, che ho corso completamente al buio nel tardo pomeriggio (quasi sera), in Villetta.
Persino i riflettori dello Stadio delle Palme ormai erano spenti e girare in quel contesto non diveniva poi così divertente.
La cosa ancor più strana era che, grazie al clima fresco, sembrava che corressi molto forte ed in spinta, quando invece le forze erano ormai giunte al termine di una giornata molto pesante e piena di impegni...

Un lavoro da buttare via o da archiviare come "svolto"?
Io opto sempre per la seconda delle due e, seppur deluso da ogni aspetto della prova nel suo insieme, riconosco che era orario di andare a cenare e mi incammino verso casa con il meritato defaticamento.
Più di così, dopo una due giorni non-ordinaria non avrei potuto fare...

Poi si parla di "vita da atleta": siamo lontani anni luce da poterci permettere un paragone del genere, seppur macinando chilometri e sacrifici, anche nei punti più alti della mia carriera, un vero professionista (pagato dallo Stato o no) non si potrebbe trovare mai in situazioni del genere dato che ha tutta l'intera giornata a sua disposizione per potersi allenare e per produrre risultati.
Considerata l'ormai sconfinata mole di eventi su strada che portano lustro e visibilità alle maglie che un atleta può portare in giro (per il Mondo aggiungo io), spesso un atleta che sa pianificare eventi dal grosso spessore (come le Major Marathons) può dare quasi la stessa visibilità di uno che indubbiamente sa vincere poche gare in Italia.
Ingresso alla Palazzina Cinese (Grazie A. Ponari!)
Sono dettagli macroscopici e ti fanno capire quanto sia bistrattato questo sport che, nonostante tutto e tutti, continua ad essere parte indissolubile di me...

I giorni a seguire procedono male, non riesco a recuperare appieno lo stress ed oltretutto si viene ad aggiungere una due giorni di afa e caldo anomalo che mi stroncano ulteriormente e sabato 15, quando la giornata sembrava essere la più tranquilla della settimana, non appena scendo a correre nel primo pomeriggio, inizio a sentire le gambe pesanti e mi sento privo di forze.
Temporeggio sul da farsi correndo piano e provo a completare la sgambata senza soffermarmi sul ritmo ma in quei 40 minuti le energie mi crollano addosso ed inizio a sentire dolori muscolari...

Tutto questo non aveva alcun senso anche perchè non avvertivo alcun sintomo influenzale.
Il pomeriggio e la sera mi sento una pezza, mi riposo, vado a letto presto e prego, per l'indomani.

Il giorno della gara, domenica 16, mi alzo con l'incertezza nell'anima e con un lieve ma fatuo miglioramento, era soltanto l'effetto del riposo notturno...
A tutti gli effetti, durante il riscaldamento le cose vanno anche per il meglio, riesco a correre bene, fare degli allunghi (cosa improponibile al sabato) e mi faccio forza; unico grande avversario il caldo che sarà protagonista di una giornata ventilata e umida (come al solito).
Start!

Pochi preamboli, pochi partecipanti, un clima molto rilassato che forse era meglio svoltare sul lido di Mondello per quella domenica, e si parte sotto gli occhi dei tanti testimonial dell'atletica leggera con Massimo Vincenzo Modica, Anna Incerti e Stefano Mei quest'ultimo candidato al ruolo di nuovo Presidente della Fidal Nazionale.
Gli avversari principali erano presenti tutti, in quattro gli sfidanti (di cui uno iscritto alla 10,5K, Tiziano Giammanco) che avrebbero corso avanti.
Peccato verderli allontanare via piano piano sul lungo rettilineo del Parco della Favorita poco dopo lo start.
Bibi, Agnello, Terrasi e Giammanco correvano e parlavano sul filo dei 3'10"/Km, mentre io facevo una fatica superiore ma lottavo con tutte le mie forze pur di non prendere troppo distacco da loro.

Ricordo il passaggio di 9'45" ai 3K che, magari poteva anche non essere correttamente posizionato, era davvero forte per me; in quel momento il quartetto molto rilassato aveva già circa 15" di vantaggio.

Giunto alla Via della Favorita, all'altezza del Campo ad ostacoli comunale, capisco che non posso tenere quel ritmo così a lungo e devo iniziare a gestire le fatiche e le gambe che quella domenica, forza non ne hanno.
Quel tratto è da una vita che lo soffro, è un continuo salire e perdura per circa due chilometri prima giungere alla discesa che porta direttamente a Mondello.
Ringrazio ancora P. Ponente per le meravigliose foto
(sfondo Palazzina Cinese)
Ma affrontato il giro di boa di Pallavicino ed altra salita, i miei avversari ben più agili, non si scorgono più e resto solitario all'inseguimento.

Al passaggio alla Palazzina Cinese trovo l'amica Adriana a far le foto, contesto solitario ma stupendo, mi è di conforto e lo sarà per i due passaggi.

Il successivo passaggio a Villa Niscemi mi proietta nuovamente dentro il Parco della Favorita per l'ultimo chilometro e mezzo prima del passaggio allo Stadio e chiusura del primo giro.
I ragazzi, ora rimasti in tre e sempre in bella spinta erano già usciti ampiamente dallo Stadio e cercavo di quantificare il distacco, probabilmente fissato sui 700m.
Infatti al cronometro ero già in ritardo di 2'30" da loro e la cosa non potevo che accettarla con amarezza.

Purtroppo le cose iniziano a peggiorare da quel secondo giro quando le forze iniziano ad abbandonarmi proprio come al pomeriggio precedente.
Provo con tutto me stesso, in un Parco della Favorita silente e chiuso al traffico, a concentrarmi sulle asperità che mi attendevano nuovamente e devo fare comunque un plauso alla coppia di testa che, nonostante il caldo sempre più pressante, ha saputo bissare lo stesso crono del giro precedente.

Ingresso allo Stadio
(caldo incalcolabile)
Hamad Bibi infatti, con un allungo operato a circa due chilometri dal termine in Palazzina Cinese, staccherà definitivamente Alessio Terrasi e vincerà con netto distacco.
Si presume sia stato un lieve malore fisico il motivo del ritiro dello stra-favorito della vigilia, Vincenzo Agnello.

Nelle fasi finali della corsa, i pochi volontari sul percorso mi incitano gentilmente e mi comunicano che sono a podio ma resto scettico.
Entrato in uno stadio di confusione, anche a causa del caldo che soffro particolarmente, esco a fatica da Villa Niscemi e provo a cambiare passo (inutilmente) fin sul traguardo.

Chiudo al terzo posto ma penso che dopo la Maratona di Milano del 2015 (dove ero anche lì affetto da un malanno) sia stata la gara più sofferta della mia carriera.

1h19'20" il tempo finale, e questo la dice tutta sulle mie condizioni di salute quel giorno...

Non è bello farsi vedere al proprio pubblico in queste condizioni così penose (dal punto di vista cronometrico intendo, in fondo ho mantenuto fino alla fine un giusto contegno), ma il post premiazione è stato devastante, dovendo riposare a lungo a letto sfinito nelle forze.
Chi mi conosce almeno sa che sono un runner che alle gare non si ritira e che accetta quello che il destino ti si prospetta avanti, giornalmente.

Podio agguantato!
Oggi mi sento ancora indebolito, sarà stato un virus di lieve entità che mi ha "imbrogliato" e che ha sfruttato il periodo il alto stress capitato all'inizio della settimana, fatto sta che ancora devo cacciarlo da "casa mia".
Oltretutto nel mirino non c'era questo allenamento casalingo ma la ben più veloce mezza maratona di Riposto (CT) della domenica 23 cui dovrò ovviamente rinunciare.

Perderò sicuramente un'altra settimana per cercare di guarire da questo malanno improvviso, ma chi mi segue può star certo che sarò pronto a raccogliere i frutti del lavoro svolto il prima possibile.

Poco o nulla mi ha fermato nella mia vita dal vivere le gioie della corsa e, statene certi, ho nuove motivazioni per andare ancora avanti ed avanti!

(Ringrazio Sicilia Running per il servizio, oltre che le rubriche su FB Ultramaratone, maratone e dintorni, 4 chiacchiere di corsa ed il fotografo P. Ponente)

mercoledì 19 ottobre 2016

Tempo di Mezze

La più bella di domenica 16 - Grazie P. Ponente Photographer
Palermo, ottobre 2016.

Superate le difficoltà del Memorial D'Acquisto, pur consapevole di aver corso una buona prova, considerate le mie capacità non molto inclini a correre forte una 10K, in questi giorni, visto il morale innalzatosi molto e visto che molti allenamenti finalmente hanno dato conferma di solidità, ho sfogliato volentieri l'agenda degli anni passati.

In molti casi, riuscivo a correre con gli stessi tempi cronometrici distanze maggiori o ripetute maggiori e riuscivo a doppiare più spesso.
Oggi ho qualche difficoltà nel macinare chilometri, anche per via di lieti impegni familiari, ma non mi lamento più di tanto perchè alla prima occasione scendere al mattino è sempre qualcosa di magico.

E' anche vero che Totò Liga insiste sulla monotonia di prove veloci che, magari in ottica maratona potrebbero essere una decina in più, ma non vedo l'ora di cimentarmi nuovamente in tali imprese anche se ancor oggi noto una lieve difficoltà nel gestire tutto l'allenamento.
Alle volte non riesco a terminare da "killer" l'ultima ripetuta perchè ho dato fondo a tutte le energie, ma noto con piacere che la gamba gira senza mostrarmi brutte sorprese e, soprattutto, con costante regolarità.
Quindi ho accettato ben volentieri di svolgere più o meno gli stessi lavori, con il vantaggio di avere l'occhio vigile del Prof e la compagnia di ragazzi bravi e motivati in gruppo (ma non più di me ;-)

Tutto questo si traduce in motivazioni e validi riscontri e portano a quella serenità che sono sicuro mi aiuterà a ritornare a correre la Maratona vicino ai miei migliori livelli, perchè la distanza della 42K devi amarla non solo in gara, ma per tutto il periodo in cui la prepari.
Anzi, devi amare ogni singolo chilometro e minuto che ci dedichi...

Tutto questo porta logicamente a programmare gli ultimi mesi dell'anno in modo coscienzioso, anche andando lievemente contro la volontà del Prof. che vuole sviluppare in me la velocità ed agilità massima che sapevo esprimere prima degli ormai noti al passato infortuni.

Servirà correre almeno una Mezza Maratona veloce e proverò penso in almeno due eventi questo tentativo.
Ovviamente svelerò su questo blog i racconti e l'avvicinamento a queste importanti gare :-)
E' chiaro che correre una buona mezza maratona potrà fugare ogni dubbio sulle mie capacità di applicarmi in Maratona, anche in relazione alle ultime uscite, in parte deludenti.

Ma oggi non è più così e gli allenamenti svolti lo testimoniano, finalmente!

Un paio di giorni dopo la dura prova del D'Acquisto, si torna nuovamente in Pista e con il Prof riusciamo ad accordarci su 12 x 500m (R.2').
Non avendo ancora scaricato bene l'evento, mi sento all'inizio imballato e lascio alle mie gambe decidere quale sarà l'intensità dell'intero lavoro, abbastanza lungo di suo.
Così stacco il cervello e lascio scorrere le ripetizioni.
Inizialmente esordisco con un banale 1'30" ma ben presto scendo regolarmente ad 1'27"-1'28" e di lì non sbaglio più un colpo.
Sarà un 1'23".8 a concludere degnamente un allenamento comunque difficile con i postumi di una gara tirata fino all'ultimo metro.

La base chilometrica non manca mai, le uscite di Lungo - fondo lento - sono sempre di almeno 1h20' (circa 20 km) e non tutto riesce per il meglio, come lo specifico di domenica 02 ottobre che prevedeva qualcosa in più: 3K - 2K - 2K - 1K (R.1K) + Recupero 3' + 1K secco.
Quel giorno non gira bene, anzi non gira affatto e per questo motivo sono costretto, anche a seguito di un'ondata di umidità anomala, a fermarmi, recuperare e provare a chiudere degnamente la fatica.
E' già bello tornare a recuperare in corsa, una delle poche note positive, riuscivo a coprire il mille di recupero in 3'48" circa, ma tutto il resto non è andato come speravo:
10'30" - 10'10" - 7'00" - 3'35" ed infine 3'11" dopo la pausa.

Ciò che più conta è continuare ad allenarsi, in fondo la gara successiva, la Palermo Half Marathon del 16 ottobre rappresentava un'ottimo e comodo allenamento in casa, da non perdere.

Così mercoledì 05 si tornava in pista, con un'altra vagonata di ripetute, 15 x 400m (R.1').
Mi sono tenuto regolare sui 69" e più di così non ho potuto fare dato che, ahimè, stavolta si correva da soli.
L'ultimo, chiuso in 67" come sopra detto non mi soddisfa a pieno perchè quando ci sarebbe da chiudere con agilità e usare un po di spinta dei piedi in più questi vanno a perdersi sul tartan...

Quando venerdì 07 riesco a doppiare, temevo per lo specifico dell'indomani, ma non devo aver paura di allenarmi bene!

Sabato 08 mi aspetta una prova molto lunga e scelgo un orario da "chiusura degli spogliatoi" per correre.
Faceva più fresco, si sudava meno, veniva voglia di correre!
Con la pista chiusa mi tuffo in Villetta e sfrutto il giro da 815m (sempre quello, il quadrilatero in leggero sterrato con un saliscendi insidioso) ed i suoi multipli:
3260m - 3260m - 2445m - 1630m - 815m (R.815m) (Tot. 14,670 Km)

Inizialmente, data anche la monotonia della ripetuta, resto cauto e lascio scorrere il cronometro, ma stavo bene.
Liga, appena termina con gli atleti in Pista, mi viene a seguire e mi si apre il cuore: ad ogni giro la sua apparizione mi dona conforto, lui si era perso le prime ripetute lunghe.
In realtà non si perderà il meglio del lavoro, appena le distanze si riducono, incremento gradualmente la velocità fino a giungere all'ultimo giro in bella spinta e chiudere in un buon 2'33", ben al di sopra delle più rosee previsioni: chiudere forte e con margine è ciò che un runner deve pretendere da se stesso!

La sequenza: 11'04" + (3'05") + 11'06" + (3'00") + 8'19" + (3'00") + 5'26" + (2'59") + 2'33" - Tot. 50'35" (3'26".8/Km).

Recupero veloce, chiusura in progressione e media al chilometro su sterrato con ripetute pendenze che in genere valgono 4"/Km in medio su strada asfaltata piatta.
Si trattava di una prova molto vicina alla mia forma migliore e tutto ciò non ha potuto che strappare un sorriso di approvazione ad entrambi.

Tutto ormai girava per il meglio, un'altra settimana di lavoro fatto coscienziosamente mi avrebbe proiettato alla bella sfida di domenica 16 con belle prospettive, ed invece accade di tutto, anche quello che non ti aspetti...

(Foto - Anteprima della Palermo Half Marathon di P. Ponente che ringrazio per i suoi bellissimi scatti, che anticipa il lato positivo di questo racconto ed il dramma della domenica appena passata)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
PRONTI A PARTIRE...