41° New York City Marathon - 20° Posto Assoluto - 1° Europeo

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Un Sogno Ad Occhi Aperti...

martedì 25 novembre 2014

XX Maratona di Palermo - Sogno di una Città in Festa...

Tagliare il traguardo nella tua Città capita di rado, è una bellissima sensazione!
Palermo, 16 novembre 2014.

Può la soddisfazione di aver tagliato il traguardo all'interno di uno scenario unico quale lo Stadio delle Palme - oggi "Vito Schifani" - lavare via l'amara realtà lasciata alle spalle, metro dopo metro?

Eppure... come puoi rinunciare da sportivo palermitano all'evento più caratteristico dell'anno, specialmente dopo due anni tribolati di assenza?
Nonostante tutto, c'è tanta brava gente educata lungo il percorso che sa dove mettersi, sicuramente non dentro un abitacolo di un'automobile; corri per tanti chilometri ed alla fine ti restano impressi nella mente tanti visi che ti incitano, persino gli stessi atleti in gara mi hanno incoraggiato durante il percorso...

Eppure ogni anno si de-cade negli stessi errori che non si capisce se non si vogliono del tutto risolvere o non si investono a sufficienza risorse umane ed economiche tali da garantire almeno il corretto svolgimento della corsa, considerato che ormai manifestazioni "ricche" non ne esistono più in Italia...
Da discreto protagonista della gara di Mezza Maratona, ho seguito e dato pareri spero costruttivi al miglioramento dell'immagine dell'evento principale della mia Città e resta fermo che criticare unicamente l'organizzazione è fin troppo facile se non si guarda nel complesso l'operato di chi è coinvolto a dare una mano a tutto l'evento.

Faccio un solo esempio, sul gruppo di operatori fotografici presenti sul percorso, soci dell'UIF e formata da gente formidabile, straordinaria, assiepati lungo i punti cardine fotografici del percorso, che restituiscono un reportage patrimonio unico di questa Città.
Persone movimentate dalla passione per la fotografia, capaci, in gamba, bravissima gente che sa fare bene la sua attività e che mettono in mostra grande competenza.
Queste persone, da anni, non perdono mai un "click" importante... un patrimonio per l'organizzazione.
Ci vuole dedizione, concentrazione, capacità... negli altri ambiti di competenza ciò accade?
E' quello che mi domando ogni anno che passa, senza avere segnali di cambiamento...

Via Libertà, gli avversarsi erano troppo forti per il mio ritmo!
(Ph. A. Battaglia)
Ma andiamo alla corsa.

Da settimane la mia condizione fisica era ad uno stallo.
Tornato dal meraviglioso viaggio in Canada, recuperare la Maratona non è stato affatto facile e gli allenamenti non restituivano grandi sensazioni, piuttosto era ben chiaro che gli stessi fossero "tirati" dato che non li reggevo alquanto bene.
Considerato questo periodo di forma come un "cantiere aperto", decido di pensare di iscrivermi all'evento di Mezza Maratona, stimolato dalla presenza di avversarsi importanti come Alessio Terrasi e Lorenzo Perrone.

Da quando la data di svolgimento della Maratona Città di Palermo è stata anticipata entro la prima metà di novembre, il "problema" meteo non ha più intimorito nessuno riguardo ad eventuali piogge.
Ricordo che le mie prime edizioni anticamente si svolgevano rigorosamente "pà Maruonna" (per la Madonna - S.S. Immacolata Concezione - 8 dicembre) e quasi tutti gli anni quelle edizioni erano spesso caratterizzate da pioggia e freddo.
Altri tempi ormai, ma nonostante il percorso fosse quasi lo stesso (si partiva da Piazza Politeama, altro punto cardine di interesse storico per la Città) ricordo che c'era più libertà per i podisti nelle strade...

Giornata calda, soleggiata e meritevole di una festa sportiva: siamo consapevoli che il percorso tecnicamente è duro tanto da non permettere di correre da Personal Best ma proviamo a darci dentro ugualmente.
Il via si è fatto attendere qualche minuto di troppo ma dopo lo sparo è scomparsa tutta l'euforia ed il folklore della gente che si dimenava e sbracciava per salutare i droni ronzanti sopra le nostre teste ed è riapparsa un'aria fresca agitata dal vento dei protagonisti annunciati, subito avanti.
Usciti dallo Stadio, dopo pochi metri, siamo in quattro a condurre la corsa e dal momento in cui entriamo in Favorita, per tutta la strada in quel momento in discesa lungo i viali che conducono in pieno centro Città, a dettare il ritmo è la falcata e rotonda del "piccolo" Terrasi, con la complicità di Buccilli, partecipante alla Maratona, che forza il passo mantenendolo fisso sotto i 3'10"/Km.

A. Ponari immortala il momento del distacco, resterà anche nella mia mente...
Resto in 3°/4° posizione e avverto disagio: non sono ritmi che al momento riesco a tenere con disinvoltura ma non voglio mollare.
L'altro avversario, un concorrente del Marocco, resta in disparte ma sa il fatto suo dimostrando di essere a suo agio in questi primi chilometri di gara.

Il primo rifornimento d'acqua, al 5° Km, rompe gli equilibri e mi costringe a rallentare, complice il termine della discesa: rifiatare significa accusare un distacco di un centinaio di metri che (ovviamente) non saprò più ricucire: inizia la rincorsa solitaria.

Il terzetto avanti aumenta progressivamente il suo distacco e nonostante ciò forzo la mia andatura nei punti più difficili, ma quel senso di vuoto compare nelle gambe e più di tanto non riesco ad andare.
Il passo è costante ma il respiro inizia a divenire affannoso.
Tutto il Corso Vittorio Emanuele è in salita, a fianco supero lo spettacolo della Cattedrale cittadina e davanti il Museo Diocesano di Palermo; la salita prosegue fino al raggiungimento del Palazzo dei Normanni e mi godo il passaggio, arduo da raggiungere dopo i 100m più duri di tutto il percorso.

Dei miei avversari la davanti ormai la traccia è lontana e diradata...
Dopo aver affrontato brevi e veloci curve lungo il tortuoso percorso, giunge il momento del "giro di boa" e di tornare in direzione - arrivo - Stadio delle Palme.

Da quel momento inziano i problemi seri.
"Scollinamento" a Palazzo dei Normanni, e gli occhi rosso fuoco :-)
(Ph. A. Ponari)
Tanta la gente sul percorso che bloccava la strada, tra passanti e appassionati stipati all'incrocio con Corso Vittorio Emanuele (quello che porta in Cattedrale), che per qualche attimo non sapevo in che direzione procedere.
Più avanzavo e più la folla di Runners era fitta tant'è che invadeva la mia corsia, pericolosamente.
Ciclisti improvvisati o gente comune in bicicletta scendeva in contro-senso (quindi sul percorso ed è un mistero chi li avesse autorizzati ad entrarvi) pericolosamente e alcuni a forte velocità, contro il mio incedere... il nervosismo era alle stelle, nel gridare, avvisare o sbracciarmi...
In quel momento, che fossero amici o parenti, credo abbia "mandato a quel paese" diverse persone... non ci vedevo più dalla rabbia agonistica!

Il caos di podisti, superato il Teatro Massimo si diradava ma il pericolo non accennava alla diminuizione.
Per quattro incroci ho rischiato di essere investito in quanto pagavo il dazio di essere il quarto concorrente sul percorso in quel momento, in fuga solitaria.
Passati i primi tre atleti che erano scortati dalle moto vedetta, sono stato letteralmente ignorato, al sopraggiungere ai diversi incroci di Via Maqueda prima e di Via Libertà successivamente, dalle persone addette alla vigilanza sul percorso, generalmente dei professionisti.
Dopo aver rischiato seriamente di essere travolto dalle auto in transito all'incrocio, fermate goffamente all'ultimo secondo, mi sarei voluto ritirare dalla corsa per frustrazione e amarezza...

Nonostante ciò, rifiato e provo a ripartire... in quel momento per diversi chilometri la strada era in leggera e costante ascesa e tenere un ritmo per il fiato era fondamentale...
Compreso il rischio, per farmi notare ho dovuto urlare ad ogni incrocio per riuscire ad ottenere l'attenzione degli adetti alla vigilanza del traffico e, proseguire!

Il lunghissimo tratto in salita termina e mi re-immetto verso il Parco della Favorita e noto che, fortunatamente, le gambe rispondono e rilancio l'azione.
In quel punto tanta gente aspetta l'arrivo dei concorrenti e riconosco diverse persone, con le quali chiaccheravo proprio l'anno prima, in quel punto, del mio essere infortunato.
Ora, non più ed è il momento di dare il meglio!

Cartolina dopo l'arrivo per una giornata
Splendente!
Finalmente il Parco della Favorita apre le sue porte alla mia corsa, ormai fuga solitaria per difendere il secondo posto.
Trovo motivazioni, fresco e relax e mi sento sollevato.
In un punto che incrocia con la testa della corsa, calcolo in circa 300m il distacco con Terrasi, al momento in Terza posizione assoluta e distaccato dal duo di maratoneti di testa e provo a rilanciare ma ormai le forze nelle gambe sono poche.

Il tratto più difficile è anche quello a più ampio respiro.
Nella quiete generale affronto le insidie altimetriche della strada che attraversa il Parco della Favorita verso il lido di Mondello e tengo alta la concentrazione.
I volontari mi forniscono il necessario per un rapido refrigerio e come tutti, non posso che ringraziare apertarmente il loro gentilissimo operato.

Teminati gli "interminabili" due chilometri di difficile saliscendi, inzia la parte più facile che porta in Palazzina Cinese, completamente integrata al Parco, così come Villa Niscemi.
E' bellissimo muoversi lì dentro e vivo le migliaia di volte che l'ho fatto in allenamento, conosco ogni curva, osservo gli avversari da dietro che provano a raggiungermi... lancio l'azione in discesa il più possibile.

Ormai l'arrivo è vicino, le gambe sono sempre le stesse, vuote e svogliate ma non posso arrendermi e visualizzo l'arrivo.
Di Terrasi nessuna traccia, al termine della corsa accuserò circa 3 minuti di distacco, il ragazzo è in gamba e più veloce di me al momento, sta crescendo bene ma penso alle mie carenze e non mollo.

Devo meritarmi l'arrivo allo Stadio, che giungerà pochi minuti più avanti, quando troverò il rettilineo "sicuro" della Pista ad accogliermi per festeggiare... 1h 13' 38" e secondo posto assoluto finale!

Sono contento, correre per la mia Città è il gesto più bello che possa fare uno sportivo, al di la delle esperienze esterne acquisite.

Il post maratona è stato caratterizzato da tante lamentele da parte dei partecipanti alla Manifestazione che se la sono vista brutta, forse peggio di me, con il traffico ed il menefreghismo della gente.

Premiazione "Master 35"... davvero?!?!?!?
Sono dell'idea che buttare fango all'organizzazione non serva a ottenere "comodamente" ciò che si vorrebbe, ovvero la "Maratona di Palermo ideale", con migliaia di iscritti e tutti soddisfatti tagliatori di un traguardo.
I problemi restano sempre gli stessi ma i feedback critici vanno costruttivamente portati avanti.
La manifestazione ha bisogno di più volontari posizionati sul percorso a vigilare ed osservare il corretto comportamento dei podisti in gara e dei tanti cittadini tentati ad invadere la carreggiata stradale, per tutta la durata dell'evento e fino all'ultimo atleta arrivato!

Potremmo trovarne tanti, magari tra quelli stipati all'incrocio di Corso Vittorio Emanuele quella domenica.
Testare bene il percorso e notare i punti di criticità, non è uno scherzo, ma una seria espressione organizzativa per ottenere competizione sportiva senza errori.
Laddove alle volte gli errori possono tradursi in tragici eventi...

La collettività può far tanto per migliorare qualitativamente l'evento, si richiede un cambiamento di mentalità, simile a quello delle Maratone Top Class per intenderci, dove la gente fa la fila per diventare volontario (gratuitamente) all'evento della propria Città...

(Ringrazio altresì Ultramaratone, maratone e dintorni per le bellissime foto e Sicilia Running per la vicinanza mostrata in questi mesi)

martedì 4 novembre 2014

Niagara Falls Marathon - 2° Posto e una Cascata di Emozioni!

Superato il Traguardo - 2° Posto finale e...
"OK! E' andata!"
Niagara Falls, Ontario, Canada - Ottobre 2014.

Le "Maple Leafs" cadono con quei colori di un autunno che vedevo nelle più belle cartoline, da quell'albero, il più bello di tutto il vicinato, del mio amico Les...
Inizia così l'avventura in una Città tutta nordamericana ma dai saldi valori familiari dove ancora in queste terre sconfinate c'è la possibilità di costruirti la tua casetta... esattamente come immaginavo che fosse!
Eppure tanta modestia e tanta tranquillità distano anni luce dall'isterica frenesia delle nostre Città, apparentemente più operative di tutte quelle Nordamericane messe insieme, prima tra tutti, Niagara Falls...

Le prime uscite in allenamento, per assorbire lo stress causato dal lungo viaggio, hanno mostrato dettagli di modernità e sprazzi di quei ricordi di una New York non molto lontana che con quella dimensione più europea, hanno reso ben distinguibile il paragone con la ben più illustre Maratona.

Tanta brava gente, tutti uniti e organizzati nel dettaglio, non è mancato niente a questa Maratona, forse solo il pubblico, ma di questo ne parlerò...
Un lavoro dei volontari al di la di ogni immaginazione, ospitali e tanto diponibili, specie con me, lo "straniero favorito alla vigilia" che non mi sentivo affatto bollato.
Intanto, i giorni passavano e tra il ritiro del pettorale e l'autorizzazione del Visto di Ingresso negli Stati Uniti e, l'obbligatoria gita in battello, a spruzzarsi dell'energia delle Cascate del Niagara, i giorni passavano quieti e rilassati, con tanto calore famigliare ed una temperatura che non presagiva nemmeno l'uso della maglia a manica corta in gara...

Gli ultimi fuochi d'artificio sparati al Niagara Run Fest, con tutte le persone dello Staff a ringraziare, cercando di capire almeno metà di quanto detto (perchè quando parlano "veloce" gli americani ancora non riesco a capirli!!!) ed a socializzare con gli eleganti ospiti, alcuni davvero illustri, ed io elegante a modo mio con giacca, camicia e delle improbabili Adidas Supernova Glide Boost 6 Rosso fiammante :-)

Niagara Run Fest - Spettacolo on The Falls!
La cena pre-gara in famiglia, con i bimbi, ti senti a casa tua ed è una sensazione così bella... un Pasta Party mai immaginato così e la tensione che sale, lentamente...
La sveglia al mattino presto della gara... eppure son quasi 3 anni che non corro la maratona e già sento la necessità di essere pronto, forse mi sento troppo pronto ma è come un nuovo esordio per me.
Ogni attimo prima di lasciare il calore familiare mi rende mansueto, prima di entrare nello Scuola Bus...

I miei occhi rivedono in pochi attimi Staten Island e Hopkinton dal quale ero sceso proprio da uno Scuola Bus, ma stavolta non c'era il sole luccicante ma un nugolo di nubi non troppo minaccioso all'orizzonte, ma cariche di grigiume: il sole in gara non lo vedremo mai...
L'infinita attesa alla frontiera ci snerva: mancavano 50 minuti al via ed ancora eravamo fermi là; poi la coda ai bagni ed il poco tempo rimanente per il riscaldamento, il tempo di cantare gli inni nazionali del Canada e dell'America, in partenza da Buffalo, versante U.S.A. delle Niagara Falls.

I poco più di 1.500 aspiranti maratoneti erano radunati lì, e mai avevo assistito all'esortazione degli addetti allo Start nel radunare tutti verso la linea di partenza: ero in Paradiso oppure no?
Il colpo di pistola decreta il Via, e subito in quattro in fuga.

Ammetto che, per la curiosità e per scacciare via la tensione avevo osservato nei dettagli gli "aspiranti avversari", notando ogni minima irregolarità.
La gamba depilata o no, gli eccessivi rifornimenti attorno alla cinta (sintomo di un atleta dagli alti tempi di percorrenza), il viso fin troppo rilassato, l'abbigliamento aggressivo e tecnologico e la scarpa rigorosamente A1 per competere (anche Intermedia se il piede è piccolo ;-)

Ma quel N.1 di Pettorale non lo si poteva non notare... era evidentemente il vincitore dello scorso anno che aveva sconfitto anche il mio caro amico Francesco il quale con dovizia di particolari mi aveva spiegato le insidie del percorso: tutte azzeccate!

Dopo un miglio restiamo in 3 al comando, dopo due miglia siamo in due, io e Lucas McAneney, di Toronto, fisico minuto e di carnagione chiara.

La strada è ampia, le case di Buffalo molto più grandi di quelle di Niagara Falls ma sempre nello stile "Casa a Tre Piani + Albero + Giardino" tipiche degli USA, come le si vedono nei films.
In poco tempo si raggiunge in lontananza il confine e restiamo completamente da soli, io ed il canadese, senza avere il mezzo apripista.
Sensazioni uniche e indescrivibili! Peccato non aver trovato questo cielo
il giorno della Gara :-(
Attraversiamo, quindi, tutto il ponte che attraversa il confine degli Stati Uniti con il Canada che ha una lieve pendenza che non soffro affatto e mi sento bene, tant'è che attorno al 5° miglio, "pizzicate" per errore le scarpe dell'avversario al suo cenno mi pongo avanti a tirare.
Stavo bene, noto che metto facilmente in difficoltà l'avversario anche perchè fino a quel momento il ritmo era volutamente lento... solo 34'37" il passaggio ai 10K, di tutto relax.
Ma non mi andava di fare lo show-man e dopo un miglio a tirare sui 3'25"/Km preferisco lasciare la testa viste le mille incognite che una 42K può riservare.

La strada scorre via molto facilmente e tanti pensieri positivi pervadono la mia mente mentre il panorama cambia scenario e ci si allontana dalle zone più urbanizzate.
Ormai siamo nuovamente in Canada e davanti a noi resta soltanto la vedetta della Polizia a scortarci (la prima volta quest'anno presente, prima erano solo biciclette).
Le luci Rosso - Blu dei lampeggianti sono le uniche note colorate di questa domenica: purtroppo il vento a tratti si fa sentire e le nuvole restano sempre nere rendendo l'aria ovviamente più fredda del previsto.
Inizio a temere di essermi vestito troppo leggero rispetto alle mie previsioni... peccato perchè i giorni precedenti alla gara erano stati bellissimi e soleggiati!

Arriva un punto nella corsa nel quale si torna indietro dopo esserci allontanati parecchio e ci si immette sulla lunga e ondulata strada tutta rettilinea che ci condurrà fino all'arrivo: per circa un chilometro incroceremo tanti podisti intenti a raggiungerci e tante saranno le urla di incitamento... anche per me!

Una volta abbandonato questo fecile incrocio, saremo noi due, l'auto lampeggiante, la strada, il forte vento trasversale ed il Niagara River...
Percorso Maratona - Tra un confine e l'altro le due Nazioni!

Il passaggio alla Mezza Maratona è beneaugurante, 1h13'21" come ritorno alle competizioni è ottimo, soprattutto per la velocità di crociera che sto conducendo: ancora tanti pensieri positivi e siamo sempre più soli.

In quei frangenti si costruisce il successo di una corsa ed in 10 Km le cose possono cambiare anche drasticamente...
Non avendo tanto bisogno di bere, resto incerto se ingerire un gel alle maltodestrine e attendo, forse oltre il lecito.

Il canadese non faceva una piega, correva silente e se raramente incontravamo spettatori aveva gran fiato per replicare.
Il mio respiro, invece, era sempre impegnativo e lo sarà sempre più.

Putroppo la strada lungo il Niagara River è difficile da raggiungere per le automobili, figurarsi durante una Maratona dove ogni accesso risulta chiuso e l'unica maniera di vedere i passaggi e di fare il tifo è piazzarsi su una stradina secondaria che corre parallela alla nostra... risultato è: poca gente sul percorso...

Così accadrà che per circa 10 Km saremo soli io e McAneney a correre in sincrono, passo dopo passo, mentre il vento freddo proveniente dal fiume diventa sempre più fastidioso e costantemente contrario...

Verrà il 30°K dopo non molto, sempre a ritmo regolare di circa 17'30" ogni 5K e i miei pensieri subivano un cambiamento e mi sentivo alienato, sempre di più... iniziavo a divenire attendista cercando di scacciare la monotonia della corsa guardando l'incantevole paesaggio, verde e con qualche casetta sparsa e cambiando il passo ogni qualvolta giungesse il lieve avvallamento lungo il percorso.

Pensavo a cambiar ritmo, ma in realtà volevo capire come andasse a finire questo difficile momento senza ancora mangiare quel maledetto gel.
Ormai la compagnia della gente sul percorso c'è perchè raggiungiamo lungo il nostro avanzare i partecipanti della Mezza Maratona (13.1 Mi) che partivano prima di noi dallo stesso punto del passaggio a metà percorso.

La Preamiazione, la Medaglia - Il Freddo!
Gente sportiva, festosa, ci incitava e dentro di me cercavo una di queste voci per trovare la forza di reagire e cambiare il passo, come ero sempre solito fare.
Ma stavolta no.
Dopo un ulteriore passaggio al 35°Km in un regolare 17'33" non trovo il modo di reagire e resto "congelato" dietro l'avversario, come per tutto il resto della gara e non voglio mollare, non a quel punto.
Penso a tutti i sacrifici fatti per esserci, alla gente che mi vuole bene, alle responsabilità di essermi presentato qui senza poterci almeno provare, almeno per Les e la sua infinita ospitalità che meriterebbe un racconto a parte.

Non voglio mollare nonostante il continuo percorso vallonato, il freddo trasversale che mi fa indurire il bicipite femorale che fino a qualche mese fa non ne voleva sapere di guarire ed ora qui, a lottare fianco a fianco con me, e l'avversario dall'incedere sicuro.

Eppure, al 38° Km si spegne la luce ed ogni sogno.
L'errore di valutazione si concretizza, pensando di non averne bisogno, mi si appanna la vista e ricorro subito al gel cercando di strappare la linguetta con i denti.
Rallento e mai più ripartirò, lasciando andar via l'avversario ancora e serenamente a ritmo costante.
Nulla valgono le urla degli ormai tanti tifosi che provano a spingermi nei rimanenti chilometri e nulla vale il chilometro finale in netta discesa dove non trovo più le gambe per reagire, nonostante tutto, alla delusione.

Ma in fondo sono stato sconfitto da un gran bravo avversario (2h18' alla Houston Marathon 2014) e nei 100m finali voglio celebrare la mia vittoria personale tagliando il traguardo al Secondo Posto in 2h29'19"!

La gara nel dettaglio: 34'37" (10K) + 17'23" (15K) + 17'26" (20K) + 18'11" (25K) + 17'10" (30K) + 17'33" (35K) + 18'26" (40K) + 8'33" (42,195K)

Colori così spettacolari non li vedrò
mai più da nessuna parte...
E' chiaro che in fondo ho commesso un errore forse grossolano, ma è stato parecchio atipico aver passato nella solitudine tua e del tuo avversario parecchi chilometri scorsi via senza molto altro da raccontare.
Oltretutto, fino al 30°K non sembrava avessi sentore di fatica eccessiva ma si sa... in Maratona quando inizi ad avvertire la fame o la sete, la gara è vicina alla fine anticipata!
Ciò significa che bisogna comunque trovare ogni modo per alimentarsi in modo adeguato e obbligatoriamente durante la corsa e mai lasciare che la campanella di allarme suoni, nel caso mio, al 38°K.

C'è quindi molto da lavorare, continuo a sentire a sprazzi molte delle mie abilità che non riesco a tenere a lungo a causa del caldo eccessivo patito in allenamento.

Una cosa è certa: questa gara finalmente sancisce il ritorno alla distanza più dura, più difficile da preparare e da portare a termine ed apre le porte ad un finale di anno che spero sia improntato al costante miglioramento.
Ho un entusiasmo dentro che quello sfortunato infortunio era riuscito a placare e che ora sta uscendo vivo più che mai!

Una settimana di riposo è servita per arricchirmi culturalmente e per visitare una nuova e più moderna civiltà: c'è qualcosa che mi vorrebbe trattenere lì, ma in fondo l'appartenenza alla propria terra ha radici profonde dalle quali ripartiranno presto nuove sfide da cogliere.

Grazie a Les per averci dato quel senso di famiglia che la quotidianeità cittadina in fondo ci fa perdere.

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)

NEW YORK CITY MARATHON 2010 (Foto Podisti.net)
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